LA PROVINCIA DI SAVONA E I CITTADINI/SUDDITI
Per motivi di lavoro, nella mia lunga vita, ho viaggiato molto nel mondo intero ed altrettanto spesso ho noleggiato autovetture.
In diversi Stati degli Stati Uniti, in particolare, ho guidato per mesi se non per anni; ho guidato nelle isole dei Caraibi come Bahamas, Antigua (guida a sinistra), Curacao, St Maartin, nel Venezuela e naturalmente in tutta Europa, Malta (guida a sinistra) e Svizzera incluse, dove i limiti di velocità sono alquanto stretti.
Non ho mai preso una multa per aver superato i limiti di velocità , con un unica eccezione , in verità, sull’autostrada francese, dove per motivi di lavoro, continuo a viaggiare due/ tre volte al mese da 40 anni.
Esattamente ho preso due multe per aver superato i 90 km/h, una per l’autovelox ubicato prima di Nizza dall’Italia e una nella galleria all’uscita di Nizza verso l’Italia; naturalmente, avendo individuato la posizione dei radar, le infrazioni sono rimaste due.
Non penso di essere l’unico “cog…..ne” che prende sistematicamente una multa ( ne ho preso 6 o 7) per aver superato di 2 km/ora il limite di velocità che viene monitorato dagli autovelox in certi punti per i 60km/ora o in altri per i 50 km/ora sulla provinciale Savona-Alessandria o viceversa sul solo tratto Savona-Altare, tratto di competenza della Provincia di Savona, per cui mi rivolgo a quei lettori, che hanno subito la stessa vessazione, di comunicare con il sottoscritto, attraverso Trucioli, per verificare la possibilità di iniziare un Class Action contro l’Amministrazione Provinciale di Savona, per il motivo appena citato, e verificare la possibilità di un ulteriore Class action per un altro motivo grave, che descriverò qui di seguito.
Dover pagare una multa di 50 euro, credo che per molti possa essere un problema, al contrario per il sottoscritto non lo è, in quanto, malgrado l’età , continuo a lavorare nella mia Azienda, per cui della parte economica non me ne importa granché.
Al contrario, ciò che mi fa imbestialire è il fatto che oltre al sopruso vi è pure la beffa, che è ancor più costosa, in quanto il postino sistematicamente lascia l’avviso della raccomandata nella cassetta della posta, perché, forse, per comodità il postino non suona il campanello ,lascia l’avviso della raccomandata nella cassetta delle lettere, per cui per il ritiro della stessa si deva andare sistematicamente all’ufficio postale centrale.
La situazione che si trova alla Posta è sempre la stessa: si deve attendere il proprio turno e davanti a te vi sono , sistematicamente decine di extracomunitari, ognuno dei quali permane allo sportello per molti minuti per fare le loro pratiche, che non riguardano un versamento o il ritiro di una raccomandata, ma operazioni più impegnative aggravate spesso dalla difficoltà della lingua, e così per raggiungere finalmente lo sportello per ritirare la raccomandatala, devi attendere fino a oltre due ore, come è successo, l’ultima volta il 15 luglio quando su 10 sportelli, ne funzionavano solo 5. Quel giorno mi sono sentito privato per l’ennesima volta della mia libertà personale, per una trappola della Direzione della Provincia di Savona, trappola messa in atto per il solo motivo di fare cassa e che rende all’ Amministrazione Provinciale 2 milioni e mezzo circa di euro all’anno.
I cittadini, come il sottoscritto, che lungi da creare pericoli su una strada larga ( ci passano autotreni) e diritta, vengono praticamente presi in ostaggio per ore da questo Ente a causa di multe assurde, comminate per coprire i propri sprechi, dei quali il cittadino spesso non e’ a conoscenza.
Infatti all’efficienza dell’Amministrazione provinciale nel riscuotere tasse e balzelli non corrisponde l’efficienza di gestire una Provincia in modo solamente normale; non voglio soffermarmi a come la Provincia gestisce le strade di sua competenza, dove troviamo spesso buchi e erba tagliata ed abbandonata sul ciglio della strada, ma la grave mancanza, che è costata e tutt’ora costa ai cittadini savonesi fior di quattrini, è il caso ELENA, per il quale l’amministrazione Provinciale è del tutto responsabile e, al contrario dei cittadini che pagano per un eccedenza di velocità di 2Km / ora, nessuno mi risulta abbia mai pagato.
Veniamo ai fatti:
Nel Dicembre 2009 nell’ambito del programma Intelligent Energy Europe (IEE) a beneficio dei soggetti aderenti al “Patto dei Sindaci” vi era la possibilità di ristrutturare completamente il sistema di illuminazione della provincia di Savona.
Il cosi chiamato programma ELENA disponeva di una dotazione da utilizzare sotto forma di contributo a fondo perduto in materia di miglioramento dell’efficienza energetica,
La finalità del programma era di sostenere gli Enti locali e regionali nell’implementazione di piani energetici integrati nelle aree urbane., attraverso lampade LED ed altre novita’ tecnologiche moderne, incluso videocamere che avrebbero garantito piu’ sicurezza alle citta’ della Provincia di Savona.
Il progetto avrebbe altresi’ generato investimenti per 42 milioni di euro, grazie a tali interventi di ottimizzazione dei sistemi di illuminazione pubblica . Tutto questo avrebbe consentito non soltanto un miglioramento delle condizioni di illuminiazione cittadina, che nella nosttra citta e’ insufficiente, ma anche un notevole risparmio energetico ed economico, basti pensare che I costi del Comune di Savona per l’illuminaziione ammontano a milioni di euro, pagati naturalmente dai cittadini contribuenti.
Sapete come è andata?
L’Amministrazione provinciale ha pubblicato un bando talmente mal fatto che il Comune di Savona, a seguito del ricorso di una Azienda partecipante è rimasto per oltre 10 anni con le vetuste linee di illuminazione, che tutt’ora sono in esercizio.
Ciò ha creato danni ai cittadini per ciò che concerne i criteri di illuminazione e i costi da pagare per i consumi enormi di corrente, dovuti alle vetuste lampadine, che al momento continuano a fornire lumen insufficienti a fronte di un consumo enorme, a carico naturalmente del cittadini contribuenti
In passato avevo rilevato un altro atto velleitario della Provincia, che oltretutto era costato fior di quattrini , sempre a carico del contribuente: mi sto riferendo allo scandaloso sfratto dell’Istituto Nautico Leon Pancaldo dalla sua storica sede, senza alcun motivo plausibile. (vedi il mio articolo)
In attesa di graditi riscontri mi domando:
Quando finalmente verremo a conoscenza che qualche dirigente paghera’ per gli errori commessi, che sono ceramente di gran lunga piu’ gravi dei 2 km / ora di eccesso di velocita’ del cittadino/suddito? E la Politica , sempre pronta a chiedere il consenso ai cittadini, cosa ci sta a fare?
Silvio Rossi libero pensatore
L’avarizia dello Stato verso gli enti pubblici porta a queste conclusioni: se i soldi lo Stato non me li dà, beh, allora li estorco dai più deboli, costringendoli, pena astronomici aggravi, a pagare per ogni minimo sgarro. E cosa c’è di più facile che raccattare soldi da un automobilista? Basta una sosta, anche breve, in zona divieto, ormai ubiqua; o il citato autovelox e la predazione è fatta, in modo anonimo, meccanico, impunito, con la beffa finale su cui ti sei giustamente soffermato.
Io ho ormai smesso di usare l’auto per limiti di età, quindi non sono più parte lesa; ma invito quanti ti/ci leggono a coalizzarsi per una class action che raddrizzi questa protervia del forte sul debole non più tollerabile.