IL VOLTO DELLA MEMORIA (Diciottesima parte)

IL VOLTO DELLA MEMORIA
(DICIOTTESIMA PARTE)
ACNA: il pericolo è cessato?

 IL VOLTO DELLA MEMORIA
(DICIOTTESIMA PARTE)

Nelle ultime tre settimane, abbiamo nuovamente pubblicato gli articoli di ALDO PASTORE (datati OTTOBRE NOVEMBRE 2010), relativi ai seguenti argomenti:

– RITORNA L’INTERROGATIVO: E’ VERAMENTE CHIUSA L’ERA ACNA?

LE MALATTIE PROFESSIONALI DELL’ACNA DI CENGIO.

– IL FUTURO DELL’ AREA – ACNA.

Dopo questa nostra doverosa iniziativa, abbiamo richiesto ad ALDO di esprimere le sue attuali opinioni in merito alle recenti notizie, riportate dai Quotidiani Nazionali, relative alla bonifica del fiume Bormida ed, addirittura, all’ARCHIVIAZIONE DELL’INCUBO ACNA.

– ALDO, con la dovuta correttezza, ci ha fatto pervenire le sue osservazioni, chiedendo, ovviamente, di renderle pubbliche:

NON VI È DUBBIO CHE LA BONIFICA DEL BORMIDA (INIZIATA NEL 1999) HA DATO RISULTATI POSITIVI.

FULCO PRATESI (FONDATORE  WWF ITALIA), NELLA SUA INTERVISTA CONCESSA AL QUOTIDIANO “LA STAMPA”, IN DATA 21 GENNAIO 2015, HA, MOLTO OPPORTUNAMENTE, EVIDENZIATO CHE

“NEI PRIMI ANNI 90, LA SITUAZIONE DEL BORMIDA ERA DISPERATA.

ADESSO, IL FIUME È RINATO E LA LEZIONE NON VA DIMENTICATA”

In effetti, è sufficiente una fugace ispezione lungo le rive del Fiume (soprattutto nel tratto Cengio Saliceto) per notare che l’acqua è tornata limpida e pulita e che, in esso, stanno tornando Specie animali e vegetali, che erano scomparse

a causa degli scarichi industriali (ovviamente, a prevalente genesi ACNA).

Attraverso questa palese testimonianza, va implicitamente riconosciuto il dovuto merito agli Amministratori Pubblici (Regionali e Locali) per il lodevole lavoro svolto, sino ai giorni nostri.

– Tuttavia, noi tutti non dobbiamo cadere nella futile affermazione che l’Acqua del Bormida è ritornata perfetta e che ormai è chiuso l’incubo ACNA.

Sono presenti tuttora ALCUNI PROBLEMI CHE VANNO ATTENTAMENTE ESAMINATI E, POSSIBILMENTE, RISOLTI.

Area Acna vista dall’alto

Mi permetto di elencare, in estrema sintesi, questi problemi:

1) RIMANGONO, TUTTORA, SCORIE TOSSICHE IN QUALCHE TRATTO DEL FONDO, MA, SOPRATTUTTO, NEL TERRENO COSTITUTIVO DEI MARGINI DEL FIUME.

Ho già fatto notare, in passato, che I CONTADINI DELLA VALLE CONTINUANO A RIFERIRE CHE QUESTO TERRENO CONTINUA AD OSPITARE, AL SUO INTERNO, FINO ALLA PROFONDITÀ DI ALMENO 10 METRI, RESIDUI TOSSICI DELLE PASSATE LAVORAZIONI E CHE QUESTI RESIDUI CONTINUANO AD INCIDERE SULLA QUALITÀ E SULLE CARATTERISTICHE ORGANOLETTICHE DEI PRODOTTI AGRICOLI (IN ISPECIE DEI VIGNETI E DELLE COLTIVAZIONI DI PATATE), COLLOCATI SUI TERRENI POSTI A LATO DEI MARGINI STESSI, CON CONSEGUENTE CADUTA VERTICALE DEL LORO VALORE ALIMENTARE ED ECONOMICO.

È necessario, quindi, continuare l’opera di bonifica, attraverso la periodica effettuazione di esami chimici e batteriologici dell’Acqua e del terreno posto gli argini del fiume, onde procedere ad una definitiva bonifica, con conseguenti ripercussioni positive non solo sul piano ambientale, ma, anche, economico.

2) IL RIPOPOLAMENTO DEI PESCI NELLE ACQUE DEL BORMIDA È BEN LUNGI DALL’ESSERE ULTIMATO.

Siamo tutti a conoscenza che IL 22 FEBBRAIO SI APRIRÀ LA STAGIONE DELLA PESCA NEI  FIUMI, LAGHI E BACINI ARTIFICIALI.

Il fiume Bormida oggi

Non è certamente un caso o una FUTILE  DIMENTICANZA IL FATTO CHE L’UFFICIO DELLE RISORSE ITTICHE DELLA PROVINCIA DI SAVONA ABBIA POSTO SEVERI LIMITI ALLA  PESCA NEL BORMIDA DI MILLESIMO E CENGIO; IN QUESTE ZONE, INFATTI, SARÀ POSSIBILE PESCARE, MA, TUTTAVIA,  E’ STATO SANCITO L’OBBLIGO, PER IL PESCATORE, DI RILASCIARE IMMEDIATAMENTE L’ANIMALE PESCATO E RESTITUIRLO ALLE ACQUE DEL FIUME.

QUESTA SAGGIA DECISIONE È DOVUTA ALLA CONSTATAZIONE CHE NON È POSSIBILE, ATTUALMENTE, ARRECARE DANNO ALLA FAUNA ITTICA ED OSTACOLARNE IL RIPOPOLAMENTO, MA E’, ANCHE, CONSEGUENTE AL FATTO CHE NON SI POSSEGGONO, ANCORA, DOCUMENTAZIONI SCIENTIFICHE SICURE SULLA QUALITÀ O, PEGGIO, SUI LIMITI E SUI DIFETTI DEL PRODOTTO ITTICO PESCATO, A CAUSA DEL PREGRESSO, MASSICCIO INQUINAMENTO INDUSTRIALE.


Un particolare dell’area ex Acna, protetta dai teli anti-inquinamento

3) Infine, non abbiamo, tuttora, le necessarie conoscenze scientifiche PER COMPRENDERE, SINO IN FONDO, QUALI MUTAZIONI GENETICHE POTRANNO INSORGERE (ORA E NEL FUTURO) SULLE POPOLAZIONI VALBORMIDESI, RESIDENTI NEL TRATTO COMPRESO TRA CENGIO E CORTEMILIA E, SOPRATTUTTO, SULLE NUOVE GENERAZIONI.

In altri termini, continuo a ribadire che IL RISCHIO CANCEROGENO PUÒ CONTINUARE A PERSISTERE, ANCHE DOPO LA CHIUSURA DELL’ACNA, ovviamente con MINORE FREQUENZA  ED INTENSITÀ.

Per questa elementare ragione, sarà necessario, ora ed in futuro, PROCEDERE, ALMENO OGNI CINQUE ANNI, ALL’ EFFETTUAZIONE DI RICERCA ONCOLOGICA, SECONDO LA METODOLOGIA EFFETTUATA DA STEFANO BONASSI E RICCARDO PUNTONI NEGLI ANNI 1971 – 1979,  CONFRONTANDO, CIOÈ,  LE PERCENTUALI DELLE INCIDENZE TUMORALI (A CARICO DEI VARI ORGANI ED APPARATI) TRA LA POPOLAZIONE DELLA ZONA 2 (INDUSTRIALE) E LE POPOLAZIONI DELLE ZONE 1 E 3 (PERIFERICHE ED AGROTURISTICHE) DELLA VALBORMIDA.

Solo quando sarà possibile, in futuro, RAGGIUNGERE L’ASSOLUTA PARITÀ PERCENTUALE DELL’INCIDENZA TUMORALE TRA LE DIVERSE ZONE SOPRA RIPORTATE, POTREMO (O POTRANNO) FINALMENTE ESCLAMARE CHE L’INCUBO ACNA È ARCHIVIATO.

Continuare, nell’epoca attuale, a dire che IL PERICOLO È CESSATO significa semplicemente FARE DELLA VUOTA ED INUTILE DEMAGOGIA

ALDO PASTORE

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