La Romania è il paese di Dracula e vuole diventare il mostro che spaventa Putin?

Vlad III di Valacchia

La leggenda di Dracula e dei vampiri

Il mito di Dracula: dal sovrano spietato al vampiro immortale

La figura di Dracula, profondamente radicata nella tradizione rumena, ha subito una trasformazione significativa nel corso dei secoli. Originariamente conosciuto come Vlad III, l’Impalatore, un sovrano temuto e rispettato per la sua resistenza contro i turchi, Dracula è stato successivamente associato al mito del vampiro. Questa metamorfosi è stata probabilmente influenzata dalla presunta parentela con la contessa Elisabeth Bathory, famosa per i suoi bagni nel sangue di vergine nella speranza di mantenere la sua giovinezza.

La figura del vampiro, così come conosciuta oggi in Europa e in America, ha le sue radici nelle terre slave e greche dell’Europa orientale. Anche oggi, in Romania, il mito di Dracula è vivissimo e viene ricordato come un eroe nazionale, simbolo della resistenza e della sovranità. Secondo le credenze popolari, il pipistrello, riposando di giorno e cercando sangue di notte, è considerato un vampiro, rafforzando ulteriormente l’immaginario legato a Dracula.

Da Vlad l’Impalatore al Dracula commerciale

Con il passare del tempo, l’immagine di Dracula è cambiata, perdendo gran parte del suo significato storico per diventare una figura commerciale. Questo è evidente soprattutto nella città natale di Vlad III, Sighisoara, oggi patrimonio dell’umanità, dove il richiamo al mito di Dracula è onnipresente. Il castello di Bran, noto come il Castello di Dracula, è diventato un simbolo turistico della Transilvania, sebbene la sua connessione storica con Vlad III sia dubbia. Qui, il folklore e le leggende vengono celebrate, specialmente durante eventi come Halloween, dove si possono vivere rituali e spettacoli legati al mito del vampiro.

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La Romania: da Dracula a nuova potenza nucleare?

Nuovi piani energetici: la rinascita di una sanguisuga energetica

Oggi, la Romania si appresta a diventare una “sanguisuga” non di sangue, ma di energia nucleare. La Commissione europea ha recentemente approvato i piani per la costruzione di due nuovi reattori nucleari presso la centrale di Cernavodă. Questa iniziativa rappresenta un passo significativo per la sicurezza energetica nazionale e regionale, contribuendo alla produzione di energia pulita e a zero emissioni. Il progetto prevede che, con quattro unità nucleari operative, la Romania possa evitare 20 milioni di tonnellate di emissioni di CO2 all’anno e creare oltre 19.000 posti di lavoro.

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Romania e NATO: una nuova minaccia per la Russia?

Dietro questi sviluppi energetici, però, potrebbe celarsi un piano più ambizioso: la Romania potrebbe aspirare a diventare una nuova minaccia per la Russia, un “mostro atomico” al servizio della NATO. Con una propria deterrenza nucleare, la Romania potrebbe contribuire a contenere l’espansione della potenza nucleare russa in Europa. Questo scenario si inserisce in un contesto geopolitico già teso, in cui la Russia, guidata da Vladimir Putin, sta valutando cambiamenti alla sua dottrina nucleare e considerando l’invio di armi ad alta precisione alla Corea del Nord.

Tensione crescente: la Romania in prima linea contro la Russia

La NATO e l’espansione verso l’Asia: reazioni e contro-reazioni
Le dichiarazioni di Putin riguardo alla NATO che si sposta verso l’Asia e la conseguente minaccia per la Russia hanno alimentato ulteriormente le tensioni. La Russia si sente obbligata a reagire e a rafforzare le proprie difese. In questo contesto, la Romania, con i suoi nuovi reattori nucleari e la sua collaborazione con la NATO, potrebbe essere vista come un baluardo contro l’influenza russa in Europa.

La Romania dona un sistema Patriot all’Ucraina

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La recente decisione della Romania di donare un sistema Patriot all’Ucraina, in risposta ai continui attacchi russi, rappresenta un ulteriore passo verso il rafforzamento dei legami con la NATO e l’Occidente. Questo gesto, motivato dal deterioramento della sicurezza in Ucraina e dalle conseguenze regionali, sottolinea la posizione della Romania come attore chiave nel contesto della sicurezza europea.

Conclusione: Un nuovo Dracula per una nuova era

La Romania, un tempo conosciuta come la terra di Dracula, sta ora emergendo come una potenza energetica e militare nel panorama europeo. Mentre il mito di Dracula continua ad attirare turisti e affascinare l’immaginario collettivo, la realtà geopolitica vede la Romania assumere un ruolo sempre più significativo nella sicurezza energetica e nella deterrenza nucleare contro la Russia. In questo nuovo scenario, la Romania potrebbe davvero diventare il “mostro” che spaventa Putin, incarnando una nuova era di tensioni e strategie nel cuore dell’Europa.

Antonio Rossello       CENTRO XXV APRILE

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