Imperia
Claudio Villa cantava ‘Buongiorno tristezza’
I due Claudio B&S cantano ‘Pista ciclabile d’oro’
Tullio Russo fischia “Area 24 ex amore mio”
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Claudio Villa cantava ‘Buongiorno tristezza’
I due Claudio B&S cantano ‘Pista ciclabile d’oro’
Tullio Russo fischia “Area 24 ex amore mio”
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Imperia – Il 21 luglio 2010, in cronaca nazionale, Il Secolo XIX titolava ”Pista ciclabile d’oro, indaga la finanza”. E scrive (vedi….) del costo di un milione a chilometro. Due foto storiche ritraggono i due Claudio (Burlando e Scajola) sorridenti in bicicletta, il giorno dell’inaugurazione.
Il 12 aprile 2011, meno di un anno dopo, Il Secolo XIX titola “Caso-Millenium, Russo, ormai con le valige in mano. Ancora in primo piano “Area 24!”. Una società, aggiungiamo, che non fa parte della P3 e della cricca, ma che ha tanti problemi (vedi…). A proposito di Cricca, fa piacere che l’ex ministro imperiese risulti scagionato per la storia dell’appartamento al Colosseo. Si è subito rimesso in pista. E’ tornato tra la gente e può ricordare: “Avete visto, la giustizia ha fatto giustizia”. In un generale clima di desolazione morale ed etica, a leggere le cronache locali e nazionali, non ci resta che consolarci con una bellissima canzone ch e dedichiamo a tutti i protagonisti, soprattutto ai ‘fratelli mu ratori’imperiesi, quanto mai attivi, schivi, intraprendenti, capaci di coltivare orticelli, creare tentacoli che nessuno osa raccontarci nella loro completezza e ramificazione. Di ieri e di oggi Dove si incontrano le carriere, le fortune imprenditoriali e professionali, politiche trasversali, rapporti con servitori dello stato. Una macchina da soldi, si direbbe; tante operazioni immobiliari e non, coperte, all’insegna della fortuna. Acquisti di aree, alcune verdi, altre un po’ meno. E le lottizzazioni…, le ville, le case, il mattone, al mare ed in montagna. Una formidabile macchina oleata da anni che sarebbe interessante conoscere dalle origini. Nome e cognome, anno dopo anno, denuncie dei redditi, proprietà personali, famigliari e societarie. |
Tutti baciati dalla dea bendata. Pochi finiti in disgrazia o presi con le mani nella marmellata. A loro, uomini d’oro imperiesi e dintorni, dedichiamo “Buongiorno tristezza amica della mia malinconia, la strada la sai, facciamo anche oggi compagnia…” che trae origini dal romanzo ‘Bonjour tristesse’ di Francos Sagan (1954). Nel 1955, la Rai trasmise per la prima volta il Festival di Sanremo in tutta Italia. E partecipò anche colui che era già il “reuccio della canzone italiana”, Claudio Villa. La kermesse lo rese ancora più popolare. A Loano, all’epoca, abitava Piero Bonansea, padre della prima moglie di Villa. Il suocero (vedi la sua foto digitando l’archivio di Trucioli) viveva in uno sgabuzzino di un vecchio immobile che ospitava l’allora bar Milano di corso Roma; sbarcava il lunario lavorando di sera al mitico dancing Saitta, quando era gestito dal compianto Piero Manfrino. Piero Bonansea, persona schiva e riservata, educatissimo, ebbe modo di raccontare ad un giovane cronista la sua vita, vicende tristi della figlia, famigliari e del turbolento rapporto con Claudio Villa. Nel 1966, Bonansea fece emergere uno dei suoi talenti: cartellonista estroso e grafologo d’altri tempi, preparò tutti manifesti e cortelloni giganti per la campagna elettorale dell’allora sindaco e candidato, commendator Felice Elice. Ma torniamo al 1955 quando Claudio Villa si trovò al centro, proprio a Sanremo, di un ‘incidente clamoroso’. Dopo aver dato l’adesione e la partecipazione al festival, fu impossibilitato a presenziare alla serata perchè colpito da una crisi di tubercolosi (allora la malattia non era ancora stata debellata). La vittoria fu assegnata alla canzone Il Torrente, seconda classificata Incantarella e al terzo posto Buongiorno tristezza (di Ruccione e Fiorilli) ammessa e fatta ascoltare in sala tramite un giradischi piazzato sul palco. Decidendo di non squalificare il cantante. E lui, all’epoca, poteva dichiarare: ”Non c’è solo la canzone…ma anche il filmetti comico-romantico-musicali a impinguare ulteriormente il mio conto in banca”. Altri tempi, in quel di Sanremo, oggi nuovi affari, assai più lucrosi, pare impinguino il conto in banca, ma non mancano, descrivono le cronache, clamorosi buchi multimilionari. Pagherà solo pantalone? La gente dimentica in fretta. Nessun allarme! R.T.
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