La malattia di Nettuno

IL VOLTO DELLA MEMORIA
(Novantanovesima parte)
LO STATO DI SALUTE DI NETTUNO

IL VOLTO DELLA MEMORIA
(Novantanovesima parte)

Come annunciato al termine della precedente parte e dopo aver ricevuto, dal collegio degli SCIENZIATI, tutta la documentazione relativa al caso, pubblichiamo, oggi, le CONSIDERAZIONI FINALI (CON RELATIVE RIFLESSIONI) su:

LA MALATTIA DI NETTUNO

Il Collegio degli scienziati, invitato ad effettuare l’ ESAME OBIETTIVO SU NETTUNO (con relativi approfondimenti di Laboratorio), al fine di pervenire ad una DIAGNOSI, scientificamente corretta, dei SUOI MALI, mi ha sollecitamente comunicato la sintesi dei dati rilevati; come promesso, ripropongo questi dati all’ attenzione degli affezionati  lettori di “Trucioli Savonesi”, precisando che, per ogni elemento obiettivo rilevato, riporterò, in calce, il nominativo degli esperti consultati in ogni specifico settore.

TEMPERATURA DI NETTUNO

·   Nel Decennio 1993- 2003, la Temperatura del Mediterraneo è aumentata cinque volte in più, rispetto agli altri Mari e Oceani del Pianeta: esattamente di 0,75 Gradi in Superficie, mentre il calore degli altri Mari è cresciuto “solo” di 0,15 Gradi, vale a dire dell’80% in meno 
 
(RICERCATORE GIAN ANTONIO ORIGHI – MADRID – 27.03.2005)

·   Il Mar Mediterraneo è sempre più tropicale. La temperatura media superficiale, nei mesi di Aprile e Maggio 2007, è stata la più elevata mai registrata negli ultimi 22 anni. In effetti, già nell’ arco dell’ultimo ventennio, si era passati dai 19,4 di media annuale del 1985 ai 20,1 gradi del 2006; nel primo semestre del 2007, si è registrato un ulteriore aumento: in particolare, nel Tirreno, il picco è stato di 3 Gradi sopra la norma ad  Aprile, mentre, nell’Adriatico, ha raggiunto un massimo di quasi 4 Gradi di anomalia a metà Maggio.

(RICERCATRICE: ROSALIA SANTOLERI – ISAC. CNR – ROMA – 25.06.2007)


ACIDITA’ DELLE ACQUE MARINE

Il livello più superficiale degli Oceani ha un grado di acidità del 30% superiore rispetto all’ epoca pre-industriale.
Le conseguenze di questo cambiamento sono già visibili per l’ecosistema marino, ma peggioreranno con il passare del tempo. Il processo di acidificazione dell’oceano colpirà, soprattutto, le migliaia di specie che hanno una struttura contenente carbonato di calcio, compresi i molluschi ed i coralli.
(RICERCATORE: THOMAS LOVEJAY – WASHINGTON – 08.06.2006)
 
LIVELLO ALTIMETRICO DEI MARI
Nell’ ultimo mezzo Secolo, il livello dei mari è aumentato di un valore che è stato stimato, in media, di 1,8 millimetri all’ anno, ma, da dodici anni a questa parte, questo incremento è quasi raddoppiato, portandosi a circa 3 millimetri all’ anno.
(RICERCATORE: MARIO DI MARTINO – INAF OSSERVATORIO DI TORINO – 19.10.2005)
 
Il livello dei mari è cresciuto più di quanto previsto
Il sistema di rilevazione dell’altezza dei mari, attraverso satelliti, è in uso solo dal 1993. Da allora, ha mostrato che i mari si sono alzati di 3, 3 millimetri l’anno, mentre il rapporto dell’IPCC prevedeva un aumento di meno 2 millimetri l’anno. Inoltre, il tasso di crescita del livello dei mari, negli ultimi 20 anni, risulta del 25% più veloce rispetto a quello dei 115 anni precedenti.
I mari si sono alzati soprattutto per due motivi: l’espansione degli oceani, dovuta al fatto che sono più caldi, e lo scioglimento dei ghiacciai.   
Le ultime osservazioni ci dicono che le distese di ghiaccio dell’Antartide e della Groenlandia si stanno rapidamente sciogliendo; si può prevedere, quindi, che, nei prossimi anni, contribuiranno a far salire ulteriormente il livello marino.
(RICERCATRICE: CRISTIANA PULCINELLI – IPCC –  ROMA 02.02.2007)


RAPPORTI CON L’ ATMOSFERA

Le coste marine sono e saranno sempre più esposte ad immani disastri, come gli tsunami e gli uragani.
L’ aumento strisciante del livello del mare, a causa del lento scioglimento dei ghiacciai, come conseguenza del riscaldamento della terra, contribuisce ad aumentare le situazioni di rischio.
Infatti, il riscaldamento globale porta, come logica conseguenza, a notevoli CAMBIAMENTI CLIMATICI, i quali modificano la forza e la direzione dei venti (e, quindi, delle correnti marine) e vengono, di conseguenza, a mettere in serio e crescente pericolo le zone litorali.
(RICERCATORE: ALLISTER DOYLE – OSLO – 29.12.2004)  


DETERIORAMENTO QUALITATIVO DA SCARICHI FOGNARI

Il problema è di notevole rilievo, avendo presente che il 40% della popolazione mondiale vive entro un raggio di 60 Kilometri dalle coste marine ed i relativi scarichi dei sistemi fognari finiscono direttamente in mare, senza essere opportunamente trattati.
(RICERCA: UNEP 2002)
 
Dalla Sicilia alla Sardegna e lungo la costa peninsulare tirrenica, la fotografia delle acque marine di balneazione dimostra che l’inquinamento delle zone costiere è collegato all’ inquinamento delle acque fluviali.
C’è la dimostrazione come i problemi di salute del mare inizino, in realtà, da terra.
Anche quest’anno, in una condizione di mare generalmente pulito, è lo stato dei corsi d’acqua il vero problema.
Per risolvere questa emergenza- inquinamento, bisogna affrontare definitivamente il problema della depurazione. 
(RICERCATORE: SANTO GRAMMATICO – PORTAVOCE DI “GOLETTA VERDE” 12.08.2006)

 


Giunti a questo punto, Nettuno, profondamente impressionato, ha chiesto un attimo di tregua; gli scienziati, alquanto sorpresi da questa richiesta, si sono, tuttavia, adeguati alla nuova situazione creatasi.

Nettuno, dopo un breve periodo di riflessione, ha così aggiunto:

“Vi ringrazio sentitamente per i dati clinici, che mi avete presentato; debbo dirvi, tuttavia, che essi non hanno fatto altro che confermare le mie preoccupazioni relative all’ origine ed all’ entità dei miei disturbi.

Aggiungo, peraltro, che le considerazioni, da voi esposte, hanno modificato alquanto i sentimenti di ostilità che, da qualche tempo, provavo verso la Signora Atmosfera; ho capito, infatti, che il suo attuale, volubile e capriccioso comportamento nasce da una causa patologica simile alla mia e che, addirittura, potrebbe configurarsi come identica alla mia.

Vi risparmio, inoltre, i dati oggettivi che certamente avrete raccolto in merito all’attuale comportamento delle diverse specie vegetali ed animali, che continuo ad ospitare, con grande spirito di sopportazione, tra le mie onde. 

Ho compreso, infatti che l’anomalo ed inedito comportamento di molte specie ittiche (dai coralli alle meduse, dai molluschi ai tonni, dai pesci-spada ai merluzzi, dai capodogli sino alle balene ed ai delfini) è dovuto alle profonde modificazioni ambientali dei miei mari, che voi avete descritto con grande precisione e competenza scientifica.

Ho capito, inoltre, da solo (senza l’ausilio di ulteriori dati statistici) la causa dell’inaudita biodiversità ittica, che si è manifestata specialmente nel corso degli ultimi quindici anni.

Ad esempio: ho avvertito, da solo, che nel Mediterraneo sono comparse centodieci nuove specie ittiche (e, tra esse, il Pesce Flauto, il Pesce Palla, il Pesce Pappagallo, le Ricciole, le Donzelle, il Siganus Luridus, etc.) le quali stanno avendo il sopravvento sulle specie locali e tradizionali; in sintesi: ho notato un cambiamento di almeno il 20% nella biodiversità ittica.

Per quanto concerne la loro provenienza, posso affermare che, delle centodieci nuove specie, sessantacinque sono penetrate da Suez, quarantacinque da Gibilterra.

Dunque: tutte le nuove varietà ittiche, che sono penetrate nel Mediterraneo, sono di origine sub tropicale o tropicale.

Quindi, concordo totalmente con voi, Signori Scienziati, che la causa di questa inedita alterazione della biodiversità marina va ricercata nel surriscaldamento dei Mari, che voi avete puntualmente evidenziato. 

Infine, debbo dirvi che mi hanno notevolmente impressionato i dati, che voi avete riportato sul “Deterioramento Qualitativo delle Acque Marine, indotto dagli scarichi fognari di molte parti del Mondo”.

Anche su questo specifico argomento, desidero affermare che la ragione sta dalla vostra parte, perché ho notato che nelle località costiere, prive di impianti di depurazione, vi è stata un’abnorme proliferazione di alghe, anche straniere (quali la Caulerpa Taxifolia, la Caulerpa  Racemosa e la Ostreopsis Ovata); per esperienza diretta debbo dirvi che tale proliferazione è avvenuta là dove esistono scarichi fognari ad alto potere fertilizzante.

Ma non voglio aggiungere altro; ditemi, piuttosto, se possedete qualche dato relativo a quel tratto di Mare, chiamato, dagli essere umani: “Canale della Manica”, il quale, di fatto, mi è stato espropriato, perché trasformato da Mare di Acqua Salina in Mare di Petrolio.”


Uno scienziato (di cui non ricordo il nome) ha estratto da una tasca un biglietto ed ha letto questi appunti, relativi ai naufragi avvenuti nella “Manica”:

·   18 – 03 – 1967: IL TORREY CANYON affonda e lungo 180 km di coste inglesi e francesi si spargono 120.000 tonnellate di grezzo. Distrutte 35.000 tonnellate di pesci e crostacei.

·   24 –  01 – 1976: LA PETROLIERA OLIMPIC BRAVERY naufraga al largo dell’Ile d’ Ousseant. Il 13 Marzo si spezza in due, scaricando sulla costa 800 tonnellate di grezzo.

·   17 – 10 – 1976: LA PETROLIERA BOHELEN affonda al largo dell’ Ile de Sein. Delle 9.700 tonnellate di petrolio ne vengono recuperate solo 2.000; le altre 7.700 si disperdono  in mare e sulle coste.

·   16 – 03 – 1978: LA PETROLIERA “AMOCO CADIZ” naufraga davanti a Porstall (Finisterre). 233.564 tonnellate di grezzo si riversano in mare. Da Brest alla Baia di Saint- Brieuc, 200.000 ettari di costa sono devastate.

·  28 – 04 – 1979: LA PETROLIERA “GINO” affonda al largo d’ Ousseant, dopo una collisione con una petroliera norvegese. 41.000 tonnellate di bitume si disperdono in parte sul fondo del mare, in parte ritornano in superficie.

·   07 – 03 – 1980: LA PETROLIERA “TANIO” si spezza in due, al largo dell’ Ile de Baz. La prua cola a picco. La poppa è rimorchiata fino a Le Havre. 8.000 tonnellate di petrolio inquinano 140 Km di costa tra Finisterre e la Cote d’ Amour.

·  12 – 12 – 1999: LA PETROLIERA “ERIKA” A sud di Penmarch (Finisterre), si spezza in due. 20.000 tonnellate di petrolio si riversano sulle coste della Bretagna.

Di fronte a questi eventi (con relativi rilievi statistici), Nettuno è rimasto muto, quasi impietrito; poi, con un filo di voce, è riuscito ancora  a chiedere:

Qual è l’ esame obiettivo delle mie coste e delle mie spiagge?”

Citatemi, per cortesia, i dati relativi alla Regione Liguria.

Si è alzato il Rappresentante Scientifico della Rivista Micromega ed ha così riferito:

STRUTTURE CEMENTIFICATE COLLEGATE A PORTI TURISTICI

·   CHILOMETRI DI COSTA INTERESSATI: 395

·   POSTI – BARCA ESISTENTI IN PORTICCIOLI: 15.750

·   NUOVI POSTI BARCA PREVISTI DAL PIANO DELLA COSTA: 9.574 di cui:

      1.194 GIA’ REALIZZATI
 3.972 IN CORSO D’ OPERA
 2.328 DI PROSSIMA APPROVAZIONE
 2.080 NON ANCORA ATTUATI.

   ·   INDOTTO: 37.882 MQ. DI EDILIZIA RESIDENZIALE

                    51.601 MQ. DI UFFICI E NEGOZI

                     19.122 MQ. DI ALBERGHI

                     33.918 MQ. DI ARTIGIANATO

                     11.007 MQ. PER POSTI AUTO 

“Ditemi, per favore, di che morte debbo morire” ha esclamato, a questo punto, Nettuno.

“No; tu non puoi e non devi morire”, ha risposto il Collegio degli Scienziati; “Tu devi vivere, non solo per te stesso, ma soprattutto perché sei indispensabile per l’ esistenza e per il benessere di tutti gli esseri viventi.

Tu sei semplicemente affetto da una grave, ma curabile, MALATTIA che si chiama VIROSI DA HOMO SAPIENS; ma, bada bene: si tratta di una VARIANTE ASSAI PERICOLOSA DI HOMO SAPIENS, quella, cioè, che crede di essere Padrona e di poter dominare l’intero Pianeta e non, invece, di essere una semplice ospite dell’Universo.

Tu puoi guarire, ma la tua guarigione dovrà passare, ora ed in avvenire, attraverso una MUTAZIONE DEL GENERE UMANO, attraverso la quale gli esseri umani imparino a riscoprire antichi ed ancestrali valori e possano pervenire ad una nuova convivenza con la Natura, mediante un DIVERSO MODO DI PRODURRE E DI CONSUMARE.”

7 Settembre 2007                                        ALDO PASTORE

 

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