Kant

Erica Kant, dalle pagine di Italicum (https://www.centroitalicum.com/grilli-sardine-ovvero-levoluzione-polittica-della-sinistra/), ha acutamente notato che l’antipartitismo delle Sardine è semplicemente “l’antipolitica targata PD, perché oggi il capitalismo è onnipervasivo, è di destra, di centro e di sinistra, e perché non volendo vedere altro che se stesso, odia la politica ammenochési configuri come mera continuazione dell’economia”– dove il PD è appunto il partito che porta avanti questo principio, sotto falsi vestimenti di sinistra.

Le Sardine sono, come pure Macron, Greta e M5S, un prodotto di sintesi dei laboratori politici del capitalismo globale: i movimenti eterodiretti dal capitale, come le sardine e le altre fattispecie sopra descritte, sono volti a legittimare la violenza cosiddetta “buona”. In questo ossimoro va inquadrata e risiede la ratio della riesumazione e strumentalizzazione dell’antifascismo in assenza di fascismo, strutturato secondo il seguente paradigma: viene creato il mostro fascista, ovvero si trasforma in fascista chiunque non la pensi come prevedono i diktat del pensiero unico propalato dal ministero della verità, aprendosi così la via al lecito utilizzo dei metodi dell’odio e della violenza. La rivoluzione passiva è quella delle folle agitate e spinte alla violenza dai padroni. Smarrite nelle sabbie mobili del pensiero unico, le coscienze sofferenti e manipolate si ribellano scatenando la propria rabbia repressa proprio contro chi cerca di opporsi al regime. Scendono in piazza contro la famiglia, quando non potranno permettersi di averne una, a favore dei porti aperti e dei nuovi negrieri, le Ong, assalgono con sputi e spintoni gli esponenti delle forze populiste, che cercano di difendere i confini e la sovranità dello Stato nazionale, estremo e unico fortilizio della democrazia.”

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