La ricetta della settimana: penne all’arrabbiata
La ricetta della settimana
Penne all’arrabbiata
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Penne all’arrabbiata C’è chi dice che il piatto è della cucina romana, ma la globalizzazione, già nel lontano 1992 aveva portato il piatto in una non troppo blasonata trattoria di Ortigia… per cui, ricordandomi quella “superba” preparazione le propongo questa sera, certo di trovare in casa degli “estimatori”. Tre etti di penne lisce; Tre pomodori san Marzano grossi; Due peperoncini piccanti, due spicchi d’aglio, una cucchiaiata di capperi sotto sale, cinque foglie di basilico fresco, un ciuffetto di prezzemolo tritato; 100 ml di olio extra vergine. Si pestano nella padella i capperi (con il sale che vi rimane attaccato) il peperoncino, l’aglio, metà del basilico (vedi la figura 1) e il prezzemolo. Si aggiunge a freddo l’olio, si mescola e si fa soffriggere senza che l’aglio colorisca. Si aggiunge il pomodoro (si tagliano a metà e poi a fette) e si lascia cuocere finché ne risulta un sugo di un bel rosso aranciato (vedi figura 2). Si cuociono le penne, le si scolano e si mettono nella padella. Si fanno strascinare per due o tre minuti a fuoco vivace; si completa con il resto del basilico (vedi figura 3). C’è chi spolvera di pecorino (alla romana) ma personalmente lo trovo delittuoso. C’è chi usa le penne rigate (quelle che dovrebbero trattenere il sugo…(in realtà, la rigatura, fu inventata per altre ragioni in cui non entro nel merito). Unica differenza con quelle assaggiate a Siracusa l’assenza delle deliziose e rotonde foglioline P.S. Tutte le fotografie si riferiscono sempre e senza eccezioni al piatto realmente preparato dal sottoscritto e consumato da tre persone |