Intervista al dottor Renato Giusto

Intervista al dottor Renato Giusto

Intervista al dottor Renato Giusto

 In questo periodo di emergenza sanitaria la figura del medico è molto importante e troppo spesso i medici di famiglia vengono relegati ad un ruolo di secondo piano anche se svolgono un lavoro fondamentale; tra questi vi è il dottor Renato Giusto, medico e presidente del consiglio comunale di Savona.

 


 Renato Giusto oltre che medico è anche un esperto d’arte

 

Un Suo breve curriculum

Nasco come medico di famiglia e di medicina generale fondando con il professor Aldo Pagni di Firenze la Società Italiana di Medicina Generale Ligure per cercare di nobilitare la professione del medico di famiglia per ottenere ciò che ci occorre e sono diventato segretario regionale del SIMG (Società Italiana Medicina Generale). In seguito ho assunto l’incarico di segretario del sindacato FIMMG (Federazione Italiana Medici di Medicina Generale)diventando segretario provinciale; mi sono interessato all’attività dell’Ordine dei Medici avendo l’incarico di consigliere poi vicepresidente ed infine presidente dell’Ordine dei Medici di Savona. Sono giornalista pubblicista ed ho collaborato con “La Stampa” ed altri giornali con articoli sulla sanità e attualmente sono presidente regionale del sindacato medici italiani (SMI) e consigliere e presidente emerito dell’Ordine dei Medici di Savona. Con queste esperienze difendo la medicina di ogni genere ma ho potuto notare come sia presa maggiormente in considerazione la medicina ospedaliera; i ministri della sanità di ogni colore politico hanno adottato politiche in favore degli ospedali ma per difendere la medicina ed i cittadini bisogna fare una politica che permetta di avere la forza di esigere le cose necessarie per far funzionare bene la sanità. L’ideologia politica mi interessa relativamente ed ho dovuto cambiare partito visto che non ero ascoltato in quello in cui ero iscritto; ho sempre sentito che i medici di famiglia non si trovavano nel fine settimana e nei giorni festivi quindi ho creato, 25 anni fa quando ero presidente dell’Ordine dei Medici, gli ambulatori di medicina generale per i codici bianchi presso ogni pronto soccorso degli ospedali della provincia di Savona con un contratto con la USL savonese numero 7 e come presidente ASL l’avvocato Ubaldo Fracassi e direttore amministrativo la dottoressa Paola Pistone. Dopo 15 anni di lavoro proficuo e lo stupore dei pazienti provenienti da altre regioni poichè la permanenza dei codici bianchi era circa mezz’ora, gli ambulatori presenti nei pronto soccorso e quello in Piazza del Popolo a Savona sono stati chiusi per le politiche sanitarie ospedalocentriche; se fossero ancora aperti, in questi tempi, potrebbero essere utilizzati per la somministrazione del vaccino antinfluenzale, dei vaccini in genere e lo svolgimento dei tamponi Covid. Ho fatto per due volte il presidente del consiglio comunale di Savona ed ho influenzato le politiche sanitarie a favore di una sanità più territoriale ma un sinergismo d’azione potrebbe portare ad una politica più territoriale se i medici dell’ospedale e quelli di famiglia potessero dialogare e collaborare dando risposte più veloci ed efficaci perchè in medicina 2 più 2 fa quattro e mezzo e non quattro; ci vogliono più occhi che studiano la situazione e più operatori pronti a sacrificarsi e dare il proprio apporto. Mi piacerebbe che queste cose fossero finalmente capite da chi è al potere.

 


 

Cosa significa per Lei fare il medico?

Per me fare il medico significa essere medico infatti ai giovani dico che sono medici perchè lo si è sempre; non si fa il medico ma si è medico

 

Perchè ha deciso di intraprendere questa strada?

Mi sembrava che la mia cultura scientifica e pratica potessero lavorare insieme e mi piace vedere le persone contente; le maggiori soddisfazioni che ho ricevuto non sono state da parte degli altri medici ma dai pazienti.

 

Come medico cosa si sente di dire in merito all’operato di Conte nella pandemia?

C’è stata una grossa confusione ed il presidente Conte ha commesso degli errori perchè gli specialisti non sono stati uniformi nelle loro idee.

 

Secondo Lei il lockdown di questa primavera e le attuali chiusure sono state il modo giusto per affrontare la pandemia?

Le chiusure sono state decise saltuariamente e a pezzi quindi in modo scorretto perchè sono convinto che una cosa si fa bene o non la si fa.

 

Una frase che la rappresenta

Affinchè tutti si sia insieme-ut unum sint.

 

   SELENA BORGNA 

 

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