Intervista ad Ilaria Caprioglio

Intervista ad Ilaria Caprioglio
candidata sindaco del centro-destra alle elezioni amministrative di Savona

Intervista ad Ilaria Caprioglio
Candidata sindaco del centro-destra
alle elezioni amministrative di Savona
 Ilaria Caprioglio, nata a a Varazze nel 1969, risiede a Savona dal 1996. Sposata con Alberto Peri e madre di tre figli: Jacopo 17 anni, Edoardo 13 anni e Vittoria 10 anni, è stata studentessa al Liceo Scientifico Grassi di Savona dal 1983 al 1988, nel 1996 si laurea in giurisprudenza all’Università degli Studi di Milano, svolge il biennio di pratica forense e notarile e consegue la specializzazione presso la Scuola Forense M. De Andrè di Genova, ha al suo attivo pubblicazioni di note a sentenza su riviste di diritto tributario ed è autrice di diversi libri, tra cui “Senza limiti. Generazioni in fuga dal tempo” (Sironi) e “Corpi senza peso. Storie di bambini e ragazzi con anoressia e del loro medico” (Erickson) scritto con Stefano Vicari, direttore di neuropsichiatria infantile dell’ospedale Bambino Gesù di Roma.

Socia fondatrice dell’associazione “Mi nutro di vita”, ideatrice della Giornata Nazionale del Fiocchetto Lilla per la lotta ai disturbi alimentari, Ilaria Caprioglio è anche presidente del Circolo Degli Inquieti e direttrice editoriale del trimestrale culturale “La Civetta” e socia ad honorem dell’Associazione Amici Centro Oncologico Pietro Bianucci a sostegno dell’unità oncologica dell’ospedale di Savona.

Oltre ad esssere stata docente nei convegni sulle insidie del web organizzati dal Corpo Militare della Croce Rossa Italiana in collaborazione con la Polizia Postale e delle Comunicazioni, dal 1988 al 1993 ha maturato esperienza nel campo della moda a livello internazionale, svolgendo l’attività di modella a Los Angeles, Parigi, Monaco di Baviera e Milano acquisendo una buona conoscenza delle lingue inglese e francese. In età giovanile ha praticato sport, in particolare pallavolo.

Ilaria Caprioglio è una donna, una mamma, una professionista dai mille volti che ha deciso di mettersi in gioco nella città che ama, ma ora lasciamo a lei la parola per meglio capire i suoi progetti per Savona.


Perché ha deciso di candidarsi come sindaco di Savona?

Savona è la mia città: qui sono cresciuta e qui vivo da molti anni, assieme a mio marito e i miei tre figli. Sono molto legata al mio territorio, e da sempre mi impegno in prima persona per lavorare a favore della comunità, con iniziative nel campo del sociale, facendo ‘politica’ con la ‘P’ maiuscola. Mi è stata offerta questa opportunità da parte delle forze che oggi governano la Regione Liguria: all’inizio ero un po’ spaventata, ma ho accettato con piacere ed entusiasmo. Per me è un onore potermi mettere al servizio della città, così sono scesa in campo, sostenuta da tante altre persone che, come me, desiderano cambiare Savona.

Pensa che la Sua provenienza dalla società civile e quindi la Sua mancanza di esperienza politica possa rivelarsi uno svantaggio oppure no per la corsa elettorale?

Non ho tessere di partito e mai, prima d’ora, mi sono candidata alle elezioni, ma partecipo quotidianamente alla vita della mia città, e mi sono sempre tenuta aggiornata sulle questioni rilevanti del territorio. Non essere cresciuta nelle segreterie di partito non è necessariamente uno svantaggio e come espressione della cosiddetta “società civile”, non devo adeguarmi a determinati schemi, o rispondere agli ordini dall’alto di qualcuno, magari da Genova o da Roma. Credo che la gente abbia più volte dimostrato una certa insofferenza verso i ‘politici di professione’, Savona per vent’anni è stata governata da persone con grande esperienza politica e i risultati non mi sembrano esaltanti.

Quali sono i progetti a cui tiene particolarmente?

Il mio progetto principale si chiama buon senso: restituire ai savonesi il piacere di vivere in serenità in una città sicura, pulita, ordinata, e al tempo stesso vitale, dinamica e ricca di opportunità. Prima ancora dei grandi progetti o di opere faraoniche, credo che i savonesi, oggi, desiderino una città a misura di cittadino, in cui vengano garantiti servizi essenziali. È fondamentale poi puntare sul nostro Campus Universitario, una risorsa di grandissimo valore per quanto concerne la formazione e il lavoro dei nostri giovani: si tratta di una delle poche realtà realmente vitali del territorio, che offre infinite prospettive per Savona. Per questo il Campus va sostenuto in tutti i suoi progetti, trasformandolo in una vera e propria ‘cittadella dell’innovazione’, in cui ospitare startup e imprese innovative, per rendere Savona una “smart city” leader a livello provinciale, regionale e nazionale. Un altro progetto a cui tengo particolarmente è un sistema integrato per potenziare notevolmente la vocazione turistica della città, destagionalizzando l’offerta per tutto il corso dell’anno, puntando sulla sinergia con la risorsa inestimabile delle crociere e valorizzando il patrimonio culturale e religioso, coinvolgendo tutte le realtà del settore.


 

Cosa pensa debba cambiare nella città di Savona?

Sono moltissime le cose da cambiare. Innanzitutto la sicurezza, l’ordine pubblico, il decoro urbano, la pulizia. I savonesi chiedono, giustamente, una città più sicura e più pulita. C’è da ripensare globalmente la viabilità cittadina non solo del centro, ma anche migliorare i collegamenti con le periferie, troppo spesso trascurate. Inoltre, oltre a un welfare che funzioni, ciò che deve cambiare è la pressione fiscale, troppo alta sui cittadini: servono quindi tasse più eque.

Se dovesse diventare sindaco di Savona, cosa intende realizzare nei primi 100 giorni al governo? Nei primi cento giorni da Sindaco, ho intenzione, prima di ogni altra cosa, di verificare personalmente, con funzionari ed esperti, lo stato di salute del bilancio comunale: quello è un aspetto essenziale che condizionerà tutte le scelte future. Serve tagliare gli sprechi, le spese inutili, e i cosiddetti ‘rami secchi’. Saranno effettuati incontri con i responsabili dei vari settori per ascoltarli e trovare insieme le soluzioni per migliorare il funzionamento generale della macchina comunale. Inoltre, incontrerò sin dai primi giorni la Prefettura e tutte le Istituzioni preposte per promuovere un contrasto deciso dei fenomeni di criminalità e micro-criminalità, per dare un giro di vite alla sicurezza e promuovere la politica della ‘tolleranza zero’ verso ogni forma di delinquenza.

Ritiene che i savonesi siano desiderosi di un cambiamento?

Assolutamente sì, i savonesi lo chiedono a gran voce. Dopo vent’anni in cui hanno amministrato sempre le stesse forze, un’alternativa a questa sinistra ormai stanca sarebbe positiva e porterebbe un po’ di vitalità all’ente comunale. Lo vedo in questi giorni, incontrando i cittadini e parlando con le persone che mi fermano per strada: a Savona si respira un’aria diversa, c’è una grande voglia di cambiamento.


Perché i cittadini dovrebbero votare Lei come prossimo sindaco di Savona?

Perché dopo decenni di amministrazioni di centrosinistra, con gli stessi volti, le stesse idee, le stesse politiche, oggi hanno l’opportunità di scegliere un’alternativa, composta da persone oneste, di valore e di buon volontà, con le idee giuste per il rilancio di Savona. E, soprattutto, perché mai, come oggi, hanno la possibilità, scegliendo la nostra squadra, di cambiare davvero la città.

Una frase che la rappresenta

“Nulla si edifica sulla pietra, tutto sulla sabbia, ma dobbiamo edificare come se la sabbia fosse pietra” di Jorges Luis Borges. Ho sempre amato questa frase che in sé racchiude la caducità della nostra esistenza ma, al contempo, ci indica l’impegno che va profuso nella sua costruzione.

SELENA BORGNA


Alcune foto sono di Ilaria Caprioglio, che ringrazio per la sua disponibilità

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