L’ IGNORANZA DELLA MODERNITA’
Sapete qual’è il vero problema, sia per la politica, che per le cose che accadono nel mondo?
Che ogni due, tre, quattro, forse cinque generazioni, si perde completamente la memoria storica delle cose, si perde ogni insegnamento e non siamo più capaci di tramandarlo.
Sto parlando di qualsiasi cosa partendo dal senso civico, dal rispetto delle persone per non parlare della storia, della politica e dell’economia, ci siamo dimenticati del progresso del genere umano, della storia dell’umanità vera e propria.
Ci siamo dimenticati perché siamo qui e come ci siamo arrivati e tutte le cose che abbiamo fatto per arrivare ad oggi.

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Ci siamo dimenticati perché non abbiamo mezzi per poter conservare la storia meteorologica e climatica del pianeta, e abbiamo la spregiudicatezza di ritenerci gli unici responsabili di tutto ciò che accade.
Abbiamo questa tendenza a “dimenticare” e di “cadere” sempre “dalle nuvole” per ogni accadimento, e questa stupida, ignorante sensazione ce lo fa vedere o percepire come fosse nuovo, mai accaduto prima, sempre più forte, violento e senza precedenti.
Fortunatamente per gli ultimi almeno 400 anni, ci sono archivi e libri, ma per la grande massa degli esseri umani, sono troppo difficili e faticosi da consultare, figuriamoci andare a leggere libri più antichi ed interpretare lingue di civiltà scomparse.
Deridiamo chi cerca di capire perché fondamentalmente siamo ignoranti anche a livello umano, diffidiamo di chi ci dice che altre civiltà erano molto più avanzate di come le immaginiamo, insomma non erano dei trogloditi che adoravano solo le pietre o gli arbusti incendiati.
Perché fondamentalmente siamo ignoranti e amiamo morire nell’ignoranza più completa, per poter rimanere sempre sconvolti e cadere dalle nuvole, quando accade qualcosa o ci dicono di nuove scoperte anche e proprio di antiche civiltà.
Ma a noi piace questo senso di insicurezza e di vuoto, del non sapere il perché, della misteriosa inspiegabilità…
Oggi viviamo nel mondo delle immagini, della TV, della fotografia, milioni di istantanee che restano impresse solo sulla retina, ma che difficilmente entrano e si depositano nella memoria e nelle sinapsi delle persone, per restarci stabilmente ed a lungo termine.
Questo favorisce sia i pallisti di vario genere, dai terrapiattisti, a quelli della Luna artificiale, ma favorisce anche i catastrofisti climatici, i lobbysti e gli speculatori per il discorso ecologico.
Ma soprattutto favorisce quelli che tentano di riscrivere la storia, portando le masse a pensarla univocamente e ne abbiamo numerosi esempi davanti agli occhi tutti i giorni, con oscuri personaggi, che fomentano l’idea che il mondo sia in mano ad un imperialismo, oggi sotto uno, domani sotto l’altro sempre alla ricerca di un nemico, che siano religiosi, stranieri, diversi e più o meno avversi ad altre culture come la nostra.
E via in balia di complotti, contro i diritti, per dare diritto a chi non ne ha togliendoli però ad altri, e via a nuove ingiustizie e rivisitazioni.
E via alla restaurazione o alla immaginifica giustizia ad ogni costo.
A proposito di diritti, per dare attenzione anche troppa, a certi diritti, poi si sono persi i doveri, nessuno fa e anzi si chiede e pretende che qualcuno faccia per noi, poi si demanda ogni cosa da fare a loro, gli amministratori, e si pretende che ciò sia fatto.
E i governi sguazzano nel casino del mantenimento del potere, grazie a questa ignoranza, al revisionismo, al giustizialismo, al riscrivere la storia.
Sta arrivando il mondo dei robot e delle intelligenze artificiali, chissà ora cosa si inventeranno, un enorme Matrix magari.
E poi via noi a vedere e credere ai Tg, con le catastrofi imminenti, siano esse guerre, meteo, spaziali, sanitarie.
Che mondo di
Paolo Bongiovanni
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