IO CREDO

Io credo che a causare la guerra

tra Russia e Ucraina

siano stati anzitutto gli Usa,

La Nato e l’Ue,

e poi naturalmente le provocazioni

del governo nazista di Kiev

nel Donbass russofono e ai confini

di tutte le Russie,

con le continue manovre ed esercitazioni

militari della Nato.

PUBBLICITA’

Ma guai a chi mi definisce putiniano!

Io credo nell’Europa della grande

cultura umanistica, filosofica, scientifica,

letteraria e musicale,

alla quale la Russia appartiene

a pieno titolo.  Questa è per me

la vera Europa non quella

posticcia e cartacea della Ue

asservita alla bestia feroce

che abita pro tempore alla Casa bianca

e che vorrebbe espellere la Russia

dai nostri confini storici e culturali,

quasi fosse un paese sottosviluppato

del Terzo Mondo.

Ma guai a chi mi definisce putiniano!

Io credo che il duo Draghi-Mattarella

abbiano violato la Costituzione

trascinando l’Italia in una guerra

contro la Russia e contro la volontà

della maggioranza degli italiani,

senza ponderare le conseguenze

e i danni per il nostro Paese

alle quali saremmo andati incontro

per le giuste ritorsioni economiche

messe in atto da Vladimir Putin;

e tutto questo perché?

Per correre in soccorso di un fantoccio

di nome Zelensky, costruito dallo zio Sam

in funzione antirussa.

Se questo non è ignobile servilismo

che cos’è?

Ma guai a chi mi definisce putiniano!

Io credo che le sanzioni economiche

contro la Russia, oltre a danneggiare

più che altro l’Ue

e soprattutto noi italiani,

siano semplicemente inique

e che la cosa migliore che si possa fare

è toglierle al più presto

(come d’altronde ci suggerisce garbatamente

l’elegantissima portavoce del ministro

degli Esteri russo Lavrov,

la signora Maria Zakharova,

onde evitarci guai peggiori).

Ma guai a chi mi definisce putiniano!

Io credo, infine, anzi sono certo,

che molti miei concittadini

siano vittime della martellante

propaganda antirussa

e non riescano più a distinguere

il torto dalla ragione,

assordati dal coro dei media

manovrati dagli Usa;

prova ne siano i dubbi

riguardo  alla matrice ucraina

dell’orrendo attentato

che ha ucciso Darya Dugina,

rea di combattere accanto al padre

per difendere le buone ragioni

della Russia contro le menzogne

della propaganda occidentale.

Ma guai a chi si azzarda a definirmi

putiniano!

Fulvio Sguerso

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8 thoughts on “IO CREDO”

  1. Prof, Sguerso ho letto con attenzione il suo articolo, il cui contenuto condivido pienamente e completamente. Anch’io non sono putiniana ma la penso esattamente come lei e come una grande quantità di italiani, che forse non lo ammettono esplicitamente perché temono di essere etichettati per quello che non sono.
    Non sono nemmeno una donna di sinistra (ammesso che oggi ci sia ancora una sinistra) ma il libro di Giulietto Chiesa “PUTINFOBIA” mi ha fatto comprendere molte cose sulla politica americana e sui suoi obiettivi, che l’Europa non ha ancora capito, o forse non vuole capire.
    Grazie prof per avermi dato la possibilità di leggere quello che anch’io penso.

  2. Egr Fulvio
    Non sono mai d’accordo con le tue idee,
    Stavolta lo sono al 100%.
    Peraltro nessuno dice chiaramente chi paghera ‘poi la ricostruzione dell’ Ucraina!
    Silvio Rossi

  3. Ahimè! Non è la prima volta che mi capita di essere completamente frainteso, o meglio, che un mio testo giocato dal principio alla fine sulla tonalità dell’ironia, venga preso alla lettera, facendomi dire l’esatto contrario di quello che veramente penso. Certamente il prof. Lisorini (ammesso che legga, oltre all’articolo, anche questi due commenti) , se la riderà sotto i baffi che non ha, pensando all’effetto boomerang del mio strale, non solo spuntato, ma, evidentemente, anche autopunitivo a lui indirizzato. Mal me ne incolse? Fino a un certo punto; mi dispiace deludere la gentile lettrice Rosanna Lemme, che, se avesse letto almeno altri due miei articoli sull’argomento, non avrebbe così clamorosamente equivocato sul senso autentico del mio scritto (che, tra l’altro riprende alla lettera alcune espressioni usate (non ironicamente, purtroppo!) dal professore sopra citato, che è un putiniano tutto di un pezzo che però si offende se qualcuno, come il sottoscritto, glielo rinfaccia. Mi stupisce di più il commento della mia vecchia conoscenza Silvio Rossi. Silvio, come hai potuto prendere sul seria la mia ironica professione di fede filopuitiniana, dopo tanti miei interventi su “Trucioli savonesi” in cui ho argomentato la mia posizione filoucraina e filooccidentale? Devo ancora ripeterle? Quello che mi preoccupa piuttosto è constatare quanto i putiniani italici, dei quali il Lisorini è un esemplare a tutto tondo, siano più numerosi di quanto immaginassi. Mi chiedo come sia possibile preferire alla liberaldemocrazia occidentale, pur con tutti i suoi difetti (non sono un fanatic) un regime illiberale e sanguinario coma quello della Russia di Putin. Intanto la contro offensiva ucraina sta guadagnando terreno, anche grazie agli aiuti del vituperato Occidente (dai putiniani e dal patriarca di Mosca Cirillo I). Che dire? Tenetevi stretti il vostro Putin, se vi piace tanto!

  4. A quanto mi pare di aver capito lei, nonostante l’articolo che ha scritto, dice di non essere putiniano e noi lettori dovremmo credergli, mentre gli altri, nonostante dicano di non esserlo, lei li giudica lo stesso putiniani. Da classico uomo di sinistra lei mi pare intollerante verso chi non la pensa come lei e unico depositario della verità

  5. Evidentemente la figura retorica dell’ironia si presta ad equivoci, soprattutto se il lettore non tiene conto del contesto: In questo caso il contesto è la polemica tra il sottoscritto, filo occidentale, e il prof. Lisorini, putiniano di ferro e, non per caso, antisistema assoluto. Nel mio articolo ironico ho voluto fare il verso al professore filorusso e fiero antioccidentale – che per altro si offende se lo si qualifica come tale ( a mio modo di vedere grazie a qualche disconnessione logica elementare oppure a una enorme malafede ) – questo per dire che il fraintendimento del lettore lisoriniano-putiniano (inconsapevole?) deriva da quello che, in logica, si chiama “premessa fallace”. Quanto all’essere “unico depositario della verità” chieda lumi al prof. Lisorini, molto più indicato di me a risponderle sul possesso della verità. Infine, riguardo all’accusa di “intollerante da classico uomo di sinistra” temo che lei non si renda conto del suo doppio passo falso: il pregiudizio tipico del fazioso e l’implicita autodefinizione di “uomo di destra”, sottintendendo che gli uomini di destra, a differenza di quelli di sinistra, sono tolleranti. Se questo le sembra un sillogismo corretto, tanti auguri!

  6. Legga questo articolo di Marcello Veneziani ….http://www.marcelloveneziani.com/articoli/ora-finitela-col-vostro-ditino-2/
    e la smetta di non rispettare le idee altrui, non sia rancoroso con chi non la pensa come lei , da insegnante e da filosofo sta dando un cattivo esempio ai giovani.
    Come diceva Sciascia ….“Il più bello esemplare di fascista in cui ci si possa oggi imbattere è quello del sedicente antifascista unicamente dedito a dare del fascista a chi fascista non è”.

  7. Signor Barile, che cosa le ha preso? Mi pare che sia lei con il ditino alzato a intimarmi di rispettare le idee altrui e a impartirmi una lezione non richiesta addirittura di etica professionale; in più mi fa un discorso alla Lisorini, cioé scambia un’osservazione critica per mancanza di rispetto, non le sembra un atteggiamento eccessivamente permaloso, se non presuntuoso? Che cosa significa rispettare le idee altrui,? che non si possono mettere in discussione? Tanto per cominciare io non le ho dato del fascista è lei che mi ha dato dell’intollorante e mi propone, o meglio, mi intima di leggere l’articolo di Marcello Veneziani “Ora finitela con il vostro ditino”. L’ ho letto, ahimè: un concentrato di risentimento, di livore, di spirito revanscista, di falsa liberalità e di vero maramaldeggiare contro l’odiata sinistra finalmente perdente (siamo nel marzo del 2018): “Vorrei fare un discorsetto serio a quella razza superiore che giudica dall’alto il mondo, il prossimo e chi non la pensa coma loro. Dico alla sinistra e alle loro insopportabili autocertificazioni di superiorità. Lo dico dopo la catastrofe elettorale del 4 marzo, la caduta di Renzi e del renzismo, l’esodo delle Boldrini e dei Grasso, dei governanti dalle istituzioni….”E poi, dopo questa bella premessa, elenca le categorie con le quali non ce l’ha. “Io non ce l’ho con le attrici, gli attori, i registi e i cineasti di sinistra…Io non ce l’ho poi contro i cantanti di sinistra…Io non ce l’ho con gli intellettuali di sinistra…Non ce l’avevo nemeno con gli intellettuali di sinistra che furono fascisti, ebbero cattedra, giurarono fedeltà al regime e alle leggi razziali, ma esercitarono poi un intransigente magisteroantifascista e toglievano la parola e la dignità a chi non si professava antifascista…” se questo non è fare di ogni erba un fascio, che cos’ è? Fin qui sappiamo con chi Veneziani non ce l’ha. Sapete con chi invece ce l’ha? E qui non si sa se ridere o piangere: “Ce l’ho col loro ditino. Quel ditino ammonitore che ruota nell’aria quando pretendono d’insegnare agli altri la morale e la coerenza che non praticano o peggio quando disprezzano, ignorano, escludono chi sta a destra, i populisti o i cattolici, i moderati, comunque non nella loro brigata…”. Ma è nel finale che Veneziani dà il meglio di sé: “Non mettiamo all’indice nessuno, non alziamo il ditino contro nessuno. Ma ora che siete ridotti a quattro ossa elettorali, cenere politica e fumo intellettuale, smettete di dare lezioni agli altri…” Sottinteso: ora le lezioni agli altri le daremo noi. Ma l’esortazione finale è un capolavoro: “Siate francescani, e non nel senso di rifugiarvi sotto la tonaca di Papa Francesco. Recuperate del poverello di Assisi l’umiltà e l’ascolto. E, come Francesco, parlate agli uccelli, perché la gente non vi vuole più sentire”. Bell’esempio di umiltà e di fratellanza evangelica! Se questa non è ipocrisia, che cos’è?

  8. Egr. Fulvio
    Leggo stamane la tua risposta.
    In verita’ ero rimasto un po’ sorpreso .
    Ammetto e me ne scuso di non aver letto i tuoi articoli da tempo, per cui ho facilmente frainteso l’ironia.
    Essendovi molti personaggi di peso della sinistra su quelle posizioni ho pensato che ti fossi rivisto anche tu sulla via di Damasco:
    Passare da Breznev a Biden sembra una virata abbastanza azzardata ma , come gia’ significato in un mio recente articolo tale virata e’ stata fatta da non pochi , specialmente da quelli che vivono di politica che sono sempre attenti all’opportunita’.
    Io invece , dopo aver vissuto un abbastanza lungo periodo negli States, in questa occasione io mi sono rivisto un po’ da giovane irriducibile sessantottino, oltre naturalmente da attempato realista e penso di essere in buona compagnia visto che, come da sondaggi, cosi la pensa la maggioranza degli italiani.
    Cordialita’
    Silvio Rossi

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