Ist Nautico Leon Pancaldo. Un appello ai politici locali

Lettera aperta dal  Cap. Riccardo Roemer de Rabenstein 
Ist Nautico Leon Pancaldo.
Un appello ai politici locali 

 

Istituto Nautico Leon Pancaldo.
Un appello ai politici locali

Cogliendo l’occasione dell’articolo dell’amico Silvio su Trucioli della scorsa settimana, mi rivolgo a coloro che sono competenti per le politiche giovanili e per la cosiddetta formazione scolastica.


Considerato che sino a che le Provincie erano in essere, la organizzazione locale della scuola era di loro competenza, ora che (se non sbaglio) dal 2014 la Provincia di Savona è stata soppressa, suppongo che la competenza della logistica scolastica sia passata al Comune.

Savona, città di mare, ha sempre avuto l’Istituto Tecnico Nautico Leon Pancaldo come fiore all’occhiello, un Istituto scolastico che ha sempre offerto ai nostri giovani sicuri sbocchi lavorativi nel campo marittimo e tutti i diplomati da tale Istituto si sono affermati nella vita, sia in Italia che all’estero, non solo come ufficiali di marina ma anche come managers nello shipping e in tutte le sue attività collaterali.

La decisone di spostare l’Istituto dalla sua sede naturale, in Piazza Cavallotti, sede voluta vicinissima al mare dalla Amministrazione Comunale del 1905, con alla guida l’allora Sindaco Pertusio, prima in via Manzoni poi in Via alla Rocca, per dare più spazio al Liceo Classico è stato un grave errore., per non dire un sopruso.

Tale decisione a suo tempo fu giustificata per fornire più aule al Liceo Classico, che a quel tempo aveva avuto un aumento temporaneo di iscrizioni, dovute (si diceva) alla manica larga dei professori di quel periodo.


Oggi, malgrado la pessima situazione logistica e organizzativa dell’Istituto Nautico, risultano esserci 52 studenti in più al  Nautico rispetto al Liceo Classico, e  con la disoccupazione in aumento  di giovani diplomati e laureati a terra e per contro una richiesta crescente di professionalità in mare, la domanda di iscrizioni al Nautico non potrà che ulteriormente aumentare, essendo il settore della nautica in continua espansione sia nel campo mercantile che nel turismo popolare e di élite (grande diporto professionale).

Altra vicenda di mala amministrazione è stata la gestione della Nave Scuola Leon Pancaldo, ancora di proprietà del Istituto Nautico, ma inspiegabilmente data in uso all’Assonautica Savonese.

Come è stato possibile dare a gestire una nave scuola come fosse un qualsiasi normale panfilo a una Associazione privata come l’Assonautica, che nulla ha che fare con la scuola? 

Nel museo, come già descritto nell’articolo precedente sull’argomento da Silvio  si conservano, oltre a reperti molto importanti, un Planetario, una stazione meteorologica e   anche cimeli della storia della prima e seconda  guerra mondiale; tale museo è mantenuto in perfette condizioni solo per amore di ex studenti con il loro contributo liberale, e il grande lavoro volontario dell’amico Ottonello , senza alcun contributo pubblico.

 

La politica locale, che a suo tempo ha operato in maniera molto scriteriata, a mio parere deve porre assolutamente rimedio agli errori fatti dalle precedenti amministrazioni, riportando l’Istituto nella sua sede originale, come peraltro fu stabilito a suo tempo anche da una sentenza del TAR.

A Savona esistono due associazioni l’ALP (Associazione Nautico Leon Pancaldo) e gli  Amici del Nautico, che contano un totale più di 500 iscritti, i quali chiedono alla politica locale di porre fine a questa profonda ingiustizia perpetrata in passato,  affinché si possa ricollocare un Istituto  che è sempre stato un’eccellenza della città nel suo sito originale come fu concepito dal grande Sindaco Pertusio.

ALP ed AMICI DEL NAUTICO ne sarebbero molto grati.

Cap. Riccardo Roemer de Rabenstein

Socio Fondatore A.L.P – SAVONA

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