La condizione attuale dei ghiacciai e delle montagne
L’AVVENIRE CHE CI ATTENDE 34ª parte
LA CONDIZIONE ATTUALE DEI GHIACCIAI E DELLE MONTAGNE TERRESTRI
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L’AVVENIRE CHE CI ATTENDE 4ª parte
La condizione attuale dei ghiacciai e delle montagne terrestri |
Mi permetto di sottoporre, alla cortese attenzione dei nostri amici lettori, i seguenti servizi fotografici (con relativo commento giornalistico) pubblicati dal quotidiano “LA STAMPA” nel mese di settembre 2018 (e precisamente in data 1- 24 – 30)
Il Trident du Tatul in agosto e oggi: la parte che è crollata è segnata con la linea rossa
I dati numerici e la documentazione fotografica sopra esposta confermano le previsioni del luglio 2002 in allora definite drammatiche del “World Glacier lnventory”pubblicate, sulla rivista “Science”,infatti, già in allora,gli scienziati avevano evidenziatoche il fenomeno del progressivo scioglimento dei ghiacciai veniva ad interessare quasi tutte le zone glaciali del globo terrestre, a Nord come a Sud dell’Equatore. Di particolare rilievo, poi, in ambito nazionale i dati forniti dalla campagna di monitoraggio effettuata dal Comitato Glaciologico Italiano, negli anni immediatamente successivi. Infatti, viene evidenziato che: il “98 per cento dei 1.400 ghiacciai italiani censiti era in regresso, con un’entità di ritiro frontale di almeno 20 metri.” Secondo gli scienziati il fenomeno si è improvvisamente accelerato dal 1965, con ritmo sempre più frenetico negli anni successivi. Non a caso, il Presidente del Comitato, Giuseppe Orombelli, era giunto ad affermare che: “Attualmente, si consuma il cuore stesso del ghiacciaio, costituitosi nei secoli”. A conclusioni simili alle precedenti, era pervenuto il Centro Sperimentale Valanghe di Arabba, secondo il quale: “i ghiacciai alpini sono già ufficialmente una specie in via d’estinzione”. A sostegno di questa affermazione, il Centro aveva portato i seguenti esempi: “Sulle Dolomiti, di 55 ghiacciai censiti nel 1980, cinque sono già scomparsi: il Pelmo, il Didentro del Frappa, il Mesules, il Pisciadù ed il Busa di Fuori; in sintesi, sulle Dolomiti, il fronte-ghiacciai si è ridotto di 700 ettari.”
Sorge a questo punto una decisiva domanda: Perché in ogni parte del nostro pianeta stiamo assistendo allo scioglimento ed addirittura la scomparsa dei nostri ghiacciai e dei nostri nevai? Rispondo a questa legittima è doverosa domanda con la citazione integrale di quanto avevo scritto, su questo argomento, nell’aprile 2004 testo scienze utopia pagine 59-60 La causa del fenomeno è ampiamente nota e si identifica con il concetto di “Effetto Serra” (come, oggi, viene unanimamente definito a livello mondiale), vale a dire con una elevazione della temperatura planetaria, determinata, a sua volta, da un aumento della concentrazione di anidride carbonica, la quale viene ad incidere sulla composizione quantitativa e qualitativa dell’atmosfera, che circonda il Pianeta Terra. In proposito, le prospettive future non sono certamente incoraggianti. Cito, in tal senso, alcuni stralci di un’intervista concessa da Margherita Hack, docente emerita dell’Università di Trieste, ad un quotidiano nazionale, in data 24/06/2002: Domanda: Professoressa Hack, quanto pesa l’effetto-serra sulle estati arroventate, cui sembra che, dall’America all’Europa, ci si debba ormai rassegnare?
Risposta: Un’estate molto calda non è dovuta necessariamente alf’effettoserra: tutti gli anni si registrano delle fluttuazioni casuali della temperatura. Ma, prendendo il valore medio, si osserva come ci sia un effettivo aumento della temperatura della Terra di quasi un grado.
Domanda: Quando è iniziato questo processo e a cosa è legato?
Risposta: Nel 1860 e lo si può constatare mese per mese. Un aumento che ha lo stesso andamento, in crescita, della quantità di anidride carbonica contenuta nell’atmosfera. C’è una correlazione effettiva tra le due variabili.
Domanda: In che misura l’uomo è responsabile?
Risposta: L’uomo ha una responsabilità significativa in questa situazione. Con l’inizio dell’era industria/e è cominciato anche l’aumento della presenza di anidride carbonica nell’atmosfera, che era rimasta, grosso modo, costante per secoli.
Domanda: Il futuro: quale scenario si può prevedere?
Risposta: Se si va avanti con questi ritmi, l’effetto-serra aumenterà ancora e si prevede che la temperatura media, tra cinquant’anni, possa alzarsi anche di cinque o sei gradi.
Domanda: Le conseguenze?
Risposta: Dilatazione termica degli oceani, scioglimento dei ghiacciai e sommersione di tante città costiere. E poi, anche la moria di molte specie animali. Intere barriere coralline sono già morte. I coralli, da rossi e rosa, sono diventati bianchi. E non è finita qui. Le condizioni generali stanno peggiorando. ”
Ora, Margherita Hack non è più tra noi. Ma i suoi insegnamenti saranno duraturi per noie per “l’umanità del futuro”
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