Intervista al Presidente della Provincia Olivieri

Intervista al Presidente della Provincia
di Savona Pierangelo Olivieri

 

Intervista al Presidente della Provincia

di Savona Pierangelo Olivieri

 Il 31 ottobre gli amministratori dei comuni della provincia di Savona sono stati chiamati ad eleggere il nuovo presidente della provincia di Savona che resterà in carica per i prossimi quattro anni. Unico candidato era Pierangelo Olivieri, sindaco di Calizzano, votato pressoché da tutti i chiamati alle urne.


 

Un Suo breve curriculum

Mi sono laureato in giurisprudenza presso l’Università di Genova nel 1996, ho lo studio da avvocato a Savona e Genova ed ho tre figli. Sono nel governo del mio comune, Calizzano, dal 1998, ho fatto parte del Consiglio della Comunità Montana Alta Val Bormida dal 1999 al 2001, dal 2002 al 2007 sono stato capogruppo di minoranza in consiglio comunale a Calizzano, dal 2014 al 2017 sono stato nel CAL (Consiglio delle Autonomie Locali)in rappresentanza dei comuni e dal 2015 al 2017 ho ricoperto nel CAL l’incarico di vicepresidente e dal 2017 sono stato vicecoordinatore della consulta dei piccoli comuni ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani)ma recentemente ho rimesso questa carica perchè, in quanto presidente di provincia, sono membro d’ufficio di presidenza ANCI. Dal 2012, inoltre, ricopro l’incarico di sindaco di Calizzano.

 

Cosa significa per Lei essere il Presidente della Provincia di Savona?

Per me avere questo incarico significa onore e responsabilità anche perchè sono stato nominato dalla totalità degli amministratori. Questa è un’occasione importante per il territorio perchè, le province, dopo la Riforma Del Rio e la bocciatura del referendum, sono in una sorta di guado e credo che siano un naturale raccordo dei comuni tutti ed al di là delle funzioni la provincia debba e possa avere un ruolo di rappresentanza politica importante anche perchè ero a fianco dei lavoratori Piaggio e Bombardier durante le manifestazioni ed in consiglio regionale.

 

Cosa intende realizzare per la Provincia?

La mia idea è quella di organizzare la provincia in tre livelli : quotidiano per le emergenze anche perchè con l’inizio dell’inverno saremo messi alla prova ed ho già organizzato per questo un incontro con gli operativi delle strade ed ho già fatto un incontro simile anche per i rifiuti ed a breve farò una riunione sul tema delle scuole. Il “secondo livello” che ho in mente riguarda la programmazione con gli uffici anche perchè ho davanti un mandato di quattro anni e lo voglio sfruttare al massimo e voglio sviluppare idee ed il confronto con i sindaci per programmare le esigenze di ogni comprensorio. La terza parte è quella politica e voglio portare le esigenze della provincia presso la regione ed al Governo centrale attraverso i nostri rappresentanti con i quali ho continui contatti. Vorrei anche la riapertura del tavolo nazionale per la revisione normativa degli enti locali ed il 21 novembre andrò a Roma per l’assemblea dell’UPI (Unione Province Italiane) perchè ritengo sia la sede politica più adatta per ribadire il ruolo dell’ente che ritengo fondamentale anche perchè nella nostra provincia vi sono 51 comuni sotto i 10.000 abitanti e 43 contano meno di 5000 abitanti ed è necessario che l’ente provincia sia un punto di collegamento con la regione ed l Governo statale per una perfetta politica del territorio.

 


 

Cosa vorrebbe dal Governo centrale per la “sua” Provincia?

Vorrei vedere chiarito il ruolo come previsto dalla Costituzione e fare una vera programmazione per i prossimi 3-5 anni con le risorse economiche ed umane chiare ed adeguate come, ad esempio, lo sblocco del turn over anche perchè abbiamo 22 cantonieri ed un trattore per 800 chilometri di territorio.

 

Le province sono in seria difficoltà economica, Perchè ha deciso di candidarsi nonostante tutte le difficoltà che ne derivano?

Voglio ricordare le parole di Ciampi del 2005 che diceva di provare con gioia ad impegnarsi per la nostra Nazione. La prima volta che mi sono messo in gioco l’ho fatto perchè credo nei valori della democrazia che devono essere difesi e valorizzati ed è giusto che ci siano persone convinte di fare il bene della comunità.

 

Una frase che la rappresenta

Mi piace ricordare una frase che mi dissero i miei genitori che recita: da due pessimisti è nato un ottimista e voglio dire che anche se vivo in giacca e cravatta sotto i mocassini ho il fango della Valle Bormida. Con realismo e determinazione positiva faccio miei i valori cristiani per me importanti con un ottimismo consapevole partendo dalle radici, dai valori e dalle tradizioni e voglio trovare in queste l’orgoglio che ci contraddistingue

 SELENA BORGNA

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