LA CADUTA DELLE FIERE DEL VINILE ORGANIZZATE

La principale causa della “caduta” o del, se preferite fallimento delle FIERE DEL DISCO, vero Luna park del collezionista di Vinile, sono molteplici, è quindi troppo restrittivo racchiuderlo in una semplice frase, o dare la colpa di questo a uno o l’altro.
Troppe persone hanno deciso di non tornarci più e se continua questo trend negativo, le Fiere in un futuro, ma anche i tradizionali mercatini dell’antiquariato, come forse accadrà anche per lo stesso vinile, spariranno.

Questo per il collezionismo puro e per i veri amatori del disco in vinile, sarebbe un grosso peccato.
Con questo piccolo post vorremmo analizzare quali sono le ragioni indicate, soprattutto per l’aumento dismisurato del prezzo dei vinili, causa primaria anche del fallimento stesso di molte fiere e mercatini.

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La colpa dell’aumento dei prezzi è principalmente determinato da:
1) Ristampe odierne, più care delle originali e in molti casi di peggior fattura e con pessimo audio
2) Alta richiesta economica e successiva speculazione da parte degli organizzatori di fiere e mercatini, per pagare un posto di qualsiasi fiera o mercatino di piazza, senza controlli (anzi la responsabilità se vi fossero controlli ricadrebbero sicuramente solo sugli espositori)
3) Intasamento del mercato di domanda/richiesta sui soliti vinili
4) Affidarsi esclusivamente ai portali classici (Discogs, E-Bay, Catawiki, Tocolecion ecc.) per determinare i prezzi, ed esporli come scusante al massimo di valutazione, senza ritegno e mezze misure, neanche se questi siti o applicazioni fossero la “Bibbia del vinile”
5) La disponibilità economica dei collezionisti e la disponibilità nell’accettazione di pagare a qualsiasi prezzo, eventuali oggetti del desiderio
6) La faccia tosta (per non dire disonestà) di chi espone la merce, con in molti casi nessun prezzo esposto, oppure il “famoso” prezzo a richiesta o a “simpatia ed antipatia” di chi sta davanti come acquirente
7) I tanti troppi casi di merce esposta, in cattivo stato di conservazione, con copertine ammuffite, strappate ecc. e dischi rigati o addirittura arati, dati per buoni solo perché di artisti o gruppi famosi, eventualmente rari e vecchi
8 ) La valutazione approssimativa, senza una minima conoscenza delle regole internazionali sulla discografia da collezione
9) Ma non ultimo, il ruolo delle amministrazioni locali, che se possono si tirano indietro, mettono un sacco di “paletti”, richiedono un enormità di documentazioni ed esose somme di denaro a chi cerca di organizzare qualcosa…

Lavorare così, diventa sempre più difficile, come risulta altrettanto difficile per un collezionista trovare qualcosa di interessante ad un prezzo onesto e popolare.

Paolo Bongiovanni
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