Il vero problema non è Faccetta Nera. È non sapere nemmeno cos’è.
Polemiche a Biella e poi nel resto d’Italia perché durante un raduno di Alpini, che poi la maggior parte mi devono dimostrare di aver fatto veramente l’Alpino, qualcuno ha intonato sotto (come al solito) l’effetto dell’alcool, Faccetta Nera.
Faccetta nera è una canzone storica che fa parte di un periodo particolare, ma storico, è un inno, come lo sono Giovinezza e lo sono tutti gli altri inni giovanili di un periodo e di un contesto storico preciso che non si potrà mai cancellare.

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Così lo sono altri inni, quelli militari ad esempio dei Sommergibilisti, degli Autieri, dei Carristi, degli Avieri, della Folgore, dei San Marco, e via dicendo, di gente che è morta per un ideale, giusto o sbagliato che sia stato, fu un pezzo di storia d’Italia, questo è innegabile.
Per alcuni, nel tempo e per il contesto storico stesso, sono stati sostituiti da altri più moderni e Repubblicani, altri sono ancora usati, vengono suonati ancora oggi dalle bande militari o paramilitari, ad esempio “La canzone del Piave”, erroneamente considerata fascista, che fu anche per un periodo, inno italiano.
Tutti gli inni e i canti popolari (perché Faccetta Nera era un canto popolare di cent’anni fa) fanno parte, come i canti Socialisti e Comunisti, ma anche quelli Monarchici (compreso quelli dei vari Ducati e Granducati, Regni delle Due, Tre, Quattro Sicilie) di quello che è, e fu la Storia Italiana, che ci piaccia o no!!!
Chi non lo accetta è un povero idiota, senza arte né parte, che cerca vendette personali e cerca dopo oltre cent’anni e più, di generare astio, veleno, odio, cattiveria avversa ad altri, appellandosi a cose passate, terminate, finite, concluse.
Nessuno ha vietato di cantare queste canzoni, nessun inno non può essere intonato, non esiste nessuna legge che vieta di cantarli!
Ma fatela finita un po’!!!
Pensate a quanti inni si sono già persi nel tempo perché nessuno li ha fatti conoscere ai propri figli, nipoti o pronipoti, solo perché si aveva paura di essere “scoperti”, tacciati da “nemici”, da Asburgici, da Borbonici, da Slavi, da Comunisti, da Fascisti, da Monarchici, da Sudisti, da Savoiardi, da Napoleonici.
Ad esempio qualcuno ricorda qualche inno Garibaldino?
Parlo dei Garibaldini, quelli di Giuseppe Garibaldi, quelli dei Mille, che si sono sacrificati per unire l’Italia, o quelli dei Bersaglieri di Porta Pia ad esempio, non sto parlando certo dei Partigiani Garibaldini Comunisti…
A proposito di Partigiani Comunisti, Bella Ciao era una canzone delle Mondine, mai cantata da alcun Partigiano di alcun genere durante la guerra di Liberazione Italiana (o Guerra Civile sarebbe meglio dire), poi il PCI su quella canzone ci mise le mani, e diventò meravigliosamente “l’Inno del Partigiano”, menzogna più menzogna non esiste…
Ci sono decine di inni Partigiani veri, molto più autentici, belli e originali, cantati veramente dai Ribelli delle montagne, ad esempio “Fischia il vento” giudicata troppo “rossa” da alcuni, ma c’erano inni di ogni battaglione, qualcuno li ricorda?
Ricordate l’Inno del battaglione Ebraico ad esempio?

Inno del battaglione Ebraico
Oppure il testo della canzone partigiana della “Brigata Savona”, quella che battagliava per la Libertà tra la Valbormida e il Piemonte?
Nessuno, perché non interessa a nessuno, a tutti interessa solo rompere il cazzo con l’antifa, che fa figo ed è di moda.
Antifa di qua, Fascio di là, Sfigati!!!
Fatevi le canne, cari Antifa, Punkabbestia!
Le canne di pongo che la Mafia dei Balcani vi porta sotto casa, arricchita con la Varechina.
Tirate le Coca fighetti della nuova destra, fatevi due tiri di quella buona, fatta col Kerosene all’ultima moda e fate arricchire le Mafie e i Narcos Sudamericani.
Poi assieme, e contro, continuate ad ammazzarvi tra di voi, invece di aprire gli occhi e guardare al passato e volgere lo sguardo al futuro che state bruciando per un capriccio.
Avete paura?
Di cosa?