IL VOLTO DELLA MEMORIA (Venticinquesima parte)

IL VOLTO DELLA MEMORIA
(Venticinquesima parte)

CHIUSURA OSPEDALI PSICHIATRICI GIUDIZIARI

IL VOLTO DELLA MEMORIA
(Venticinquesima parte)


31 MARZO 2015: è un Giorno importante per l’intera Collettività Nazionale, perché esso rappresenta LA DATA DELLA DEFINITIVA CHIUSURA DEGLI OSPEDALI PSICHIATRICI GIUDIZIARI (OPG).

E’ forse opportuno ricordare ai nostri Amici lettori che esistono, in Italia, SEI OPG e più precisamente a:

MONTELUPO (FIRENZE): attualmente ospita 157 ammalati mentali (tra i quali: uxoricidi e matricidi)

CASTIGLIONE DELLE STIVIERE (MANTOVA): al suo interno risiedono 221 psicopatici. E’ l’unico OPG ad ospitare DONNE DETENUTE.

FORTEZZA DI SAN’ERASMO (NAPOLI): ospita 89 pazienti psicopatici.

AVERSA (CASERTA): al suo interno sono racchiusi (in condizioni tragiche, se non, addirittura, disumane) 104 detenuti.

BARCELLONA POZZO DI GOTTO (MESSINA): ospita 141 pazienti psicopatici

REGGIO EMILIA:  al suo interno sono rinchiusi 136 malati psichici, tra i quali  42 detenuti, con infermità psichica, sopravvenuta in Carcere.

 LA NOTIZIA DELLA DEFINITIVA CHIUSURA DEGLI OPG è stata così portata dai QUOTIDIANI NAZIONALI:

– STOP AI MANICOMI CRIMINALI, MA SALE L’ALLARME SICUREZZA

 LIGURIA: MOLTI DEI 25 OSPITI POTRANNO USCIRE, VIGILATI DALLE PREFETTURE

(SECOLOXIX: 29 MARZO 2015)

–  LA CHIUSURA DEGLI OPG SPAVENTA MEDICI E PM  “RISCHI PER LA SICUREZZA”

 IL 31 MARZO, L’ITALIA DICE ADDIO AI VECCHI MANICOMI CRIMINALI CON LA NUOVA LEGGE, MOLTI INTERNATI PERICOLOSI USCIRANNO

(LA STAMPA: 29 MARZO 2015)


Come si può facilmente notare dalla semplice lettura di questi titoli, emergono istintivamente, nel nostro animo, DUE SENTIMENTI NETTAMENTE CONTRAPPOSTI:

1)  LA POSITIVA SODDISFAZIONE PER QUESTO PROVVEDIMENTO LEGISLATIVO, PERCHÉ, FINALMENTE, ATTRAVERSO LA CHIUSURA DEGLI OSPEDALI PSICHIATRICI GIUDIZIARI, L’ ITALIA SI POTRÀ METTERE IN ARMONIA CON L’EVOLUZIONE SCIENTIFICA SOCIOLOGICA AVVENUTA, NEL MONDO, IN QUESTI ULTIMI SESSANT’ANNI;

2) LA SERIA PREOCCUPAZIONE PER LA GRAVE CARENZA, NELL’INTERO TERRITORIO NAZIONALE, DI STRUTTURE ALTERNATIVE AGLI OSPEDALI PSICHIATRICI GIUDIZIARI E, QUINDI, AL POSSIBILE RITORNO, NELLA NOSTRA  SOCIETÀ, DI POTENZIALI  INDIVIDUI CRIMINALI, PER DI PIÙ PRIVATI DI UN ADEGUATO CONTROLLO SOCIO-ASSISTENZIALE.

–  DI FRONTE A QUESTA ENORME CONTRADDIZIONE, CI SIAMO AFFIDATI, ANCORA UNA VOLTA,  AL VOLTO DELLA MEMORIA DI ALDO PASTORE, ben sapendo che egli, nell’ormai lontano 1983, durante la sua attività parlamentare, si era fatto promotore di una PROPOSTA DI LEGGE PER CREARE, A LIVELLO REGIONALE, I SERVIZI DI SALUTE MENTALE, ALTERNATIVI AI MANICOMI.

CAMERA DEI DEPUTATI      N. 3874

_______________

PROPOSTA DI LEGGE

D’INIZIATIVA DEI DEPUTATI

PASTORE, PALOPOLI, LANFRANCHI CORDIOLI, SANDOMENICO, TAGLlABUE, BRUSCA, CARLONI ANDREUCCI, CALONACI, COLOMBA, DA PRATO,

 DI GIOVANNI, FABBRI, GIOVAGNOLI SPOSETTI, TESSARI GIANGIACOMO

 

Presentata il 19 gennaio 1983

Norme di indirizzo alle regioni per l’attuazione dei servizi di salute mentale ai sensi degli articoli 34 e 64 della legge 23 dicembre 1978, n. 833, concernente l’istituzione del servizio sanitario nazionale

______________________________

Aldo ha accettato ben volentieri il nostro cortese invito, precisando, tuttavia, che era sufficiente riproporre, all’attenzione dei lettori, soltanto IL TRATTO DELLA RELAZIONE INTRODUTTIVA CHE MOSTRAVA GLI ARTICOLI 3 – 4 – 5 DELLA PROPOSTA DI LEGGE:

All’articolo 3 vengono indicati i presidi del servizio di salute mentale necessari per assicurare i livelli di assistenza garantiti ai cittadini.

Va subito precisato e sottolineato che noi privilegiamo, nel contesto complessivo della nostra proposta, l’istituzione dei presidi territoriali di salute mentale.

Essi rappresentano, a nostro giudizio, la vera, autentica alternativa all’istituzione manicomiale, alle cosiddette « alternative » ospedaliere medicalizzate, agli istituti geriatrici psichiatrizzati, agli ambulatori psichiatrici a conduzione neo-mutualistica, alla eccessiva dilatazione ed enfatizzazione delle cliniche private.

Questi presidi debbono diventare il luogo dove si «fa» vera ed autentica psichiatria, dove vengono programmati ed attuati gli interventi di prevenzione, cura e riabilitazione, dove la popolazione può rivolgersi abitualmente, avendoli come punto certo di riferimento; in altri termini essi debbono diventare il fulcro delle attività dei servizi di salute mentale del futuro e, come tali, essi debbono essere in condizione di dare risposte plurime ai molteplici bisogni della popolazione.

Per queste ragioni noi prevediamo che essi debbano operare durante tutti i giorni dell’anno (festivi compresi), durante le ventiquattro ore della giornata e che il personale di tali presidi operi con rapporto di lavoro a tempo pieno.

Ferme restando le unità operative di diagnosi e cura presso gli ospedali generati limitate a 15 posti letto per i trattamenti sanitari obbligatori (che non possono essere accolti nei presidi esterni) e la facoltà, per i ricoveri volontari, di usufruire anche degli ospedali generali e delle cliniche universitarie convenzionate con le unità sanitarie locali, la nostra proposta descrive quali debbano essere i presidi residenziali e semi-residenziali per la cura, la riabilitazione e l’inserimento sociale dei portatori di disturbi anche di lungo periodo.

In particolare essi sono di norma costituiti da:

a) centri diurni e centri notturni;

b) comunità alloggio, alloggi assistiti, assistenza domiciliare,

c) centri di vita associativa ed addestramento professionale.

Qualora tali presidi residenziali e semiresidenziali siano istituiti e gestiti per finalità socio-assistenziali dai Comuni, i servizi di salute mentale delle USL vi partecipano per quanto di loro competenza.

L’articolo 4 è dedicato ai problemi del personale con particolare riferimento alla esigenza del servizio di disporre di operatori a tempo pieno.

L’articolo 5, infine, concerne il finanziamento finalizzato alla assistenza psichiatrica da assegnare alle regioni con apposita delibera del CIPE e sentito il Consiglio sanitario nazionale.

Esso è previsto in lire cento miliardi per la quota della spesa corrente del fondo sanitario nazionale e di cento miliardi  in quota aggiuntiva annuale per le spese in fondo capitale.


Al termine di questa Riproduzione, ALDO PASTORE ha desiderato aggiungere questa sue ulteriori PRECISAZIONI:

1) LA PROPOSTA DI LEGGE NUMERO 3874 DEL 19 GENNAIO 1983 (SOTTOSCRITTA DA ME ED ALTRI 13 PARLAMENTARI) NON È MAI STATA DISCUSSA ED, OVVIAMENTE, MAI APPROVATA IN SEDE PARLAMENTARE

2) DESIDERO SEMPLICEMENTE AGGIUNGERE CHE QUESTA PROPOSTA (SE APPROVATA) AVREBBE PERMESSO DI CREARE UNA SERIA ALTERNATIVA ANCHE AGLI OSPEDALI PSICHIATRICI GIUDIZIARI E, DI CONSEGUENZA, AVREBBE ASSICURATO GARANZIE DI CURA AI CITTADINI PSICOPATICI (IVI RINCHIUSI) E, DI CONSEGUENZA, GARANZIE DI SICUREZZA A TUTTA LA POPOLAZIONE

3) LA SPESA DA SOSTENERE PER LA CREAZIONE DI QUESTI INNOVATIVI SERVIZI ERA, DI GRAN LUNGA, INFERIORE A QUELLA SOSTENUTA DALLO STATO E DALLE REGIONI PER MANTENERE IN VITA GLI OSPEDALI PSICHIATRICI GIUDIZIARI.

IN OGNI CASO, LA SPESA PER LA CREAZIONE DEI SERVIZI, DA NOI PROPOSTI, ERA INSERITA NEL CONTESTO DEL FONDO SANITARIO NAZIONALE ED ERA, QUINDI, COMPATIBILE CON LE ESIGENZE DI UN CORRETTO BILANCIO DELLO STATO (ANCHE SOTTO IL PROFILO PURAMENTE RAGIONIERISTICO)

4) ANCHE IN QUESTO CASO (DUNQUE) PAGHIAMO LE CONSEGUENZE DELLA NOSTRA CONSUETA MIOPIA POLITICA.

Ma… a questo punto… mi sento indignato e cedo la parola a MARCO NEIROTTI (QUOTIDIANO: LA STAMPA 1 APRILE 2015)

BASAGLIA – CHE SI SIA O NO D’ACCORDO CON LUI – NON COMBATTEVA I MANICOMI PERCHÉ PUZZAVANO O CI FACEVANO FARE BRUTTA FIGURA, LI COMBATTEVA PERCHÉ RINCHIUDEVANO UOMINI NELLA MALATTIA. E PER QUESTO DISEGNAVA UNA RETE, DAVA AL CONCETTO DI «TERRITORÌO» UN SENSO DI VITA NON ESPULSA. L’APPLICAZIONE FRETTOLOSA E SOMMARIA DELLA LEGGE HA AZZOPPATO IL CAMMINO, HA LASCIATO VITTIME. E ADESSO IL VUOTO SI DILATA DI NUOVO. SI CANCELLA PER LEGGE L’ULTIMO E PIÙ TRISTE RESIDUO DELL’ISTITUZIONE, MA SI FA CAMBIANDOGLI NOME O CERCANDO ALL’ULTIMO EDIFICI CHE LA FRETTA RISCHIA DI FAR MANICOMIETTI. BASAGLIA IL GIORNO DEL FINTO ADDIO TOTALE AI MANICOMI VEDREBBE DOLENTI PACCHI IN UN DEPOSITO IN ATTESA DI UN INDIRIZZO DOVE SI RESPIRI DIGNITÀ. UN INDIRIZZO MAGARI CON LE PORTE CHIUSE, MA ORIENTATE VERSO UN FUTURO

ALDO PASTORE

 

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