La sindrome del tafano
LA SINDROME DEL TAFANO
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LA SINDROME DEL TAFANO |
Cari lettori di Trucioli Savonesi e di Uomini liberi uso con sincerità il tono amichevole perché tra noi c’è simpatia e stima reciproca: con questo spirito mi permetto di rivolgere l’invito preventivo a chi vorrà giudicare ciò che segue ad informarsi sulla mia storia (nel bene e nel male…) e sulle battaglie che ho condotto in splendida solitudine negli ultimi vent’anni. Ecco qualche info su di me, pronto a rispondere direttamente a chiunque abbia domande da fare a viso aperto. https://www.flickr.com/photos/giulianoarnaldi/albums https://www.flickr.com/photos/giulianoarnaldi/albums/72157633073899749 Ho pagato personalmente per queste battaglie, come tu ben sai, e non ho mai guardato “a chi apparteneva” ciò che denunciavo, ma i fatti: men che meno tacendo sui limiti e opacità provenienti dal mio mondo, la sinistra che oggi si riconosce nel PD. Non siamo in tanti (dentro e fuori dal PD) ad aver messo in discussione da più di un decennio il “sistema Cooperative” incarnato dal Faggio e i suoi rapporti con PD e Amministrazioni Locali piuttosto che la vicenda Opere Sociali… Questa premessa un po’ autoreferenziale è doverosa per evitare il sospetto che io sia organico a logiche di potere: in tal caso mi sentirei davvero “cornuto e mazziato” . Proprio la vocazione alla spietatezza della verità mi porta oggi a provare sempre maggior fastidio verso i tanti che sparano ad “alzo zero” sul Pd usando insulti e calunnie. Non si può definire un Partito “corrotto “o“delinquenziale”, offendendo decine di migliaia di persone oneste che onestamente si impegnano. Non si possono piegare i fatti sulla forma dei propri convincimenti, non si può decidere se una cosa se è giusta o sbagliata in relazione a chi la dice: se un fascista dice una cosa vera, negare quella verità non è prova di antifascismo… ![]() Foto da Primo canale
Cito due esempi, uno nazionale e uno locale: le parole della Boschi su Anpi e Casa Pound e la campagna elettorale savonese. E’ sufficiente andare a cercare le parole del Ministro per constatare che ella fece semplicemente un elenco di chi si posizionava sul No al Referendum Istituzionale. Non mi sento particolarmente vicino alla Boschi, soprattutto da quando disse di preferire Fanfani a Berlinguer, ma non ha fatto l’equazione ANPI=Casa Pound: a cosa serve questa menzogna? Ad onorare l’Anpi e la splendida e indispensabile memoria che incarna? A favorire il consenso al NO…? non credo proprio. Veniamo alle elezioni savonesi: a cosa serve il fuoco di fila generale sulla Battaglia? Favorisce un programma alternativo di governo della città? L’obiettivo è la vittoria di un progetto di rilancio di Savona (qualunque esso sia) o la pura e rancorosa sconfitta del PD? Come i tafani molti vivono per succhiare il sangue agli organismi viventi, senza nemmeno l’istintiva simpatia che le zanzare suscitano dai tempi dell’omonima rivista. Ci vorrebbe più verità. Bisognerebbe guardare i programmi e la competenza della Candidata nell’esporli, la coerenza tra ciò che ha dichiarato all’inizio della campagna elettorale e ciò che sta facendo (e credo che le nomine alla Fondazione De Mari come l’esclusione dalla competizione elettorale di “macchine da voti“ come Lirosi e Sorgini siano esempi oggettivi di rinnovamento) e soprattutto la composizione delle liste che la sostengono (oltre sessanta persone tra lista PD e lista Battaglia) , le storie di ciascuno di loro e non solo di quelle (forse meno di dieci) che si prestano ad una lettura apparentemente funzionale all’accusa di essere “il volto nuovo di un vecchio sistema” . Il caso più clamoroso è l’accanimento contro la giovane ricercatrice candidata nella lista Battaglia, che qualcuno cerca di far passare come una “spocchiosetta” traditrice dei valori della Resistenza (proprio invocando la storia della Boschi) asservita alle logiche del Pd. Non ci vuole molto a constatare che si tratta di una persona non iscritta al PD, Dirigente Nazionale dell’ANPI e pure promotrice del Comitato Savonese per il No…direi più scomoda che organica… In verità è più semplice mettersi nella fila di chi critica, o in quella di chi spiega agli altri gli errori, piuttosto che in quella di chi propone ed agisce. Fuor di metafora, molte persone sono ancora dentro il PD (e io sono tra quelle) pur non condividendone parte del modo di operare e alcuni contenuti semplicemente perché non vedono fuori o contro il PD un progetto realmente alternativo, una visone generale e una prassi convincente. E non è con gli insulti o salendo in cattedra per elencare gli errori di chi comunque agisce che si costruisce qualcosa di serio. Così non si cambia l’Italia, e nemmeno Savona. Giuliano Arnaldi Sovrintendente Generale del MAP Museo di Arti Primarie località Vallone 2 17032 Vendone contatto diretto +39.334.8559850 |