Il “senso di Smilla per l’uranio”

APPETITI
Il “senso di Smilla per l’uranio”

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Il “senso di Smilla per l’uranio”

 Più che Il senso di Smilla per la neve, famoso bestseller sulle malefatte di avventurieri senza scrupoli, oggi un altro racconto tiene i riflettori puntati sulla Groenlandia. Battezzato per comodità il “senso di Smilla per l’uranio”, il termine serve a configurare i contorni della guerra strategica tra chi, nel novero delle superpotenze, tenta di mettere le mani sugli immensi giacimenti di materie prime di cui l’isola abbonda. L’importanza della posta in palio, snodo cruciale dei futuri assetti geopolitici. è talmente alta da avere scatenato appetiti voraci tra i contendenti. Tanto per dire: quando Trump prospettò l’ipotesi di acquistare l’intero territorio, non fu solo la bravata di un presidente refrattario alle regole della diplomazia. Pomo della discordia è lo sfruttamento delle miniere e delle terre rare senza le quali i congegni elettronici smetterebbero di funzionare. Sarebbe un caos planetario. Stavolta tuttavia a frenare la cavalcata dei Golia è intervenuto il piccolo Davide degli Inuit, vincitori delle elezioni, divenuti prima forza ambientalista di governo al mondo e decisi a farsi valere. E chissà che come l’impavida Smilla del romanzo non abbiano partita vinta.

 Renzo Balmelli

da  L’avvenire dei lavoratori (il sito al momento non è disponibile)

 

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