INCHIESTA CONSOB SULLA JUVENTUS:
Oggi tratterò di un argomento sportivo, che mi sta abbastanza a cuore da tifoso bianconero, sebbene da due anni a questa parte soprattutto per il problema COVID-Società sportive, e per come è stata gestita la cosa, soprattutto nel 2020, non ho più pubblicato niente sullo sport, in particolare sul calcio e sulla squadra di cui tifo da quando ero piccolo.
Perché dovete sapere che in casa mia era una questione di famiglia, in quanto mia nonna da bambina ha visto la nascita di quella società sulle panchine di fronte il Liceo D’Azeglio a Torino.
Ma di questo magari ne parlerò specificatamente in un altro racconto più avanti.
Veniamo al punto odierno, dopo le mille indagini sportive e quelle della trasmissione Report di RaiTre in questi ultimi due anni, a suon di scavare nel torbido, qualcosa è venuto fuori.
Tutto nasce dall’indagine Prisma, guidata da un anno da un pool di magistrati composto dai sostituti procuratori Ciro Santoriello, Mario Bendoni e dal procuratore aggiunto Marco Gianolio, che nel 2006 aveva indagato la Juventus per una delle ipotesi di reato contestate: il falso in bilancio.
E’ un fatto grave che una dirigenza di una società sportiva, conosciuta ed apprezzata a livello mondiale, presente in borsa, abbia avuto un comportamento tale da mettere in mala visione, sotto una cattiva luce la società stessa, rischiando di compromettere il lavoro fatto in 125 anni, soprattutto visto i precedenti legati a inchieste e penalizzazioni, ed il “trattamento” che viene riservato dai tifosi avversari da sempre.
Secondo indiscrezioni, le perdite della società Juventus, per la stessa società, ammonterebbero complessivamente tra il 2019 e il 2021 per 337 milioni di euro, mentre secondo la Procura nello stesso arco temporale le perdite ammonterebbero a 542 milioni: tra le due versioni c’è una differenza di 205 milioni.
La Juventus sostiene che gli effetti dei rilievi “sarebbero nulli sui flussi di cassa e sull’indebitamento finanziario netto, mentre sul piano economico e patrimoniale sostanzialmente si azzererebbero a livello cumulato”. Tutto tecnicamente corretto, tuttavia i bilanci si presentano su base annuale e non quadriennale.
I REATI CONTESTATI AI DIRIGENTI BIANCONERI:
– Reato di falso in bilancio (art. 2622 cc) “pena della reclusione da tre a otto anni”
– Reato di manipolazione del mercato (art. 185 D.lgs.. n. 58/1998) “reclusione da uno a sei anni e con la multa da euro ventimila a euro cinque milioni”
– Reato di ostacolo all’esercizio delle funzioni delle autorità di pubblica vigilanza (art. 2638 cc) “reclusione da uno a quattro anni”
Dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture per operazioni inesistenti (art.2 D.lgs. 74/2000) “reclusione da quattro a otto anni”.
In questo contesto è importante fare differenza tra giustizia ordinaria e giustizia sportiva.
L’ex presidente Andrea Agnelli, con l’ex vicepresidente Nedved e l’ex direttore sportivo Paratici sono indagati per tutte e quattro le fattispecie di reato sopra elencate (ovvero falso in bilancio, manipolazione del mercato, ostacolo all’esercizio delle funzioni delle autorità di pubblica vigilanza, dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture per operazioni inesistenti).
L’amministratore delegato Arrivabene è indagato per il reato di falso in bilancio relativo agli anni 2019, 2020 e 2021 (faceva parte del Cda prima di diventare amministratore delegato il 30 giugno 2021), manipolazione del mercato e ostacolo all’esercizio delle funzioni delle autorità di pubblica vigilanza (solo per l’anno 2021).
La società Juventus è indagata in qualità di persona giuridica. L’ipotesi di reato è quella all’art.2, 5 e 25 del D.lgs. n.231/2001, riferita alla responsabilità dell’ente, ai reati tributari e agli abusi di mercato. Se riconosciuti i reati tributari si applica “la sanzione pecuniaria fino a cinquecento quote elevabile fino a un terzo”. Per gli abusi di mercato “si applica all’ente la sanzione pecuniaria da quattrocento a mille quote”.
La quota è una singola parte dell’ammontare della sanzione pecuniaria il cui numero è non inferiore a cento né superiore a mille. L’importo della singola quota va da un minimo di euro 258 ad un massimo di euro 1.549.
Ed in particolare l’indagine verte su tre punti:
– Plusvalenze anni 2018/2019/2020
– Manovra stipendi (marzo-aprile del 2020 e del 2021)
– Fatture per compensi ad agenti
Per ricostruire i flussi finanziari dal 2018 al 2021 la procura si è avvalsa della consulenza del commercialista Enrico Stasi che, come Gianolio, si era già occupato dei bilanci della Juventus nell’inchiesta del 2006. Il lavoro del consulente ha puntato l’attenzione sulle plusvalenze e la “manovra stipendi”. Secondo gli inquirenti emerge una notevole differenza tra i risultati che avrebbero dovuto essere contabilizzati e quelli messi a bilancio al 30 giugno degli anni 2019, 2020 e 2021
Le contestazioni sono nello specifico:
– Bilancio 2019: perdita di 39,9 e plusvalenze per 49,728. Secondo la procura la perdita avrebbe dovuto essere di 84,506 e Patrimonio Netto -13,567 (invece di +31,243)
– Anno 2020 (manovra stipendi) intesa con effetti positivi per 90 milioni di euro. Secondo la Procura gli effetti finanziari positivi erano per soli 22 milioni di euro (recupero certo e incondizionato di 3 mensilità).
– Bilancio 2020: perdita di 89,7 milioni e plusvalenze per 78,058. Secondo la procura la perdita sarebbe stata di 236,732 milioni
– Bilancio 2021: perdita di 209,9 milioni e plusvalenze per 28,357. Secondo la procura la perdita avrebbe dovuto essere 222,477 e patrimonio netto -175,791 anziché +28,827.
Il risultato di queste indiscrezioni e delle polemiche interne alla società Juventus è stato quindi stato quello deIle immediate dimissioni dell’intero Consiglio d’Amministrazione su proposta di Andrea Agnelli, Exor la società controllata dalla famiglia Agnelli ha designato per cui Gianluca Ferrero come successore di Andrea Agnelli alla presidenza della Juventus.
Uomo di fiducia di Elkann, il nuovo presidente della Juventus è stato scelto per la sua “solida esperienza” e perché in possesso delle “competenze tecniche necessarie che lo rendono la persona più adeguata a ricoprire il ruolo, oltre a una genuina passione per il club bianconero”.
Per la nomina del nuovo Consiglio di Amministrazione bisognerà attendere l’Assemblea dei Soci convocata per il 18 febbraio 2023.
Subentra una nuova figura dirigenziale, con la nomina a direttore generale di Maurizio Scanavino.
Il primo appuntamento importante è l’assemblea dei soci in programma il 18 gennaio 2023, in cui per la prima volta presenzierà al posto di Andrea Agnelli, nel frattempo Allegri sarà “super manager” dell’area sportiva, che gestirà insieme a a Cherubini
Per i tifosi si torna poi a sognare e sperare in un Alessandro Del Piero nella veste di Vicepresidente, sempre se accetterà l’incarico, un incarico più leggero come “alla Maldini” nel Milan, poi si dovrà trovare una soluzione, altrimenti la legge prevede sanzioni che secondo gravità, nei soggetti coinvolti potrà anche passare nel Codice penale.
A livello sportivo la Juventus rischia una forte penalizzazione nel campionato in corso, e secondo cosa emetteranno i giudici, potrà aggravarsi secondo le responsabilità ed i reati commessi nei precedenti campionati, per essere magari poi scontata tutta assieme nel prossimo campionato con una forte penalizzazione, non dovrebbe esserci il rischio di un ritorno in serie B.
Tornando alle dimissioni del CdA uscente, personalmente non vedo dove sia la grande notizia, è abbastanza ovvio per un Cda di qualsiasi società che non riesce a far approvare il bilancio da un notaio o dal collegio dei probiviri, o dalla assemblea dei soci, ed in questo caso non lo riesce nemmeno a presentare, così come dovrebbe avvenire anche in una ASD, ed in qualsiasi società anche di Mutuo Soccorso, per legge.
Infatti, in questi giorni, la procura di Torino ha chiesto il rinvio a giudizio verso il processo di 13 dei 16 indagati, tra cui l’ex presidente Andrea Agnelli, coinvolti nell’inchiesta sui falsi in bilancio che la procura di Torino ipotizza che siano stati commessi per ridurre il grande passivo della Juventus e la società stessa, nell’ambito dell’inchiesta Prisma.
Le accuse contestate dal procuratore aggiunto Marco Gianoglio e dai sostituti Mario Bendoni e Ciro Santoriello sono a vario titolo aggiotaggio informativo, false comunicazioni al mercato, falso in bilancio, false fatturazioni, e si riferiscono a tre annualità di esercizio, dal 2018 al 2020.
Con Andrea Agnelli il rinvio a giudizio è stato chiesto per l’ex vicepresidente Pavel Nedved, l’ex direttore sportivo Fabio Paratici, l’ex amministratore delegato Maurizio Arrivabene e ancora Marco Re, Stefano Bertola, Stefano Cerrato, Cesare Gabasio, Francesco Roncaglio, Enrico Vellano, Stefania Boschetti e Roberto Grossi.
Gli indagati erano 15 (16 con la Juve). Sono stati stralciati i tre componenti del collegio sindacale, si tratta di Silvia Lirici (difesa dall’avvocato Marco Calleri), Nicoletta Paracchini e del presidente Paolo Piccatti, entrambi assistiti dal legale Luigi Giuliano.
Ai tifosi resta l’amaro in bocca, di aver creduto in un progetto così come per molti calciatori, tradito da una dirigenza che lascia basiti, aldilà degli indiscutibili risultati sportivi di una squadra che ha vinto e perso sul campo con grandi campioni.In quanto agli illeciti, la troppa leggerezza con cui sono stati affrontati è indisponente, non si concepiscono però le motivazioni del perché, a regolamento federale che un problema amministrativo (non da poco) debba influenzare l’andamento sportivo di una qualsiasi squadra in qualsiasi sport e competizione.
Perché oltre ai tifosi, anche gli stessi giocatori sono vittime di dirigenti pirati e farabutti (visto le intercettazioni).
Anche se poi in verità qui non stiamo parlando di corruzione di arbitri o calcio scommesse, ma le conversazioni tra i dirigenti bianconeri nelle intercettazioni della procura, dopo l’ispezione della Consob, non lasciano dubbi, anche della presupposizione ed ignoranza di quegli individui.
Il percorso della giustizia sportiva è diverso rispetto a quello della giustizia ordinaria. La Juventus è stata assolta anche in appello nel procedimento sulle plusvalenze. Ma la procura della Figc, sulla base degli ultimi documenti arrivati da Torino, ha aperto un nuovo procedimento sulla parte relativa agli accordi con i giocatori per l’integrazione degli stipendi. Nel codice di giustizia sportiva l’articolo di riferimento è il 31 che riguarda le violazioni in materia gestionale ed economica.
Per la società, le possibili sanzioni come detto prima, vanno dalla multa all’inibizione dei dirigenti, fino ai punti di penalizzazione. Solo se venisse provata la falsificazione dei documenti contabili al fine di ottenere l’iscrizione al campionato la pena massima sarebbe l’esclusione dal torneo o la retrocessione. Ma anche recependo i rilievi fatti dalla Procura e dalla Consob sui conti della società non si configura uno scenario del genere, anche grazie ai 700 milioni di euro di aumento di capitale negli ultimi tre anni.
Al centro dell’inchiesta ci sono plusvalenze considerate artificiali per 155 milioni di euro, le notizie false sulla manovra stipendi, le perdite di esercizio inferiori a quelle reali. Ma altri elementi sarebbero stati trovati nelle ultime settimane dalla Guardia di finanza, che conduce le indagini, e non si esclude che altre contestazioni possano aggiungersi prossimamente a quelle fatte agli indagati il 24 ottobre.
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Questa è solo una delle intercettazioni trapelate dalle indagini, io come tifoso non posso che essere schifato e ritenermi danneggiato da personaggi del genere.
Insomma, dopo Moggi, vi è stato qualcuno che a parte i risultati sul campo, secondo me a livello di onestà sta riuscendo a fare peggio!
Paolo Bongiovanni
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