La droga, il neoliberismo e un nuovo equilibrio
Nonostante non siamo mai stati così istruiti, curati, comodi e ricchi, la droga non è mai stata così diffusa. A drogarsi non sono solo gli straccioni, ma anche quelli in doppiopetto.
Droghe per ogni tasca e per ogni casta. Polverine, pastiglie, bottiglie ma anche persone che per tutta la vita lavorano e basta e continuano anche quando cadono a pezzi oppure passano la vita da una festa all’altra come ragazzini attempati o vivono in perenne fuga riempiendosi la vita di cose da fare nel disperato tentativo di fermare i pensieri che li affliggono.
Droghe talmente diffuse da venire spacciate come normalità. Ma colpevolizzare i drogati è ingiusto, non ci si droga perché cattivi ma perché si sta male. Le droghe in fondo sono degli antidolorifici, servono a sedare traumi, paure e malesseri insopportabili. Rispetto ai nostri avi facciamo tutti una vita da signori, eppure in Occidente i problemi di salute mentale hanno raggiunto livelli spaventosi. Qualcosa di profondo non torna. Se il nostro benessere dipendesse solo dalle conquiste materiali, oggi dovremmo tutti sprizzare gioia da ogni poro, mica essere un branco di drogati e depressi o di violenti che è un altro sintono del malessere interiore. Quello che non torna è la dissonanza tra chi siamo davvero e la vita che facciamo. Noi non siamo solo esseri materiali, ma abbiamo anche una dimensione più profonda. Abbiamo un cuore, abbiamo un’anima e le credenze non c’entrano nulla. È la nostra natura di esseri umani di cui alcuni sono consapevoli e altri meno. Il punto è che per stare davvero bene, dobbiamo soddisfare sia la nostra dimensione materiale sia quella più profonda. Oggi invece abbiamo la pancia gonfia, ma dentro un vuoto che ci lacera. Un vuoto che ci illudiamo di colmare con qualche chimera materiale e non riuscendoci ricorriamo a qualche droga. Siamo vittime di una bugia epocale oltre che del nostro avido ego. La bugia che il nostro benessere dipenda dall’avere sempre di più e che più arriviamo in cima più siamo felici. Bugie che rendono un sacco di soldi in un mondo in cui il profitto capitalista è l’unica ideologia sopravvissuta. Mentre le masse lavorano e consumano a livelli demenziali, una minoranza sempre più esigua accumula fortune. Eppure, invece di fermarci e prendere atto che serve un modello più intelligente, alziamo sempre di più i livelli assuefazione rischiando l’autodistruzione personale e collettiva. Perché il malessere che ci attanaglia dentro si manifesta fuori con una devastazione sociale ma anche ambientale inaudita e guerre ormai permanenti. Una deriva autodistruttiva pericolosa che rende sempre più urgente un nuovo equilibrio che consenta all’essere umano di esprimersi appieno, soddisfacendo cioè sia i suoi bisogni materiali che la sua natura più profonda ed autentica. Un equilibrio che permetta alle persone di crescere in maniera sana, di conoscersi a fondo, di trovare supporto e di vivere davvero libere anche dai condizionamenti. Che gli permetta di vivere in una società virtuosa e sicura, in un ambiente pulito e a ritmi accettabili. Un nuovo equilibrio che permetta non solo di mantenersi degnamente e contribuire alla comunità, ma anche di esprimere al meglio i propri valori, le proprie passioni, i propri talenti, la propria unicità. Un nuovo equilibrio tra esigenze interiori ed esteriori che curi il dolore con l’amore invece che con la droga. Arginando la deriva neoliberista e permettendo a tutti di vivere una vita degna di essere vissuta.