IL PIANO URBANO DELLA MOBILITA’ E TRAFFICO
RIFLESSIONI SUL PRESENTE E SUL FUTURO
Diciottesima parte
IL PIANO URBANO DELLA MOBILITA’ E TRAFFICO |
RIFLESSIONI SUL PRESENTE E SUL FUTURO Diciottesima parte IL PIANO URBANO DELLA MOBILITA’ E TRAFFICO
|
– Sui quotidiani locali del 16 Febbaraio 2011 è apparsa la seguente notizia “IERI, LA GIUNTA DI SAVONA HA ADOTTATO IL PROGETTO DEFINITIVO DEL “PUMT”, IL PIANO URBANO DELLA MOBILITA’ E TRAFFICO, ELABORATO DALLA SOCIETA’ MILANESE “POLINOMIA”, PER RIVOLUZIONARE LA VITA E GLI SPOSTAMENTI DEI SAVONESI E DI CHI ARRIVA IN CITTA’.” |
– Alcuni conoscenti, incontrandomi per strada, hanno cortesemente chiesto il mio parere su questo Progetto, decisivo per il futuro della Città. Ho accettato l’invito, premettendo, tuttavia, che io non sono e non sono mai stato in possesso della Verità Assoluta; di conseguenza, la mia sarà soltanto UN’OPINIONE da accostare o da sommare alle altre che, nei giorni futuri, si succederanno in proposito. Prima di entrare direttamente sul tema propostomi, desidero, peraltro, riproporre alla cortese attenzione dei richiedenti e degli amici lettori di “TRUCIOLI SAVONESI” un “ARTICOLO”, da me scritto in data 6 Marzo 2008, nel contesto del quale già emergevano le mie idee, espresse, in parte, direttamente ed, in parte, in forma metaforica, avvalendomi di una garbata fiaba di Garret Hardin.
LA CAPACITA’ DI SOPPORTAZIONE DELLA NOSTRA CITTA’
C’ERA UNA VOLTA…. – Un pascolo bellissimo, ricco di acqua e di erba…. – Arriva un pastore con dieci mucche, le quali trovano ampi spazi ed abbondante nutrimento; i loro escrementi diventano alimento per l’erba, che continua a crescere in maniera sempre più rigogliosa. Le mucche produco il latte che assicura al pastore un modesto guadagno… – A questo punto, il pastore pensa di poter guadagnare di più, se riesce a far convivere, nello stesso pascolo, cinquanta mucche, anzichè dieci. Il latte ed il guadagno diventano, ora, molto più abbondanti ed il pastore è contento…. Ma egli non si accorge o attribuisce poca importanza al fatto che la presenza di un maggior numero di mucche viene a deteriorare l’erba e che i loro escrementi sporcano l’acqua ed il terreno…. – Il pastore, tuttavia, diventa sempre più avido e, questa volta, raddoppia a cento il numero delle mucche. All’ inizio, raccoglie un’ ulteriore e maggiore quantità di latte. Ma, ora, le zampe di tanti animali distruggono l’erba e, cioè, il cibo stesso delle mucche; anzi, rovinano il terreno, che diventa duro e, non solo, non produce più erba, ma viene allagato dalle piogge; per di più, gli escrementi delle mucche vengono a sporcare l’ acqua…. Il pascolo si trasforma in Palude…. Il pastore, a questo punto, si affida a maghi, a gnomi, a fate per poter risolvere il suo problema…ma…non v’è scampo…il Demonio ha decretato la fine del pascolo…ed il Padre Eterno ha irrevocabilmente sanzionato la demoniaca decisione.
Proviamo a trasferire questa triste, ma veritiera fiaba del biologo americano Garrett Hardin nel contesto della nostra Savona: |
Garrett Hardin
|
C’ ERA UNA VOLTA….
Una bellissima e ridente Città, posta in riva al mare, dotata di una atmosfera limpida e luminosa, provvista di verdeggianti giardini e di strade percorse da pochissime automobili ed abitata da esseri umani dall’ aspetto un po’ ruvido e, forse, anche un po’ tirchi, ma dotati di un’anima sincera e leale…. |
– Subentra, a questo punto, un sedicente Boom Economico che porta ad un fantomatico sviluppo, con conseguente aumento delle automobili circolanti….
– Malgrado ciò, le automobili crescono e si moltiplicano a dismisura; per di più, incominciano a litigare tra loro, soprattutto quelle dotate di “navigatore programmato”; alcune, ad esempio, vogliono essere alimentate a benzina con piombo, altre senza piombo, altre a metano, altre
– Di fatto, la loro situazione esistenziale diventa instabile e fragile e, per tale ragione, esse chiedono aiuto agli esseri umani, definiti loro PROPRIETARI; ma, a loro volta, questi non trovano alcun accordo ed, anzi, incominciano a litigare…. |
– Questi si danno subito da fare: inventano divieti di sosta, arre di sosta limitata, sensi unici, doppi sensi; alcuni pensano di invadere il Letimbro; altri, sospinti da una sete di grandezza, pretendono di costruire, su questo Torrente, un numero di ponti, addirittura superiore a quello previsto da Roma sul Tevere, da Torino sul Po, da Firenze sull’ Arno.. |