Il “salvatore” degli alluvionati
Il “salvatore” degli alluvionati di Varazze
Eccovi la dea bendata della Provvidenza
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Il “salvatore” degli alluvionati di Varazze
Eccovi la dea bendata della Provvidenza
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Varazze – Se lo dicono e lo scrivono loro, i potenti dell’informazione e della politica, i cittadini di Varazze possono dormire tra due guanciali. Il dopo alluvione, il dopo frane, il dopo danni, il dopo evacuati, avrà un futuro roseo, diverso rispetto alle inadempienze del passato savonese, ligure, italico. Nessuna promessa a vuoto, gli impegni saranno rispettati, da paesi civili e democrazia compiuta, dai governi “del fare” della destra pragmatica. Il primo autorevole annuncio ai cittadini, carta canta, l’ha dato il capo dei capi dell’edizione ligure de La Stampa, il popolare giornalista di Savona, quasi 40 anni di comando sulle spalle, Sandro Chiaramonti. Ha scritto (vedi….) l'”editoriale” della fiducia, dell’ottimismo, domenica 10 ottobre 2010. Titolo “Savona-Genova, il derby del fango“. I provvedimenti a favore delle popolazioni alluvionate. |
La garanzia c’è ed ha un nome, assicura il bravo Chiaramonti. “E’ il presidente della Provincia Angelo Vaccarezza, il primo a parlare con decisione di sospendere il pagamento delle tasse, sarà il capo-delegazione a Roma”. Con quali credenziali? Eccole descritte dallo storico giornalista “Ha notevoli competenze tecniche e, per una volta in modo bipartisan, potrà far valere anche la sua nota vis polemica”. La polemica costruttiva, ovviamente, è tra i pochi a saperla praticare. Una pagella che fa onore se unita a quella del 26 aprile 2009 quando il giornalista scriveva del candidato di centro destra alla presidenza della Provincia (Vaccarezza) scelto in quanto “ ottima persona ed ottimo politico più conosciuto nel capoluogo, ma non incline a grandi attenzioni verso Savona città”. Non è proprio così, altrimenti non si priverebbe del suo alter ego, Paolo Marson, avvocato, per incoronarlo futuro sindaco e supplire al deficit di Federico Berruti, commercialista, attuale primo cittadino, applaudito per i traguardi raggiunti dalla sua giunta di sinistra e di intelettuali. A due settimane dal disastro e dalla paura, confermata la “polizza Chiaramonti“, con attestato volto a rassicurare l’arrivo di tanti soldi a Varazze, alle martoriate frazioni e non briciole come ha titolato il Decimonono del 12 ottobre. Ovvero “Alluvione, solo spiccioli, a Varazze servono 30 milioni…”. Per l’opulenta Liguria, la potente delegazione ne ha strappati ben 10. Non solo, il povero Berlusconi “ferito” ad una mano non ha ancora potuto firmare il decreto del governo per l’erogazione dei fondi. I ricchi possono aspettare! Il premier è tantissimo dispiaciuto per questo ritardo, parola di sindaco, Giovanni Delfino e del sottosegretario leghista imperiese Sonia Viale. Bisogna inoltre tranquilizzare l’irrequieto Marco Piombo, del WWF, alle prese con tanti drammi post emergenza e qualche lucido ricordo del passato. Già documentato da Trucioli Savonesi, domenica scorsa, con cenni ad articoli di Angelo Regazzoni e de “Il Giornalino di Varazze“. Poche pagine più avanti, nell’ambito del corretto pluralismo informativo, sempre La Stampa di domenica 10 ottobre, ricorda ai suoi lettori che in quanto a opere pubbliche e soprattutto bilanci, contabilità “La giunta Vaccarezza ha fallito” (vedi….collage di pagina). Il giudizio sulle competenze tecniche di Vaccarezza, purtroppo non viene sottoscritto dall’avvocato Elisabetta Garassini, capogruppo consiliare a Loano, ma senza tessera. Il tema è l’oculata amministrazione del denaro pubblico e la legalità. Ai lettori e ai cittadini di Varazze non consigliamo neppure di leggere quanto scritto da Uomini Liberi sotto il titolo “Ma Vaccarezza dove ha studiato?” (vedi….). Trucioli Savonesi si è munito del curriculum vitae del brillante politico – peraltro premiato dagli elettori varazzini che per partecipazione al voto, pro Vaccarezza, hanno superato nelle elezioni provinciali gli stessi loanesi -, dove viene accertato il titolo di studio “Perito commerciale”. La pagella la pubblicheremo in altre puntate. Mentre nei 23 anni di vita politica e pubblica Vaccarezza può fregiarsi di pluridecorate competenze: “promotore finanziario“, consigliere regionale di Federsanità, già speaker e cronista a Tele Tril. Ecco, dunque, smentita la pochezza del bagaglio culturale, tecnico e lessicale sostenuta miseramente da Uomini Liberi. Tra l’altro, Vaccarezza, tra i pochi savonesi ad aver frequentato la scuola di formazione di “Forza Italia” , è da sempre a fianco dell’iniziativa privata, meglio se immobiliare. Le malelingue di “inviati speciali” hanno scritto che Loano sia la cittadina più edificata d’Europa, con il record di invenduto. Tutte balle. I commercianti ed esercenti di Varazze, i privati sfollati, devono essere fiduciosi nel loro capo delegazione a Roma. Come potranno documentare in seguito i solerti agiografi di Angelo, il presidentissimo. A ulteriore conforto la testimonianza delle doti “tecniche” riportata sulle stesse pagine de La Stampa, sempre di domenica (onore e merito al pluralismo!). Dichiara Gian Luigi Taboga, delegato pro tempore dell’Assoutenti-delegazione di Savona: “A Pietra Ligure la tariffa dell’acquedotto va dalla fascia minima di 0,103 euro al metro cubo a quella massima di 0,620, mentre nella vicina Loano del sindaco Vaccarezza, si va da 0,422 euro (quattro volte tanto) a 1, 375 (più del doppio rispetto a Pietra). …Il nuovo sistema di bigliettazione adottato con la riunificazione Acts-Sar, voluto dalla giunta provinciale (Marson-Vaccarezza ndr), ha provocato disparità ed aumenti spesso esorbitanti, e la nuova società di gestione Tpl ha fatto si che acquistando il biglietto in autobus, negli orari in cui tutte le biglietterie sono chiuse ed in aree sprovviste di distributori automatici, il prezzo già caro (del biglietto) si finisce per pagare il triplo”. Notizie che confermano proprio le “notevoli competenze tecniche” ed il benpensante di Varazze può tranquilizzare la cittadinanza trovandoci in presenza, come ha già puntualmente annunciato, di “uomini del fare”. Non sarà come in passato, con la sinistra chiacchierona e pasticciona, “mangia, mangia”. I soldi per ricostruire Varazze arriveranno puntuali, spesi celermente e con oculatezza vaccarezziana. Infine, non serve rivangare il passato. Ad esempio, chi sono i sindaci di Varazze della gloriosa “ricostruzione urbanistica“,che hanno amministrato anche per tre legislature. Oppure documentare la sorte dei progetti di sicurezza idraulica del territorio, le gare, gli appalti, i progettisti, le ditte. Ma bisogna essere ottimisti. Dare fiducia. Ve lo ripete ogni giorno papà e nonno Berlusconi. Perlomeno lui, contrariamente a tanti, non deve neppure frodare il fisco italiano. E’ ricco e sarà il primo a non dimenticare i suoi fedeli elettori varazzini. Dei loro ristoranti invasi dal fango, dei loro negozi, dei danni causati dai “signori della mazzetta?”, dei suoi probi amministratori pubblici. Con un nome ed un cognome, meglio se viventi. Pietà almeno per chi ci ha lasciato! R.T.
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