Inps di Imperia

Inps di Imperia, centralinista cieca in pensione
Il telefono squilla a vuoto, disservizio continuo

Inps di Imperia, centralinista cieca in pensione
Il telefono squilla a vuoto, disservizio continuo
 

Imperia – La centralinista, cieca, è andata in pensione e all’Inps (Istituto Nazionale della Previdenza Sociale), sede provinciale di Imperia, nessuno risponde.

Ecco quanto ha potuto accertare e documentare Trucioli Savonesi, nano-blog che si preoccupa soprattutto di tutelare potenti e potentati, tutti, di questo ponente ligure, terra che ha dato gli avi a molti cittadini residenti.

Operai, impiegati, commercianti, esercenti, artigiani, casalinghe. Con alcune decine di migliaia di pensionati.

Ore 9, giovedì 7 aprile 2011: prima serie di una dozzina di chiamate al numero 7051, come risulta dall’elenco telefonico, invariato da anni. L’ultima chiamata dura 14 minuti. Nessuna risposta.

Ore 10,45: entriamo in un ufficio pubblico di Imperia che per ragioni di opportunità evitiamo di citare. Troviamo una educata signora alla scrivania. Chiediamo a lei una cortesia. Può metterci in contatto con l’INPS, visto che dalle 9 non riusciamo a parlare? La donna è gentile, cerca il numero consultando la guida (7051), il telefono squilla e nessuno risponde. Prova altri numeri. Non le sembra possibile.

Chiede aiuto, tramite il suo cellulare, ad un’altra collega, probabilmente più informata. ‘Guarda che anch’io ho avuto bisogno ed ho saputo che dopo il pensionamento della centralinista, ceca, non è stata sostituita. Rispondono casualmente, quando capita gli impiegati/e, a meno che non si abbia il numero interno”.

E i cittadini, osserva l’impiegata? Risposta dell’amica: ‘Cosa vuoi che ti dica, so che tutti si lamentano, dagli utenti agli impiegati, ma almeno mettessero un servizio di segreteria, un passante automatico che mette in attesa di qualcuno che risponda, invece niente…c’è chi pensa al guasto e chi finisce per venire di persona…E purtroppo nessunointerviene….”.

Comunque, proviamo a comporre altri numeri, disponibili e desunti dall’elenco. Il telefono squilla a vuoto.

Che succede all’INPS di Imperia? E’ normale, inoltre, che la ‘sensibile’ classe politica, istituzionalmente preposta ad ascoltare le esigenze dei cittadini, non si accorga di nulla, o quantomeno se è stato fatto qualcosa, niente cambia?

Ovvero l’Inps, non sappiamo da quanto tempo, regala ai suoi ‘contribuenti’ questo immeritato disservizio da terzo mondo, senza offendere i più sfortunati.

Magari si potrebbe perfino trovare un volontario!

Entriamo in un altro edificio pubblico, sempre ad Imperia. Altra sorpresa. Ancora gentilezza, educazione, disponibilità. Altra impiegata. Apprendiamo che lei ha un ruolo para-direttivo nell’amministrazione pubblica, ma causa assenza improvvisa di un ‘messo’, addetto alla funzionamento della struttura, ha dovuto rendersi disponibile e fare, a sua volta, il sostituto-messo. E’ sola. Evviva la produttività del superministro Brunetta. Fama di ‘castigamatti’. Tanto che è tra i pochissimi a non aver mai voluto rispondere alle provocazione del Bruno Vespa (Ballantini) di ‘Striscia la notizia’.

Insomma, paese che vai, disservizio che trovi. Ma il disagio causato dall’INPS imperiose supera davvero (e la mancata soluzione) le credenziali minime di una società civile. Il disservizio, il disinteresse elevato a sistema. Penalizzando i cittadini utenti, probabilmente i più umili. Poco importa quale sia la causa, il nocciolo del problema resta la sostanza.

E’ come se una qualsiasi azienda, ammettiamo persino privata, ricevesse telefonate ed assicurasse la mancata risposta. Salvo possedere numeri interni degli impiegati. Arrangiatevi? Andate se volete a protestare dai carabinieri, dai vigili urbani, dalla polizia, in prefettura. Trattandosi di un privato allargano le braccia. La legge non consente di intervenire.

L’INPS non è forse un ente di diritto pubblico? Se il telefono-centralino resta muto, non si può invocare neppure una piccola omissione d’ufficio? Interruzione di un pubblico servizio? Almeno il sindaco Strescino, il presidente della Provincia, Sappa, battano un colpo. Emettano un comunicato stampa. Forse avrà più fortuna.

Qualcuno dovrà pure vergognarsi o, se volete, praticare pubblicamente lo sport dello scaricabarile.

R.T.        

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