Il Rigassificatore ovvero chi è causa del suo mal…..

“Mandemmu a Savun-na tantu quelli-la piggian tuttu”
Questo è ciò che da ormai trent’anni dicono i genovesi, che considerano il porto di Savona e l’intera città come una succursale i Genova.

Rigassificatore Golar Tundra

Non ho nulla, in particolare, contro il rigassificatore, semmai si potrebbe discutere sul fatto che l’Europa, affiancandosi supinamente alla guerra degli USA contro la Federazione Russa, di fatto ci ha portato a dover sostituire il gas russo naturale  basso costo con il molto più costoso, in termini di prezzo e di ambiente, gas liquido americano, prodotto con le tecniche di “fracking” che sono altamente deleterie per la salute e per l’ambiente globale, combustibile che necessita di impianti di rigassificazione, come quello in discussione, non certo adatti a essere dislocati in zone turistiche, se non altro anche per ragioni estetiche.

Il problema, a mio parere, non è il rigassificatore preso singolarmente, ma tutto un sistema che da ormai parecchi anni vuole ridurre Savona a città del carbone, del bitume e di tutte quelle attività che Genova non vuole, perché inquinanti e perché producono pochi posti di lavoro in rapporto ai danni ambientali che causano direttamente d indirettamente.

Waterfront di levante a Genova

Mentre Genova prospera con attività meno impattanti e più remunerative anche in termini di occupazione e immagine internazionale, come la robotica, la cantieristica  soprattutto la grande nautica, e vede nello sviluppo del waterfront di levante un connubio vincente tra industria e turismo che la rendono la Capitale Mediterranea della nautica e del turismo di Elite, Genova matrigna vuole piazzare a Savona una possibile bomba galleggiante, “incompatibile con il turismo” come ha denunciato l’Associazione Albergatori savonese.
Purtroppo i cittadini del comprensorio savonese in tempo di elezioni hanno quasi sempre la memoria corta e si imenticano quello che spesso avviene per mano di quei politici, che loro stessi votano o hanno votato.

Per esempio si dimenticano che la propria difesa da tumori e malattie cardiocircolatorie la devono alla Magistratura Savonese, che ha fatto chiudere definitivamente i generatori a carbone della centrale Tirreno Power di Vado Ligure, che invece la politica, al tempo capitanata dal piddino genovese Claudio Burlando, con la complicità dei suoi mandarini savonesi, aveva sostenuto: Tre milioni di tonnellate di carbone da sbarcarsi alle funivie di Savona (“Il mio sogno si è avverato”, annunciava ai giornali!) da bruciare per lo più nella centrale di Vado, ponendo la città di Savona e il comprensorio savonese ella morsa delle polveri sottili e dell’altrettanto nociva anidride solforosa.

Ex senatore Ripamonti e il consigliere Scaramuzza

Peraltro ora un altro “becchino” di Savona, che abita a Laigueglia, continua a perorare il trasporto del carbone e forse di qualcosa di ancor più inquinante, attraverso le vecchie funivie, naturalmente  gestione genovese, parliamo del (fortunatamente) ex-Senatore della Lega Ripamonti, anche lui votato ahimè dai savonesi.

Si dimenticano anche – gli elettori – che il deposito di bitume nel porto di Savona fu temporaneamente bloccato per l’intervento dell’allora neo governatore Toti (intervento che peraltro aveva contribuito alla vittoria del centrodestra nel 2016 a Savona), deposito approvato dalla giunta PD, col sindaco PD Berruti e Burlando Governatore Regionale, che avrebbe ulteriormente appesantito il traffico cittadino, oltre  creare il pericolo di possibili miasmi in città, specialmente in giorni di calura fuori dalla norma, come spesso sta avvenendo in estate in questi tempi.

Progetto Margonara

Si dimenticano – sempre gli elettori – che Savona è l’unico porto in Italia senza una Marina, perché la Marina di Margonara fu bloccata dal Governatore genovese Burlando, con Assessore al turismo regionale Angelo Berlangeri, anche lui eletto dai savonesi che, con la scusa di non cementificare la costa, bloccava un porto turistico che avrebbe portato lavoro e visibilità internazionale alla città di Savona (a Genova invece si contano ben 5 Marine!); ma la stessa Giunta nello stesso tempo permetteva di aumentare i volumi dell’ecomostro Crescent con due ulteriori piani in corso d’opera.

Gli elettori smemorati si dimenticano infine che il solito Burlando ci soffiava, con il consenso del PD savonese, i fondi già acquisiti dal Governo centrale per costruire la Metropolitana leggera Vado- Albissola, per destinarli alla metropolitana di Genova; si dimenticano di tanti altri piccoli soprusi, che i nostri mandarini rossi hanno sempre accettato senza battere ciglio.

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Ma la morte definitiva di Savona avveniva, sempre con il solito Governatore Claudio Burlando ed il Ministro delle infrastrutture dell’allora Governo Renzi, il sig. Graziano Del Rio, attraverso  l’accorpamento del quarto porto d’Italia (Savona-Vado) con il secondo (Genova), preparato nelle sedi del PD nazionale e genovese con la complicità passiva dei piddini locali, mentre per altri 15 porti italiani meno importanti del nostro, difesi strenuamente dai loro politici, rimaneva a loro, intatta l’Autonomia Gestionale del loro Porto e quindi potevano continuare a decidere loro in casa propria.

Ora il sindaco Russo dice che il rigassificatore è “uno schiaffo alla città”, ma questo è solo uno dei tanti schiaffi che il PD savonese ha preso e poi ha inferto alla nostra città in questi ultimi trent’anni, dei quali il maggiore, che è poi all’origine di tutti gli altri, è quello della sottomissione a Genova dell’autonomia portuale di Savona, voluta, come appena detto, dalla coppia Burlando & Del Rio e avvallata senza battere ciglio dal PD savonese, tutto intento a costruire palazzi ed ecomostri, dimenticandosi di questi “piccoli dettagli” legati all’economia della città, che ora e per sempre ci si ritorceranno contro la comunità e faranno sempre di più scivolare Savona verso il basso, sia in termini di economia che di qualità della vita.

Il Sindaco Russo

Ora il Sindaco e tutte le sinistre, apparentemente, protestano perché il Governatore Toti non è del PD, dimenticando quasi mezzo secolo di sottomissione di Savona al potere genovese, non per guerre perse come in passato ma per pura, diciamo “distrazione” – termine qui usato per conformarmi al “politicamente corretto” .

Cicerone diceva che “una nazione può sopravvivere ai suoi imbecilli ed anche ai suoi ambiziosi ma non può sopravvivere al tradimento dall’interno”.

Silvio Rossi libero pensatore

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