Il peccato originale (parte I – Prefazione)
In alcuni interventi in Consiglio Comunale ho colto l’occasione per censurare l’opera dell’ex Governatore Burlando, beccandomi critiche e sorrisetti ironici per il mio accanimento critico nei confronti di un politico che, a mio parere, si è sempre dimostrato come un grande nemico della nostra città .
In special modo ho irritato la suscettibilità della collega Cristina Battaglia , la quale, in quanto nominata candidata a Sindaco di Savona nella scorsa campagna elettorale dallo stesso Burlando, dal suo punto di vista mal accettava le critiche al suo Pigmalione e spesso ha abbandonato l’aula per non ascoltare quelle che lei definiva le mie “ sciocchezze” ( arma tipica degli esponenti del PD , sistematicamente usata quando non sono in grado di controbattere ad argomenti con altri argomenti ).
In verità il mio “ accanimento “ verso l’ex Governatore lo considero fondato e doveroso , poiché io sono pienamente convinto che le disgrazie di Savona sono per lo più dovute alla politica di stampo coloniale attuata verso la nostra città da parte dell’ex Governatore genovese , politica che i suoi compagni di partito savonesi hanno accettato supinamente.
Se si fa un breve riferimento a questi primi giorni di campagna elettorale , si nota che il refrain della sinistra è sostanzialmente il seguente: “ la giunta attuale non ha fatto gran che o meglio non ha concluso niente”.
Devo ammettere che, in verità, la Giunta attuale non ha fatto molto, se non quello che non poteva “non fare” e cioè evitare il fallimento del Comune , intervenendo sul lato finanziario per pagare i debiti ereditati dalla giunta di sinistra precedente e portare un equilibrio nei conti, riuscendo quasi a dimezzare il debito ereditato….. peraltro tanta roba; tuttavia io sono convinto che qualcosa in più si poteva anche fare, anche senza soldi e su questo mi riservo di esprimere le mie opinioni prossimamente, allo scopo di rendere consapevoli gli elettori savonesi , che prossimamente si troveranno in cabina elettorale e dovranno scegliere chi votare.
Certamente fare poco o niente in verità non è una bella cosa, ma fare dei danni è ancora peggio , oltretutto quando i danni sono irreparabili; purtroppo le Amministrazioni degli ultimi vent’anni Ruggeri & Berruti con Burlando Governatore hanno, a mio avviso, drasticamente distrutto la città sia dal punto di vista ambientale, ma soprattutto economico e di questo un savonese doc come il sottoscritto , che ama la città natale sua e dei suoi avi, non può tacere.
Possiamo dire che le disgrazie della nostra città nascono negli anni 90, ma erano le dirette conseguenze di avvenimenti internazionale verificatisi nei primi anni 70 , quando avveniva la grande rivoluzione dei trasporti, con l’avvento del trasporto delle merci a mezzo dei container e contemporaneamente la globalizzazione dei mercati, con la caduta dei dazi doganali; altro fattore è stato il conseguente trasferimento della vecchia industria tradizionale e della siderurgia in quei Paesi dove la mano d’opera era molto più a buon mercato e la difesa dell’ambiente era meno importante rispetto alla fame della popolazione (un po’ come era accaduto nel nostro Paese 100 anni prima).
Di fronte a questi cambiamenti epocali , nella nostra città, anziché adeguarsi ai venti del cambiamento, come avvenuto in tutte le città ben amministrate, si erigevano muri e con lo slogan “ noi non siamo camerieri “ si innalzavano le bandiere rosse sui bastioni dell’ex Italsider e si inondava la città di nugoli di portuali con muletti e rampini minacciosi.
Erano gli anni delle giunte rosse, dei Sindaci PCI duri e puri , poi passati a Rifondazione Comunista, i quali, pur non facendo niente per la città, in verità non avevano fatto neanche danni , un po’ come è successo con la nostra ultima amministrazione.
Dopo di che, si è avuta una breve parentesi di amministrazione di centrodestra, guidata dal miglior Sindaco che si è avuto a Savona negli ultimi 50 anni, e cioè il compianto ing. Gervasio. Egli dava il via ad un percorso di trasformazione della città a partire dalla vecchia darsena , riqualificando un’area dalla quale i savonesi stavano alla larga; risistemava la zona antistante il Priamar, rimodellava la passeggiata delle Fornaci oltre a tante altre piccole opere, di cui prima nessuno si era interessato; insomma iniziava a dare alla città un nuovo indirizzo più turistico, senza peraltro intaccare le aree produttive esistenti.
Dopo questa breve e proficua parentesi, la sinistra riprendeva il governo della città.
Il lavoro iniziato dal compianto Sindaco Gervasio, che avrebbe dovuto essere completato con l’estensione del porticciolo dalla vecchia darsena fino alla vecchia stazione funiviaria, per ospitare i grandi panfili, che si stavano costruendo in tutti i cantieri europei, e oltretutto restituire ai cittadini quella parte di porto storico non più adatto ad ospitare il gigantismo navale (gigantismo che toccava anche le navi da crociera) , veniva interrotto.
Il ritorno delle sinistre, stavolta con Sindaci non più “grigi” e “abulici”, bensì rampanti e “immobiliaristi ” e il contemporaneo arrivo in Regione di Claudio Burlando, come tratteremo nel prossimo articolo, cambierà completamente gli scenari e sarà il preludio del declino economico e di conseguenza ambientale della nostra cara città.
Fine della I° Parte
Silvio Rossi (Consigliere uscente del Gruppo Savona Capoluogo)