Incontro con il presidente dell’associazione ACBS

LIBERI TUTTI:

INCONTRO CON IL PRESIDENTE DELL’ASSOCIAZIONE ACBS VINCENZO VETERE

LIBERI TUTTI: INCONTRO CON IL PRESIDENTE
DELL’ASSOCIAZIONE ACBS, VINCENZO VETERE

 La storia di Vincenzo Vetere iniziò all’età di 6 anni, in prima elementare.

Vincenzo era un ragazzo molto magro, minuto ed indifeso. Vedendo che i suoi compagni non lo volevano nel loro gruppo passava le sue giornate scolastiche da solo, in disparte. Alle scuole medie, pensava che la situazione migliorasse, ma non fu cosi, anzi peggiorò; gli insulti che riceveva alle elementari migrarono alle medie. In questi tre anni ricevette botte, schiaffi e pugni fuori da scuola, solo perché non aveva le sigarette in tasca, oppure perché rifiutava la loro richiesta di farli fumare. Nel 2009 Vincenzo iniziò il primo anno alle scuole superiori. Era felice e speranzoso: compagni nuovi, nessuno conosceva la sua storia, nessuno sapeva chi era e cosa avesse subito, poteva iniziare da capo. Provò subito a socializzare, si sforzò di parlare con gli altri anche se aveva paura delle persone, e soprattutto che potessero ferirlo ancora. Inizialmente sembrava che andasse tutto liscio, ma qualche mese dopo un ragazzo pluri ripetente iniziò a sfogare la sua ira su di lui. Lui non aveva il coraggio di rispondere e di controbattere, aveva paura di essere contrastato da lui, era fragile. Era diventato tutto un incubo, come alle scuole medie. E fu cosi che nel primo, secondo e terzo alle superiori le cose peggiorarono ulteriormente: avendo scoperto che Vincenzo aveva un profilo Facebook, i bulli crearono profili falsi maschili e gli inviarono messaggi come: ”Ti amo , ti voglio incontrare”.
 
Poi a scuola sulle scalinate li sentí urlare: “Vetere è Gay”. La vergogna e il senso di vergogna verso la sua figura aumentava e Vincenzo incominciava ad isolarsi dal mondo – anche se non era vero che lui fosse omosessuale-. Non parlava con nessuno, solo con i suoi genitori e la sua famiglia, che gli aveva sempre detto: ”Lascia stare , prima o poi si stancheranno” anche se loro non smettevano mai, anche se Vincenzo era fiducioso e attendeva quel giorno. In 4 superiore decise di diventare rappresentante di classe, la sua voglia di aiutare gli altri cominciava a crescere nel suo animo. Era felice perché la sua classe iniziava a sostenerlo, ma era tutta una farsa: lo tartassavano di messaggi.
 
Fu cosi per un anno e lui per accontentare tutti, diceva sempre di si, continuava ad essere buono. Nessuno lo ascoltava e Vincenzo si faceva in quattro per la classe, aggiornava quotidianamente il gruppo Facebook sui compiti del giorno, e spesso pubblicava i suoi, tutto questo per farsi voler bene. Dedicava molto tempo a loro, ma a lui non si interessava nessuno. Quando aveva bisogno gli chiudevano la porta in faccia. La scena più umiliante fu durante l’ultima assemblea di classe, quando un ragazzo – il più burbero della classe – si alzò in piedi e gridò ad una Prof. :“Io non mi sento tutelato e rappresentato da Vetere, non fa nulla in classe e se ne frega di noi” anche se non era per niente vero! La conseguenza di tutto questo fu la perdita dei capelli, un’alopecia fulminante; dovette rasarsi i capelli per nascondersi dalla vergogna. La conseguenza a scuola fu disastrosa, altri insulti e altre cicatrici che restavano dentro di lui. Niente aveva più senso. In quarta superiore entrò di moda Ask.fm, il sito nel quale bisogna rispondere a dei quesiti proposti da anonimi o persone qualsiasi. Ricevette molti insulti, minacce di morte e insulti anche da parenti molto stretti.
 
Dopo Ask.fm entrò di moda il Profilo Spotted, dove i bulli pubblicarono molte frasi su di lui e la sua famiglia, cosi le sue debolezze e i suoi nomignoli rendendoli cosi di dominio pubblico. La quinta superiore fu la goccia che fece traboccare il vaso. Vincenzo passò un anno intero senza un compagno di banco, fece la gita di più giorni solo, con due ragazzi che non conosceva e un Prof. Era anche l’anno della maturitàe preferì stare da solo. Si sentiva come un pesce fuor d’acqua in una classe formata da vari gruppetti e nessuna unità.
L’Associazione ACBS, fondata da Vincenzo Vetere, della quale è anche il Presidente è il frutto di molti anni di pressioni e sofferenze. 
 
È un’Associazione contro il bullismo scolastico che gira chiedendo solo il rimborso spese tutta l Italia e le scuole italiane, per portare l’esperienza diretta di Vincenzo Vetere che ha subito bullismo e cyberbullismo durante la sua vita e che ora cerca d’aiutare gli altri che subiscono situazioni analoghe alle sue.
Lo scorso 10 Novembre, alla Sala Congressi del Palace di Spotorno, si è svolto il quinto incontro del progetto a cura del Comune di Spotorno “ Liberi tutti: contro il bullismo”. L’ospite di questa serata era Vincenzo Vetere, Presidente dell’Associazione Contro il Bullismo Scolastico ACBS, con sede a Magnago, in provincia di Milano. Il relatore Vincenzo Vetere, è un ragazzo ventennee, che era stato preso di mira dai bulli durante il suo percorso scolastico e che ha portato la sua esperienza in primo piano, da bullizzato ed adesso come presidente dell’associazione che cerca di prevenire e combattere questo fenomeno sempre più dilagante e pericoloso.

Vincenzo ci ha messo la faccia e tutta la sua esperienza, cosa che purtroppo, accade sempre meno spesso, visto che il fenomeno del bullismo scolastico continua ad essere sempre e purtroppo ancora molto sottovalutato, ignorato e non preso sul serio come si dovrebbe, almeno in parecchie scuole italiane…

Vincenzo Vetere ha improntato la sua relazione sul motivo della sua presenza durante l’incontro, ossia per sensibilizzare, prevenire, sostenere e testimoniare il fenomeno del bullismo.

BULLISMO:

viene definito come un’oppressione psicologica o fisica ripetuta e continuata nel tempo perpetuata da una persona o da un gruppo di persone più potente nei confronti di un’altra persona percepita come più debole.

Alla base della maggior parte dei comportamenti vi è un abuso di potere e un desiderio di intimidire e dominare.

Le caratteristiche del bullismo sono l’intenzionalità, la persistenza nel tempo e l’asimmetria della relazione.

Negli atti di bullismo sono coinvolti i bulli, gli spettatori e le vittime.

Il bullo prevarica sulle vittime che subiscono le prepotenze dello stesso ed è sostenuto dagli spettatori che assistono alle prepotenze dello stesso.

Le forme del bullismo sono tre: fisico, psicologico e cyber.

Il cyber bullismo è una nuova forma di aggressività, che avviene attraverso mezzi informatici e tecnologiche ed in cui le condizioni spazio temporali vengono annullate.

 Durante la serata sono state anche spiegate dettagliatamente, visto che Vincenzo è un tecnico informatico,  un po’ delle varie applicazioni poco conosciute dai genitori, in cui i bulli possono agire, attraverso la rete e non solo.

TUTTE QUESTE APPLICAZIONI DI CHAT E SOCIAL NETWORKS POSSONO ESSERE UTILIZZATE E DEVONO ESSERE UTILIZZATE SEMPRE E SOLO DA UTENTI MAGGIORI DI 13 ANNI

Facebook, Whatsapp, Instagram, Snapchat, Kik, Omegle sono tutte applicazioni per chattare con sconosciuti e creare nuove amicizie. Su tutte si possono condividere informazioni personali, video e foto, che possono essere utilizzate da persone conosciute o sconosciute come metodi


d’addescamento e che pedofili o malintenzionati possono condividerle nella rete e che possono rendere i ragazzi vittime di bullismo, cyberbullismo e portare a conseguenze più gravi per il bullizzato come l’isolamento, l’autolesionismo ed il suicidio, come atto estremo del dramma.   Entriamo meglio nello specifico, analizzando una per volta le varie applicazioni:

Facebook:

è un social network molto diffuso ogg.

L’età minima di iscrizione è di 13 anni, può essere pericoloso poichè vi circolano molto spesso fake news e soprattutto profili falsi.

Da notare che una caratteristica principale di FB è la dipendenza di questo social, molti ragazzi e adulti dedicano molte ore della giornata a condividere e mettere like a foto/video e link.

può essere pericoloso per i vari gruppi che si possono creare sull’applicazione e per il materiale che vi può circolare all’interno degli stessi, l’età minima per la registrazione è sempre 13 anni;

Instagram:

è pericoloso perchè vi si possono postare foto e video privati che continueranno a circolare per sempre nella rete e che nella stessa potranno sempre essere condivisi da sconosciuti e malintenzionati;

Snapchat: è un social molto popolare,consente di inviare agli utenti della propria rete messaggi di testo, foto e video visualizzabili solo per 24 ore. Nel 2017 il numero degli utenti attivi è stato di circa 300 milioni, facendone uno dei social network più usati nel mondo.

 

Kik ed Omegle:

 Kik offre un servizio di messaggistica veloce e permette anche agli utenti di condividere  foto, disegni, emoticons, messaggi vocali, e altri contenuti. Inoltre ha un motore di ricerca interno. Kik Messenger richiede agli iscritti di registrare un nome utente come forma di identificazione. Omegle è un sito web di chat online che permette agli utenti di comunicare con estranei senza doversi registrare. Il servizio accoppia casualmente gli utenti in una sessione di chat uno-a-uno nella quale chattano anonimamente definendosi come “You” (tu) e “Stranger” (estraneo). Queste due app sono “collegate”, le persone si conoscono su Omegle e si scambiano foto (spesso “hot”) tramite Kik.

In rete, vi si trovano anche applicazioni per un pubblico di maggiorenni che danno la possibilità di fare nuove amicizie e di incontrare nuove persone: sono i siti e le applicazioni d’incontro.

Essi sono: lovoo, badoo, adottaunragazzo.it, youlove, meetic e tinder. Bisogna fare molta attenzione in questi siti ed applicazioni d’incontro ed atal fine bisogna installare un buon parental control, per vietare a questi siti ed applicazioni aiminori.

  Laura Candelo 

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