Il vero ministro della verità siamo noi

 

Il vero ministro della verità siamo noi

 

Il vero ministro della verità siamo noi

 

 Credo che l’informazione non sia mai troppa, ma, allo stesso tempo, la troppa informazione fa si che cercare la verità sia come trovare l’ago nel pagliaio. Nella breve esperienza a La Stampa che feci nel 2014 dissero che troppo spesso, soprattutto sul web, non c’era tempo sufficiente per verificare la veridicità della notizia; nella corsa contro il tempo pubblichi e basta poi, semmai, rettifichi. Si pubblica la news e vicino al video commovente o quello buffo di cani e gatti. Mi feci l’idea che si pubblica in cerca di like,  che si scrive in base all’analisi dei CEO, con in testa le parole chiave di google, non quelle del vocabolario. Si scrive con un linguaggio semplice perché quello troppo forbito stanca. Si scrive per catturare, per accattivare, per fidelizzare, poi, infine e finalmente, per informare. 

Il mondo del giornalismo é anche questo. 

La fake per me nasce dal primo cretino che dice la terra è piatta e dalla diffusione incontrollata dei condividi. 

Il cretino di turno è il politico in cerca di sensazionalismo, quello che, privo di idee, concrete e realizzabili, cavalca i sentimenti degli elettori, oppure é un mitomane qualsiasi. 

Anche dopo l’11 settembre era nato un dilemma simile. 

Dov’era il confine tra tutela del cittadino e controlli per la sicurezza? 

Ogni governante deve tenere a bada il popolo e, ogni ottuso governante, vuole un popolo ignorante; dalla notte dei tempi. 

 


 

Credo che in questo video siano espresse riflessioni importanti ma, se sono coerente con me stessa e con quel che esprime Massimo Mazzucco, dovrei evitare di prendere per oro colato le sue parole e verificare ciò che dice. 

Non sai da che parte incominciare? Vero. 

Difficile? Verissimo.

Ci vuole troppo tempo? Esatto! 

E allora? Abbiamo un cervello, cerchiamo di usarlo. 

Cerchiamo di distinguere ciò che é notizia, il fatto, da ciò che è commento. Cerchiamo di individuare l’opinione dell’oratore e separarla dalla notizia. 

Se la sua opinione sposa la nostra prendiamo la notizia con le pinze, si capisce sempre ciò che si vuole e, se quella stessa opinione si discosta dalla nostra, allora analizziamo meglio il fatto perché non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire. 

Nel video c’è una bella arringa ma, delle dichiarazioni finali solo la terza é attendibile perché dice di aderire al programma di tizio e ne cita il titolo. Quello spezzone non potrà mai essere incollato altrove. Gli altri dicono solo aderisco al video. Che video, scusa? Di chi? Con quale argomento? 

Il nostro cervello, se funziona, é l’unico a garantire la nostra libertà di pensiero.

 Per quel che riguarda i limiti che la nostra paura rischia di farci accettare, vero. Io stessa installerei l’app. Perché? Perché per tutelarsi bisogna pagare un prezzo… come per tutto. 

Il vaccino? Inizio a pensare che dovrò farlo, anche se non mi piace e ne ho evitati alcuni per i miei figli.  Certo che prima vorrei avere informazioni il più complete possibile e quindi viva la controinformazione, i giornali “liberi”, i siti no profit ecc. ma, consapevole che l’informazione che danno può essere viziata come quella dei media organizzati. 

Per quanto riguarda le grida di chi urla più forte beh, lo stesso Ulisse ha dimostrato quanto sia difficile ignorare il canto delle serene… ma con l’intelligenza é riuscito ad ascoltare senza perdere la rotta…

 

CRISTINA RICCI

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