Il sistema bancario: pilastro o peso della società moderna?
Il sistema bancario rappresenta da secoli uno dei motori principali dell’economia globale. Le banche fungono da intermediari tra chi dispone di capitale e chi invece ne ha bisogno per investire o affrontare le spese quotidiane. Tuttavia, nonostante il loro ruolo cruciale, il dibattito sul loro effettivo contributo al benessere collettivo è tutt’altro che risolto.
Le origini di un potere radicato
Nate come istituzioni per facilitare il commercio e la custodia del denaro, le banche hanno evoluto il loro ruolo nel tempo, passando dall’essere semplici depositarie a protagoniste attive dei mercati finanziari. Ma questo percorso evolutivo ha spesso lasciato dietro di sé ombre difficili da ignorare: crisi finanziarie, bolle speculative e scandali di proporzioni globali hanno messo a nudo la fragilità di un sistema che, anziché sostenere l’economia reale, sembra talvolta soffocarla.
Un sistema a due velocità
Da un lato, le grandi banche d’affari, colossi internazionali che gestiscono miliardi di euro, hanno costruito un sistema complesso e a tratti inaccessibile al cittadino medio. Dall’altro, le piccole banche locali, spesso considerate l’anima dell’economia territoriale, lottano per sopravvivere in un contesto sempre più centralizzato e competitivo. Questo dualismo riflette un problema più ampio: la distanza tra il sistema finanziario e le esigenze concrete della popolazione.
Crisi e ripercussioni sociali
Le crisi bancarie degli ultimi decenni, dalla bolla dei mutui subprime del 2008 fino alle difficoltà più recenti di alcune istituzioni europee, hanno mostrato come le decisioni prese ai vertici possano ripercuotersi drammaticamente sulla vita quotidiana delle persone. Mentre i governi si affrettano a salvare banche “troppo grandi per fallire”, i cittadini si trovano a fare i conti con tagli ai servizi pubblici e aumenti delle tasse per coprire i buchi lasciati dai salvataggi.
Il paradosso del credito
Le banche, teoricamente concepite per fornire credito e sostenere lo sviluppo, sembrano sempre più restie a finanziare piccoli imprenditori o progetti locali. Al contrario, le politiche di credito sembrano privilegiare i grandi investitori, alimentando un circolo vizioso in cui i piccoli restano schiacciati dalla mancanza di risorse.
Una nuova strada è possibile?
Con l’ascesa di strumenti come la finanza decentralizzata (DeFi) e il crescente interesse per le valute digitali, il sistema bancario potrebbe affrontare sfide senza precedenti. Tuttavia, la transizione verso nuovi modelli richiede un ripensamento profondo del ruolo della finanza nella società. Le banche devono tornare a essere strumenti al servizio delle comunità, e non meri apparati autoreferenziali orientati al profitto.
Il sistema bancario è a un bivio: o trova un modo per riconciliarsi con le esigenze della collettività, oppure rischia di diventare sempre più distante, alimentando disuguaglianze e malcontento. In un’epoca di rapidi cambiamenti sociali ed economici, il futuro del sistema bancario non è solo una questione finanziaria, ma anche etica e politica.
Il problema di fondo risiede nel fatto che la creazione del denaro, anziché esser lasciata ad una banca centrale pubblica, viene affidata, per oltre il 90%, a banche private; mentre il restante 8-10%, è affidato a banche centrali pseudo-pubbliche, in quanto possedute dalle stesse banche private. Che organismi privati operino in funzione dei profitti è consono ad una società capitalistica, ma è una stortura nefasta se anche la gestione del denaro, linfa di ogni nazione, mira ai profitti attraverso i finanziamenti e gli interessi sugli stessi. Se tutto il denaro circolante è a debito verso banche private, non c’è da stupirsi che tutti i movimenti finanziari siano finalizzati soltanto all’arricchimento esponenziale delle stesse. Circa le criptovalute, sono prive di sottostante e, ancor peggio delle banche, non hanno un creditore, come giustamente rilevato da Paolo Savona, presidente Consob: sono basate sul nulla, e tutto funziona finché, come nel classico schema Ponzi, chi le vende comincia a superare chi le compra, innescando il corrispondente delle corse agli sportelli (bank run) ; e scoppia la bolla.