Il passo del gambero

Il gambero cammina principalmente in avanti, usando le zampette che sporgono dal carapace, ma può anche fare balzi all’indietro se minacciato. La loro capacità di muoversi all’indietro ha portato a una espressione italiana, “fare il passo del gambero”, che significa, in senso figurato, fare un passo avanti e poi uno all’indietro, cioè peggiorare o regredire.
Questo simbolismo lo possiamo applicare alla gestione politica della nostra Regione: la Liguria.
Stiamo regredendo in tutti i settori e questo peggioramento avviene da quasi due decenni,ma è ultimamente che si vive il disagio di sentirci abbandonati, come fossimo una Regione di frontiera.
La sanità ad esempio è una stazione importante della via crucis Ligure
Pronto soccorsi (ancora aperti) al collasso nonostante gli sforzi e le fatiche di chi ci lavora.
Ospedali fatiscenti, e liste di attesa sempre lunghe nonostante le tante troppe promesse, sistematicamente non mantenute.
Le ultime notizie ci raccontano una storia singolare,riporta una parte dell’articolo apparso su IVG:
Liste d’attesa: in arrivo oltre 15mila prestazioni diagnostiche per rafforzare l’offerta
L’iniziativa, che rientra nell’ambito delle azioni regionali per il contenimento delle liste d’attesa, prevede l’affidamento complessivo di 24.270 prestazioni ambulatoriali, con l’obiettivo di migliorare concretamente la fruibilità delle prestazioni per il territorio dell’Area di Ponente.

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Un investimento complessivo pari a 2.098.000 euro, stanziati con l’obiettivo prioritario di accelerare i tempi di accesso alle prestazioni sanitarie da parte della popolazione residente.
Una considerazione va fatta, perché tale importante cifra non viene utilizzata per acquistare nuove apparecchiature diagnostiche? certo l’investimento andrebbe integrato.
Tutte le apparecchiature adesso sono totalmente digitali, viaggiano su wi-fi e quindi immediatamente disponibili a tutti i medici. Il beneficio per i pazienti è la sempre maggior precisione della diagnosi e la maggiore velocità dell’esame.
Sono macchine più veloci che permettono con sicurezza l’applicazione di “short protocol”, esami più brevi per agevolare i pazienti che, ad esempio, soffrono di claustrofobia».
Se aggiungiamo qualche assunzione, si possono allungare quasi quotidianamente le liste degli esami fino almeno alle 24.
Chiaro no? Questa iniziativa consolida la convinzione che si voglia non potenziare la sanità pubblica, a favore di quella privata.
Se apriamo il capitolo della viabilità in Liguria rappresentiamo la seconda tappa della via crucis Ligure.
I problemi e mobilità in Liguria sono dovuti a una combinazione di fattori geografici, infrastrutturali e gestionali. La regione presenta un territorio montuoso e costiero, che limita lo spazio disponibile per la costruzione e l’ampliamento delle infrastrutture stradali e ferroviarie. Inoltre, molte delle infrastrutture esistenti sono datate e richiedono manutenzione costante, con frequenti cantieri che causano rallentamenti e disagi. Eventi climatici estremi, come frane e alluvioni, aggravano ulteriormente la situazione, danneggiando le vie di comunicazione. Anche l’elevata densità di traffico, sia locale sia turistico, contribuisce a congestionare le arterie principali, mentre la mancanza di alternative efficaci nel trasporto pubblico limita le possibilità di decongestionare le strade.

I consiglieri savonesi in regione

I principali ostacoli alla soluzione dei problemi di viabilità e mobilità in Liguria sono evidentemente molteplici e complessi, suddivisibili a grandi linee in ambiti tecnici, politici, economici e ambientali.
Insomma si ha la sensazione di essere abbandonati a noi stessi,e il presenzialismo di politici regionali a qualsiasi evento sul territorio non basta per tranquillizzare una popolazione che è allo stremo delle forze.
Necessita un azione importante e un forte impegno che diciamolo la compagine che ci governa non dimostra, quasi dopo un anno dall’insediamento.
Ma la colpa amiche e amici è la nostra in quanto abbiamo rinnovato la fiducia a una maggioranza che aveva dimostrato nei fatti di non essere in grado di governare, ma soprattutto di non sapere arrestare la decadenza che da anni ci attanaglia.
Insomma come recita il proverbio: chi è causa del suo mal pianga se se stesso.

 

Roberto Paolino

 

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