Incendi boschivi a Spotorno
Il fuoco brucia e non è uno scherzo!
Quando l’improvvisazione rischia di rasentare l’insipienza.
Ovvero: la prevenzione incendi “fai da te” messa in opera dal Comune di Spotorno
CON LA REPLICA DELL’ASSESSORE MAGNONE
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Il fuoco brucia e non è uno scherzo!
Quando l’improvvisazione rischia di rasentare l’insipienza.
Ovvero: la prevenzione incendi “fai da te” messa in opera dal Comune di Spotorno
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foto dal SECOLOXIX |
Cavalcando l’onda del momento spesso si dicono e scrivono un sacco di sciocchezze, come nelle affermazioni dell’Assessore Magnone (riportate… nell’articolo… del 20 luglio 2010 sul quotidano “Il Secolo XIX” ) in cui dà la ricetta su come risolvere il problema degli incendi boschivi a Spotorno: Prevenzione incendi Fai da te. In particolare nella zona della pineta dove è risaputo da tutti (istituzioni comprese) che il rischio per chi vi abita è spaventosamente alto, come correttamente riportato nel Piano sul Rischio Incendio di Interfaccia della Provincia di Savona del Dicembre 2006. |
Orbene, in una zona cosi delicata il nostro Vice Sindaco, nonché Assessore alla Protezione Civile, dimostra tutta la sua inadeguatezza e impreparazione in materia sostenendo l’esatto contrario di quello che bisognerebbe fare…. Rabbrividisco ancora quando penso al passaggio in cui dichiara che ha chiesto ufficialmente la collaborazione dei residenti nello spegnimento degli eventuali principi di incendio e incendi avvistati!! Sta proponendo al cittadino comune, magari non più giovane e atletico e, poniamo, senza alcuna esperienza pratica, di tentare di fronteggiare un incendio boschivo, per di più sotto una pineta secolare, che è uno tra gli incendi di bosco più pericolosi ed insidiosi che si possano affrontare. Io, come vigile del fuoco so che è profondamente sbagliato (o improvvisato come dice il titolo) proporre a gente comune, senza addestramento né esperienza, senza gli indumenti e i dispositivi di protezione individuale necessari, di tentare di fronteggiare un incendio boschivo. Certo potrebbe essere relativamente poco rischioso lo spegnimento di un principio di incendio, ma sicuramente non è alla portata di tutti e non si può lasciare al singolo cittadino l’incombenza di intervenire soprattutto per i molti cittadini che non hanno mai visto in che modo e con quale velocità un principio di incendio è capace di trasformarsi in un mostro che non lascia scampo. Sembra che l’assurdità di un tale comportamento sia anche riconosciuta dell’Assessore quando lascia intendere che sarà necessario firmare una “sorta di manleva” che autorizza i cittadini ad intervenire immediatamente!!!! Manlenvando chi? E da cosa, mi chiedo? Il Sindaco dalla responsabilità sull’incolumità dei suoi cittadini che si improvvisano volontari antincendio boschivo? Il Piano Regionale di previsione, prevenzione e lotta attiva contro gli incendi boschivi riconosce, giustamente, nel Sindaco la massima autorità cittadina di Protezione Civile e (in caso qualche Sindaco non lo sapesse) gli attribuisce specifici obblighi a riguardo. Non gli attribuisce, per contro, nessuna manleva da far firmare ma bensì l’obbligo di accertarsi che chiunque sia incaricato dal Comune (o manlevato??) di prendere parte allo spegnimento di incendi boschivi sia in possesso dell’idoneità fisica, della formazione ed informazione sulle tecniche di intervento e sui rischi connessi alle attività di antincendio boschivo, nonché della dotazione degli idonei Dispositivi di Protezione Individuale conformi alla Valutazione dei Rischi sulle operazioni AIB prevista dal Piano Regionale AIB. |
La verità è che vista la criticità dello scenario che si prospetta, nel malaugurato caso di un incendio boschivo in zona pineta di Spotorno invece che cittadini-pompieri improvvisati che creano panico e confusione mettendo se stessi e gli altri in serio pericolo di vita, ci vorrebbe un piano di evacuazione serio, che possibilmente non sia solo sulla carta ma che sia oggetto di istruzioni ed esercitazioni almeno annuali con la popolazione residente ed i soccorritori che dovranno (ci auguriamo mai) intervenire. In modo che ognuno sappia bene cosa deve fare e quali sono le vie di esodo da percorrere, sappia valutare il rischio, non per decidere se “intervenire” o meno, ma per decidere quale delle numerose e ben segnalate vie di esodo gli conviene percorrere o se è meglio restare in casa. (vie di esodo che un buon Assessore dovrebbero almeno pensare a predisporre e a porre in essere, viste la tragica situazione già purtroppo vissuta e attuale). |
La maggior parte delle case in pineta sono avvolte e a stretto contatto con le chiome dei pini e molto spesso hanno addirittura muri esterni coperti da perlinato in legno. Spesso i detriti residui dalle pulizie del verde vengono senza cura lasciati sul posto e lì rimangono ad incrementare il rischio. Tutto attraversato da un dedalo di strade e stradine per lo più senza segnaletica o con segnaletica inadeguata.
Abbiamo una delle migliori squadre AIB della provincia, ma invece di dare ai volontari il supporto anche finanziario che meritano, gli neghiamo i finanziamenti, e mandiamo allo sbaraglio i cittadini che dovremmo proteggere e tutelare. Forse questa politica del “fai da te” si potrebbe estendere alla pulizia delle strade e alla cura del verde? almeno lì le “manleve” comunali non metterebbero a rischio la vita dei cittadini. Perfino io che comunque 10 anni di esperienza li ho maturati e posso forse definirmi un professionista, in occasione dell’incendio del 2006 quando le fiamme lambivano la mia casa ed erano così vicine alla mia famiglia, ho visto, complice anche la stanchezza di una giornata di lotta, vacillare per qualche attimo la lucidità che contraddistingue chi fa del soccorso il suo mestiere… non voglio nemmeno pensare cosa può accadere a chi si trova per la prima volta in vita sua nel bel mezzo dell’inferno a due passi da casa…. C’è dentro questa lettera anche un mio piccolo sfogo, di cui mi scuso, ma non tollero che si tentino di “raccattare” consensi in questo modo… così è proprio giocare con la vita della gente… Si comprano anche dei piccoli “kit” di pronto-spegnimento da spargere per la pineta… Ben vengano, ma prima occorre un piano di prevenzione ed evacuazione serio, opere di riduzione del rischio (come fasce di rispetto intorno alle abitazioni, vie di esodo ben segnalate e protette) e poi, se mai avanzassero soldi da spendere, allora si provvedano anche i kit, ma solo per i volontari addestrati. Non dimentichiamoci infatti che sul territorio spotornese esiste un’attiva, efficace e ben strutturata associazione di protezione civile, il gruppo di volontari AIB, che proprio pochi mesi fa, nel trentennale della sua fondazione, si è vista negare dall’amministrazione in carica i finanziamenti per l’ampliamento della propria sede. Dott. Ing. Mattia Fiorini. Gruppo Navighiamo Insieme
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Gent.ma redazione di Trucioli Savonesi mi permetto di inviare queste note a commento di quanto scritto dal Dott. Ing. Fiorini, con preghiera di pubblicazione sul vostro spazio web. In primo luogo tengo a sottolineare che, sedendo con alterne fortune da oltre 15 anni sui banchi del consiglio comunale di Spotorno, comprendo benissimo che il dibattito politico sia uno degli elementi caratterizzanti della vita amministrativa, per questo ringrazio il Dott. Ing. Fiorini del Suo contributo. Tuttavia in questi anni ho anche imparato che molte volte prima di parlare, o di scrivere, varrebbe la pena di informarsi in modo un po’ più approfondito in maniera da evitare di costruire polemiche laddove queste non sono necessarie proprio perché basate su presupposti errati. Infatti mi permetto di far osservare al Dott. Ing. Fiorini che le tanto da Lui temute manleve (da chi? da cosa? Scrive nel pezzo) altro non sono che banali autorizzazioni rilasciate dai proprietari delle abitazioni nelle quali sono stati installati i kit composti da nastri ed armadietti per poter operare con più efficacia nella lotta agli incendi. E perché si chiederà il Dott. Ing. Fiorini si è scelto di porre questi punti all’interno di case private e non sulla pubblica via? Ma perché già l’anno scorso ne furono installati tre all’interno del parco urbano della pineta che dopo pochi giorni furono devastati dai soliti vandali. Pertanto, il progetto del Comune non è quello di fare a meno della fondamentale collaborazione delle squadre antincendio e dei Vigili del Fuoco, ma anzi di agevolarne il compito predisponendo maggiori punti di approvvigionamento idrico siti in proprietà vigilate e accessibili anche in assenza dei proprietari proprio grazie alla famigerata manleva. Immagino che il Dott. Ing. Fiorini comprenda come anche pochi uomini della protezione civile avvisati tempestivamente da un cittadino residente in prossimità di un innesco di incendio possano intervenire in maniera più agevole trovando sul posto punti di appoggio sicuri e funzionanti. Io personalmente ritengo poi che, in situazioni di grave emergenza e sotto la guida di funzionari esperti, anche la collaborazione di privati cittadini possa rivelarsi di aiuto, ricordo infatti al Dott. Ing. Fiorini che nel 2006 mentre lui difendeva la Sua casa e la Sua famiglia io e altri semplici cittadini spotornesi, dopo una giornata di lavoro nelle rispettive attività, alle 3 del mattino portavamo fuori a spalle dalla casa di riposo della Quiete, lambita dalle fiamme, le persone anziane li ricoverate e impossibilitate ad evacuare autonomamente (ed allora non ero ne vicesindaco e neppure assessore), ma io non ho certamente bisogno di appuntarmi medaglie al valore. Venendo infine alla questione economica preciso al Dott. Ing. Fiorini che in circa un anno di mia attività come assessore alla protezione civile ho contribuito a sbloccare l’assegnazione di un nuovo mezzo antincendio alla squadra di Spotorno, mezzo che risultava assegnato da parecchi mesi ma giaceva abbandonato in un magazzino di Villanova, poi abbiamo provveduto ad incrementare il contributo che annualmente viene assegnato alla squadra di Spotorno portandolo a 16.000 euro a cui devono essere aggiunti i 2.500 euro di affitto mensilmente pagati dal Comune per l’attuale sede della squadra. Condivido che si possa fare sempre più e meglio, ma oltre a dire quello che si dovrebbe fare bisognerebbe avere anche la correttezza di dire come farlo, perché, come giustamente ricordato dal Dott. Ing. Fiorini,quest’anno cadevano i 30 anni della fondazione della squadra AIB di Spotorno e se fino ad ora è risultato difficile per le diverse amministrazioni comunali che in questi tre decenni si sono succedute dotare questa realtà di una sede autonoma non si capisce come mai la nostra amministrazione in pochi mesi avrebbe potuto recuperare 29 anni tutti in un colpo. Quindi, concludendo queste note, rinnovo i ringraziamenti per il contributo al dibattito al Dott. Ing. Fiorini e lo invito a fornirmi, se lo riterrà, i Suoi suggerimenti per migliorare la sicurezza dei nostri concittadini, io e l’amministrazione ne faremo sicuramente tesoro; penso che gli errori che tutti commettiamo nel nostro quotidiano operare possano essere corretti più da un franco e costruttivo confronto che non da sfoghi più o meno giustificati capaci forse di eccitare i propri tifosi ma non di aumentare di alcunché la sicurezza degli abitanti di Spotorno. Certo di non aver mai voluto lucrare consensi sulla pelle di alcuno mi è gradita l’occasione per ringraziare e porgere distinti saluti.
Valter Magnone (un semplice Assessore all’Ambiente) |