La paura di vivere in uno stato senza morale

  LA PAURA DI VIVERE

IN UNO STATO SENZA MORALE

LA PAURA DI VIVERE IN UNO STATO SENZA MORALE

Per Renzi é diventata una prassi spaccare il paese dopo questa tornata elettorale di elezioni amministrative e ancora di più dopo l’esito dei ballottaggi, la sua litania rivolta a quell’Italia da lui rappresentata, che è quella del fare, mentre l’altra Italia è, secondo lui, quella del non fare che si lamenta.

 In questo sua lagna ormai ripetuta all’infinito sta tutto il suo velato disprezzo per il dissenso che serpeggia dopo aver perso 2 milioni di voti e, forse, segna un primo rallentamento nella nascita del “Partito della Nazione”.


Anche la nuova legge elettorale, l’Italicum, non si addice più ai suoi intendimenti, che escono mortificati e ridimensionati in modo incontrovertibile, è stata una cocente delusione perché è andato in fumo il tanto decantato 40.08 % delle elezioni Europee.

Chi ancora osa dissentire i suoi diktat dovrà confrontarsi con un Renzi furioso, vengono accusati di sabotare le riforme, intralciano e frenano la cultura del fare  e questo non sarà più ammesso per chi vuole restare nel Partito Democratico. Inizia la rottamazione Renzi2.

Renzi è un leader superattivo e pur non essendo stato eletto a Presidente del Governo, emana e sforna ordini che non si discutono, Renzi dà una sua personale interpretazione della nostra Costituzioni e delle Leggi, ne sono un esempio i tentennamenti  di applicare  subito la Severino per salvaguardare l’amico De Luca che gli ha presentato il conto dell’appoggio dato per vincere le primarie, e teme di perdere la Campania se si dovesse ritornare a votare, ad ogni costo tiene in piedi Marino Sindaco di Roma per la fifa di perdere il comando della Capitale e il potere che deriva nell’organizzare e gestire il Giubileo.

E quando  Renzi attraversa momenti di difficoltà ecco che televisioni, giornali, giornalisti invece di fare i cani da guardia al potere, diventano docili mansueti come puri agnellini e la loro smaccata e totale sottomissione è puro servilismo;  con toni trionfalistici propongono agli italiani racconti e versioni rassicuranti, da far quasi apparire un Renzi vincitore di  queste elezioni.

 La  dimostrazione è la conferma che uno dei più importanti temi politici venuto fuori nell’ultima Direzione politica del PD, il 7 Giugno a Roma, è  il fatto che quei  pochi rimasugli che restano ancora all’opposizione non si capisce  cosa vogliono, danno l’impressione di essere incapaci di decidere una profonda e diversa linea politica che guarda a sinistra, nonostante gli ultimi risultati elettorali sembrano dare loro ragione.


 

Sono divisi su che fare,  ma quello  che non capiscono o che fanno finta di non capire è il fatto che sono arrivati al capolinea, gli piaccia o non gli  piaccia, sarà lui e solo lui con i suoi prediletti al comando e al  Governo dell’Italia, con buona pace degli Italiani che se ne faranno una ragione.

Per far sì che ciò avvenga usa i più cinici espedienti  tipo quello di manipolare a proprio piacimento i dati forniti dall’Istat, dall’Inps e altri enti preposti, la reale occupazione e disoccupazione, il disagio e la disoccupazione giovanile, i dati sulla crescente povertà, sulla fine della crisi, prendendosi tutti i meriti di questo inizio di lentissima ripresa che tutti auspichiamo.

Discorso a parte merita la nostra posizione in Europa, appena andiamo a discutere di uno dei problemi che ci tocca da vicino, quale la questione dei migranti e degli sbarchi sulle nostre coste, nulla di quanto da noi proposto viene preso in considerazione dai nostri concittadini Europei, dalle Nazioni Unite e di conseguenza nulla è stato approvato e concordato per gestire in modo collegiale questo esodo biblico non più sostenibile dall’Italia.


 Siamo addirittura riusciti, per mancanza di idee e proposte, a vanificare la recente Presidenza del semestre Europeo, e l’Italia e tutti gli italiani sono stati additati come una paese dalla poca e “dubbia morale“ quasi  passati per  razzisti, nonostante gli altri i paesi europei abbiano dato prova di non essere nel modo più assoluto migliori di noi.

Ma alla luce di quanto ci viene imputato, una riflessione va sicuramente fatta, forse chi ci ha rappresentato nella nostra politica estera non è stata capace, sia Renzi che la Mogherini, a mostrare il nostro vero volto dell’Italia che non può essere ne derisa ne impunemente vilipesa da nessuno.

Non tutte le accuse sono campate in aria, i tanti cattivi esempi vengono dalle nostre Istituzioni, non ci facciamo mancare proprio nulla; con “Mafia capitale” c’è stato il connubio di potere tra politici, alti burocrati dello Stato  con delinquenti di stampo camorristico e mafioso della peggiore risma,  il furto di centinaia di milioni di euro di soldi pubblici e dei fondi appositamente destinati dall’Europa per l’accoglienza e il riconoscimento dello stato di profugo e non di clandestino dei migranti che fuggono dal Continente Africano.

La domanda che viene da porsi è:  in un’Italia abbandonata a se stessa, alla derisione degli altri paesi, senza più un briciolo di solidarietà, senza qualsiasi sentimento morale, che lascia i poveri al loro destino, dove crescono in maniera esponenziale le disuguaglianze, dove i pensionati vengono  ricattati moralmente con dei bonus, dove i giovani rimarranno precari a vita, tutte condizioni che ci auguriamo non sfocino nella violenza, è lecito avere paura di viverci? 

PAOLO ALDO PERINO  

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