Il rosario di Salvini

IL ROSARIO DI SALVINI
(E suo intimo colloquio con il Padreterno)

IL ROSARIO DI SALVINI
 (E suo intimo colloquio con il Padreterno)

 

 Mio Signore, Dio onnipotente, 

fa’ che a nessuno venga più in mente

di paragonarmi a quella Buonanima

che ha fatto anche cose  buone

ma che oggi viene usato come

una clava o un manganello

contro di me solo perché

voglio tirare diritto e me ne frego

del Venticinque di aprile

e frequento chi inneggia al Duce

senza provare il minimo imbarazzo.

Tu sai che io non sono che l’umile

Interprete della volontà popolare.

Tu sai che per me – l’ho giurato –

prima vengono gli italiani

e ho il dovere di pensare prima di tutto

alla loro sicurezza, ed è per questo

che ho ordinato di chiudere i nostri porti

ai migranti d’oltremare

(che, tra l’altro, sono per lo più, di fede islamica),

di rispedire i clandestini da dove sono venuti,

e non me ne importa niente

se là si muore di fame, di sete o di torture,

a me interessa difendere le nostre radici

 cristiane dalla mescolanza con altre fedi

e il mio popolo dall’invasione

di infedeli o fedeli di un altro dio.

Il  popolo lo vuole

e io devo obbedire al popolo. L’ho giurato.

(Il Padreterno, chiamato in causa, risponde):

Obbedire al  popolo? Che cosa vuol dire?

Il popolo non è un oracolo

e si può anche sbagliare 

come quella volta a Gerusalemme

quando scelse il delinquente Barabba 

invece del mio Santissimo Figlio,

e quando votò, duemila anni dopo,

in Germania, per quell’anticristo di Adolf Hitler,

e quando, nei magnifici anni Trenta,

il popolo italiano si lasciò sedurre

come femmina nottivaga 

(prendo questa espressione 

da Carlo Emilio Gadda)

dal Priapo stivaluto,

salvo pentirsene poi nei tragici anni Quaranta.

(Chiede Salvini, dubbioso):

Ma allora sbaglio a obbedire alla volontà popolare?

(Risponde il Padreterno):

Eh, mio caro Salvini, 

non sai che la volontà popolare italiana 

è mobil qual piuma al vento?

Se  tu sei veramente cristiano, come dici,

allora devi obbedire alla mia volontà

che non cambia mai.

(Chiede ancora Salvini):

E il giuramento che ho fatto davanti al popolo?

(Risponde il Padreterno)

Davanti al popolo? Ma tu, quando 

ti hanno nominato Ministro e Vice-premier, 

non hai giurato davanti al popolo

ma sulla Costituzione della Repubblica Italiana.

(Replica Salvini, piccato):

Ma Santo Dio, Tu parli come uno del Pd!

Come faccio a fidarmi ancora di Te?

Se ritieni che io non sia legittimato

dal  popolo sovrano a incarnare 

la sua volontà, manda di nuovo, per favore,

il tuo Santissimo Figlio sulla terra

e digli di candidarsi alle prossime

elezioni politiche italiane,

e che vinca il migliore!

(Risponde il Padreterno):

No, non  parlo come uno del Pd,

 parlo come l’Uno da cui tutto discende       

e che ti ama come ama tutte le sue creature.

Quanto alla seconda venuta 

del mio Santissimo Figlio

lascia decidere a me il come 

e il quando, vi lascio ancora

qualche tempo per pentirvi

del male fatto agli ultimi tra voi.

(Chiede allora Salvini, preoccupato):

Tra questi ci sono anche 

 i clandestini che vengono d’oltremare?

(Risponde il Padreterno):

Se sei cristiano saprai anche qual è la risposta.

(Dopo queste parole il Padreterno tace).

( Salvini è smarrito):

Dio, dove sei?

Dio, Ti prego, non lasciarmi solo con me stesso!

Dio, Ti prego…

(Ma Dio non risponde.  Salvini si guarda allo specchio e non sa più a che santo votarsi).

 

FULVIO SGUERSO 

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