IL RE E’ NUDO
L’11 Marzo 1949, l’allora Presidente del Consiglio De Gasperi chiese al Parlamento di approvare l’adesione al c.d. Patto Atlantico, col quale veniva istituita la NATO.
Il motivo era che, finita la II guerra mondiale, si era formato ad est un blocco di Paesi comunisti legati all’Unione Sovietica, chiamato Patto di Varsavia, che aveva i propri confini non lontani dall’Italia.
Il Patto aveva esclusivamente un fine difensivo, per cui la nostra adesione era in sintonia con la nostra Costituzione che all’art 11 stabilisce che l’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa.
Malgrado fosse sorto come alleanza difensiva, il Patto Atlantico aveva scatenato una vasta protesta delle sinistre ed aveva anche creato una ampia divisione in seno all’allora Partito Socialista. Vi era stato anche un lungo e durissimo intervento in Parlamento dell’allora Segretario del Partito Comunista Italiano (PCI) Palmiro Togliatti, oltre a diverse manifestazioni di protesta dei sindacati dei lavoratori, con la CGIL in testa.
Caduto il muro di Berlino e con esso il Patto di Varsavia, non avendo la NATO più nemici ai confini, almeno in teoria, e avendo esaurito la sua funzione difensiva, avrebbe dovuto sciogliersi.

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Al contrario, la NATO, non solo non si è sciolta, ma da patto difensivo è diventato patto offensivo, ed è intervenuta in diverse occasioni, due su tutte, in Serbia nel 1999 con il Governo D’Alema e amministrazione USA col Presidente Bill Clinton (DEM) e nel 2011 per eliminare Gheddafi in Libia, con il governo USA presieduto dal Nobel per la pace Barak Obama, anche lui, naturalmente, DEM; interventi nei quali anche gli aerei italiani hanno bombardato i supposti “nemici “della NATO e le basi sul nostro territorio sono state usate per azioni offensive fuori dai territori di Paesi Nato.
Inoltre, con la caduta dell’URSS non soltanto il patto di Varsavia, che si era dissolto, non avrebbe più rappresentato una minaccia per i Paesi dell’Europa occidentale, ma in più quasi tutti i membri europei dell’allora Patto di Varsavia erano passati alla NATO, con la conseguenza che ai confini nord-ovest della Federazione Russa si era creata un blocco di Stati con missili puntati verso il territorio russo, con i soli Stati cuscinetto della Bielorussia e dell’Ucraina, quindi la richiesta da parte dell’Ucraina di entrare nella NATO avrebbe portato basi e ulteriori missili avversari a meno di 500 km da Mosca.
Putin sarà pure un dittatore, ma io credo che avrà pure il diritto/dovere di tutelare il proprio popolo di fronte ad un continuo avanzamento geopolitico intorno ai suoi confini, come del resto fece Kennedy nel momento che l’allora URSS voleva piazzare i missili a Cuba, direzionati contro gli USA, sempre a scopo ufficialmente “difensivo”, operazione che ci portò allora ai limiti di una nuova guerra mondiale, ma che per fortuna si concluse pacificamente con il ritorno dei missili in Russia.

Foto da Formiche .net
E’ vero che ognuno in casa sua può fare ciò che vuole, ma è altrettanto vero che se il tuo vicino di appartamento si riempe casa sua di dinamite, forse un po’ di obiezioni credo le potresti fare!
Ciò detto, al di la degli avvenimenti occorsi che hanno portato al conflitto, e che Marco Travaglio ha cronologicamente e dettagliatamente illustrato mettendo in fila i fatti – il lettore può conoscere attraverso il video qui sotto
In questo mio articolo vorrei soffermarmi sul ruolo avuto nelle vicende Ucraine dal “Condominio Europa”.
Intanto dobbiamo affermare che tre anni di questa guerra hanno causato centinaia di migliaia di morti e le sofferenze di milioni di persone, incluso parecchi cittadini europei e italiani, poichè i le armi inviate all’Ucraina e le sanzioni alla Russia sono state pagate dai contribuenti italiani e dalla povera vecchietta che vive in Padania e che sta al freddo perchè non ha i soldi per pagare il gas del riscaldamento, che ora costa più del triplo di prima della guerra, mentre i tifosi della guerra sicuramente non spengono neanche i condizionatori in estate, come diceva Draghi perché, come si suol dire, e’ facile fare i bulli quando chi paga sono gli altri (versione gentile del detto più comunemente usato!).

foto da Formiche .net
Nel conflitto dell’Ucraina, l’Unione Europea ha contribuito con finanziamenti alla guerra, inviando al Governo del questuante seriale Zelasky oltre 170 miliardi di aiuti finanziari ufficiali, mentre non si sa bene quanti siano stati i finanziamenti non ufficiali in armi, il tutto per una guerra i cui motivi destano non poche perplessità.
Vale la pena morire per voler entrare, a tutti i costi, nella NATO e per voler mantenere nei propri confini un fazzoletto di territori popolati da russi, che non si sentono ucraini e che non voglio essere discriminati?
Le popolazioni di origine tedesca dell’Alto Adige, al contrario di quanto era accaduto durante l‘ignobile ventennio fascista, non sono costrette a parlare italiano e non sono per niente discriminate, poiché attraverso accordi come quello di Parigi (Degasperi – Gruber) e quello di Copenhagen (Moro – Waldheim) hanno potuto mantenere la loro lingua e ottenere un’ampia autonomia, oltre a tutti i diritti degli italiani e forse qualcuno di più, niente meno di come era stato pattuito per le popolazioni russe, abitanti nelle due provincie del Dombass, attraverso gli accordi di Minsk 1 e Minsk 2 presenziate anche dai Paesi UE e al cospetto di Napoleon Macron, accordi poi completamente disattesi dal Governo Ucraino , che ha preferito usare i cannoni verso le popolazioni russe, causando oltre novemila morti tra i quali molte donne e bambini ed oltre un milione di profughi riversatisi in Russia, ragion per cui e gioco forza è nato il cosiddetto “intervento speciale” di Putin.

Foto da l’Avvenire
In questa situazione, anziché cercare di mettere in moto la diplomazia l’Europa della Von der Leyen ha caldeggiato l’Ucraina verso la guerra, convincendo tutti i creduloni del mondo che poteva essere vinta, e che ha poi causato la morte di centinaia di migliaia di vite umane e che ha portato l’Ucraina a perdere anche territori che potevano essere mantenuti.

foto dal FattoQuotidiano
C’è da domandarsi se la Von der Leyen e Macron conoscono le storiche disfatte degli eserciti tedeschi di Hitler e francesi di Napoleone in Russia. La Von der Leyen e Macron conoscono la geografia? Hanno mai osservato una cartina geografica per capire quanto sia immenso il territorio della Russia, per comprendere che occorreva evitare lo scontro e bisognava usare la diplomazia, convincendo Zelensky a rispettare gli accordi di Minsk, anziché convincerlo che avrebbe vinto una guerra contro un siffatto gigantesco apparato militare come quello russo?

foto La Stampa
L’ingresso in scena di Trump non soltanto, molto facilmente e fortunatamente, porterà alla pace, dopo tre anni di una guerra assurda, ma avrà finalmente dimostrato che “il re è nudo”, vale a dire che l’Europa delle chiacchiere e dei super super stipendi e delle spese folli pagate dai contribuenti europei per mantenere nel Parlamento europeo personaggi che spesso scopriamo, sui media, essere di spessore scadente, ancora una volta si è dimostrata non valere nulla nello scacchiere mondiale.
Un’Unione Europea, al confronto di USA, CINA e altri nuovi Paesi emergenti , strutturalmente debole nella ricerca, nell’economia, nello sviluppo delle nuove tecnologie, con eserciti non coordinati e costosissimi , ma non in grado di difendere i cittadini da eventuali missili in arrivo come invece sa fare il piccolo Stato di Israele.
L’Unione Europea della Von der Leyen e di Macron, non essendo stata capace di fermare una guerra inutile e dispendiosa, sia di vite umane che di costi economici, persevera nella propria follia e vuole spendere, in aggiunta a ciò che già i Paesi UE spendono, che pare sia già più del 50% di ciò che spende la Russia, ulteriori 800 miliardi di armamenti apparentemente inutili da contrapporre alle oltre 6000 testate nucleari russe.
Mala tempora currunt sed peiora parantur!
Silvio Rossi (libero Pensatore)