La settimana in pillole

Summit decisivo (forse) su Gaza
Alla Casa Bianca Trump parla di “opportunità di grandezza”, Netanyahu invece porta da New York un bagaglio pieno di divergenze. Washington incalza, Tel Aviv tentenna, Hamas tace. La pace si scrive in 21 passaggi, ma sembra il manuale di istruzioni di un mobile Ikea: tutti lo leggono, nessuno lo monta.

Moldavia, resa dei conti alle urne
Allarmi bomba, hacker, seggi violati, polizia in azione: sembrava un thriller geopolitico, invece erano solo elezioni in Moldavia. Alla fine Maia Sandu sorride (evento raro) con il 46% filo-Ue. Il Cremlino ci ha provato, ma per ora resta fuori dal Parlamento. In Moldavia, per votare, serve più coraggio che per scalare l’Everest.

Caivano, proiettile sull’altare
A messa, invece dell’Amen, un proiettile. Don Patriciello riceve l’ostia e la minaccia insieme, dal suocero del boss Ciccarelli. La camorra non conosce limiti, neppure quelli sacri. Ma stavolta la risposta è arrivata subito: arresto in serata e solidarietà corale. A Caivano la fede è più forte della paura, e lo Stato — almeno per una volta — non resta in sacrestia.

Pd in modalità minimizza: “Non conta, erano solo le Marche”
Vertici in pressing sui riformisti critici per il voto disperso. Malpezzi ammette: “Non abbiamo rappresentato tutti”. Schlein ordina di non parlare di sconfitta, Ricci riduce il caso: “Un milione e mezzo di abitanti non fanno la differenza”.

Moldavia, coraggio europeo e smacco a Mosca
La presidente Maia Sandu rivendica la vittoria del suo partito filoeuropeo, che supera il 50% e ottiene la maggioranza assoluta grazie anche ai voti della diaspora. «Non ci siamo lasciati comprare, intimidire o spaventare dal Cremlino». L’ingresso nell’Ue si avvicina, ma a Chișinău avvertono: «Mosca non dorme mai».

Vino amaro, brindisi a metà
I produttori italiani protestano: costretti a tagliare i prezzi per compensare i dazi, mentre l’export verso gli Usa crolla. «Così è difficile lavorare», denunciano le imprese.

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New York Times – Quando l’America cambia umore
Due terzi degli americani contrari all’invio di armi a Israele. Quattro su dieci ostili allo Stato ebraico. Forse è per questo che il Tycoon si aggrappa a un accordo di pace come un broker di Wall Street a un titolo in caduta libera.

Claudia Cardinale senza Italia
Ai funerali di Claudia Cardinale, icona eterna del cinema, nessuna rappresentanza ufficiale del governo italiano. Evidentemente, tra un selfie elettorale e un comizio sulla “famiglia tradizionale”, non c’era tempo per ricordare una delle più grandi attrici italiane di sempre.

Tsunami cinese in autostrada
Cinque marchi – Byd, Jaecoo, Omoda, Leapmotor e MG – fanno l’84% delle immatricolazioni in Europa. Gli altri trentacinque? A litigare per le briciole, come i partiti minori italiani. Lo chiamano “mercato libero”, ma sembra più un’invasione programmata: e noi, come sempre, pronti ad applaudire e a comprare.

La lunga notte della Flotilla
Prima il pop sparato in radio, poi il black-out dei telefoni e delle telecamere. La libertà di parola sostituita dalla libertà di abbordaggio: democrazia a colpi di jammer.

Pace a orologeria
Camp David, Oslo, Minsk, Doha: i tavoli della “pace” sono sempre ben apparecchiati, peccato che il menù sia quasi sempre lo stesso — resa mascherata da compromesso. Ma l’Ucraina non è Gaza, e Putin non è Hamas: dietro il Cremlino c’è un arsenale atomico che obbliga a sorrisi diplomatici e cautele ipocrite. Zelensky sa che firmare significherebbe sparire: i territori “ceduti” diventerebbero la sua lapide politica. La pace? Un esercizio retorico: quando a scriverla sono le superpotenze, finisce che la penna è più forte della spada, ma solo perché già tremano le mani di chi deve firmare.

 Roma esulta: “Nei parametri un anno prima!”
Peccato che i conti si facciano con le tasse record, il lavoro precario e i servizi a pezzi. Altro che virtù: è austerità mascherata da successo.

Rai, Varriale fuori gioco per giusta causa
Dalla moviola al tribunale il passo è stato breve. Condannato per stalking e lesioni, il giornalista sportivo Enrico Varriale è stato licenziato dalla Rai: stavolta il cartellino rosso non arriva dal campo ma da Viale Mazzini.

Manovra: i conti tornano, i malati meno
Il deficit scende, Bruxelles applaude, e il governo brinda: “siamo tornati nei parametri Ue”. Peccato che l’ossigeno vada soprattutto alla Difesa, con oltre 12 miliardi, mentre la Sanità riceve le solite briciole. Insomma: bilanci in ordine, corsie d’ospedale sempre in disordine.

Italian Tech Week: il futuro spiegato dai soliti noti
Sedici mila persone in attesa per sentirsi dire che il futuro è veloce e non bisogna restare fermi. Sul palco Bezos, von der Leyen e Goldman Sachs: la tecnologia come oracolo, ma le risposte sembrano sempre le stesse—correre, innovare e, possibilmente, comprare. Per l’originalità, rimandati all’anno prossimo.

“Flotilla a senso unico”
I parlamentari sono già tornati a casa, ma avrebbero dovuto restare fino al rimpatrio dell’ultimo italiano. In mare, si rema tutti insieme, non vale l’immunità. La solidarietà non è un passaggio in business class: gli avrebbe fatto davvero onore!

“L’invasione dei droni fantasma”
Dopo Monaco, chiuderanno anche gli aeroporti di Francoforte, Parigi e Milano. Alla fine l’unico a decollare sarà il drone stesso, che ormai ha più miglia accumulate dei frequent flyer.

“Sciopero in saldo”
Secondo Salvini, chi sciopera deve pagare di tasca propria.
Landini risponde: “Lo paghiamo noi con le tasse”.
Ma al governo interessa solo che lo sciopero non si paghi… alle urne.

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