La Grecia muore di austerità

La Grecia muore di austerità:

boom di Hiv e tubercolosi

LaTroika ha distrutto la salute della popolazione. Allarme anche qui: due suicidi al giorno, e in 4milioni rinunciano alle cure

La Grecia muore di austerità: boom di Hiv e tubercolosi

LaTroika ha distrutto la salute della popolazione. Allarme anche qui: due suicidi al giorno, e in 4milioni rinunciano alle cure

 

«L’austerità fa crescere» è un mantra al quale un discreto gruppo di economisti continua a rimanere pervicacemente affezionato. Certo, sarebbe curioso osservare uno di questi studiosi mentre prova a difendere la bontà delle proprie tesi davanti a una folla di manifestanti greci inferociti per i tagli alle pensioni o alla sanità, oppure a un gruppo di giovani disoccupati di Atene. Che la difesa del rigore a tutti i costi sia una colossale fesseria è un’evidenza alla quale di tanto in tanto, fortunatamente, si arrendono anche le istituzioni e i loro rappresentanti. La mente vola subito alla maldestra ammissione del «quasi premier» Carlo Cottarelli, che qualche mese fa su Twitter ha pubblicamente dichiarato di essere stato «tra i primi a notare che i moltiplicatori usati dal Fmi erano troppo bassi». 

 

Imbarazzante anche la recente confessione di Jeroen Dijsselbloem, che all’acme della crisi greca era presidente dell’Eurogruppo e capo del Meccanismo europeo di stabilità, oggi il più importante creditore di Atene.«Sul piano delle riforme, abbiamo chiesto troppo alla Grecia», ha affermato il politico olandese, aggiungendo che “la crisi è stata così dura che non possiamo definirla certo una storia di successo”.

 


 

Oggi a sancire ufficialmente che quello compiuto in Grecia dalla Troika è stato un vero e proprio massacro, arriva nientemeno che il Commissario per i diritti umani del Consiglio d’Europa, la bosniaca Dultja Mijatovic. DaIla cui visita in territorio ellenico, lo scorso giugno, è scaturito un lungo report che esamina l’impatto dell’austerità e della crisi sulla salute e l’istruzione. Il risultato è da mettersi le mani nei capelli. Oltre alle già note conseguenze sul piano economico (su tutte, l’aumento della disoccupazione e del livello di povertà), lo studio mette in luce aspetti altrettanto impressionanti. «L’applica­ zione delle misure di austerità su larga scala», si legge nel testo diffuso qualche giorno fa, «ha paralizzato la capacità del sistema sanitario di rispondere alle esigenze mediche della popolazione, e allo stesso tempo ha provocato un vistoso incremento di queste esigenze. L’occhio attento del Commissario non si è posato dunque solo sul peggioramento del servizio del sistema sanitario provocato dai tagli,o sui rincari delle prestazioni che di fatto hanno reso inaccessibili le cure a una larga fetta di greci.

 La crisi, è forse questo l’aspetto più grave, ha infatti «direttamente esacerbato l’insorgenza di alcune patologie.

Prime fra tutte, quelle legate alla sfera mentale. Citando una ricerca pubblicata nel 2017 dalla National school of public health, la quale ha rivelato che più della metà dei cittadini lamenta di soffrire di un disturbo psichico (stress, insicurezza, grave senso di frustrazione) il Commissario è giunto alla conclusione che «moltissime persone oggi vivono in preda alla paura e alla disperazione a causa della loro condizione economica». Come conseguenza, gli ospedali psichiatrici sono strapieni. A preoccupare, inoltre, anche l’aumento del consumo di stupefacenti la crescente diffusione dell’ Hiv, della tubercolosi e delle infezioni ospedaliere. Negativo, infine, anche l’impatto sulla qualità dell’educazione. La spending review forzosa ha causato una penuria di asili, mentre l’università è diventata ormai un lusso per pochi fortunali.

Uno scenario con il quale farebbe bene a familiarizzare chi ancora oggi invoca l’austerità anche per il nostro Paese. La crisi, in fatti, ha già lasciato il segno anche da queste parti. Come ha spiegato ieri in audizione alla Camera il presidente dell’Istat, sono ben 4milioni gli italiani che ogni anno rinunciano alle cure mediche per motivi economici e, come scritto dalla Verità, a causa della crisi i casi di suicidio sono impennati: 350 nella prima metà del 2018.

 

ANTONIO GRIZZUTI  da  La verità

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