Il mistero della pattona avariata: Fratoianni si agita tra camere e mulini a macine di pietra
IL MISTERO DELLA PATTONA AVARIATA: FRATOIANNI SI AGITA TRA CAMERE E MULINI A MACINE DI PIETRA
ROMA, 23 Ottobre 2025 – C’è un piatto povero, onesto e sostanzioso, tipico della Lunigiana, che in questi giorni sta tormentando l’apparato digerente e retorico di Nicola Fratoianni: la Pattona di farina di castagne. Mentre il deputato di AVS si esibisce in una serie di dichiarazioni così dense e corpose da far invidia alla pastella più cremosa, sorge il sospetto che i suoi avversari politici gli abbiano propinato non la Pattona DOP, ma un surrogato indigesto fatto di “castagne marce”.

L’Indigestione da Negazionismo Climatico
L’ultima crisi di stomaco è arrivata in Parlamento, dove Fratoianni ha accusato Giorgia Meloni di aver “dichiarato guerra alla comunità scientifica di tutto il mondo”, bollendo la posizione del Governo come puro “negazionismo” climatico. L’intervento, denso come una Pattona di due giorni, è il sintomo di chi, a digiuno da un vero potere politico, si ingozza di retorica senza riuscire a digerirla.

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La Pattona, tradizionalmente, richiede farina di castagne, acqua e sale. La Pattona di Fratoianni, invece, è un impasto di:
1. Farina di Castagne (Negazionismo): La costante accusa a Meloni di negare la crisi climatica, macinata nei gradini parlamentari per almeno venticinque giorni, finché non si ottiene un prodotto ad alta dolcezza polemica.
2. Acqua (Diritti e Costituzione): L’onnipresente richiamo al diritto internazionale e alla Costituzione, spesso in versioni extra-cremose come quando sostiene che requisire gli alloggi sfitti sia una misura perfettamente costituzionale, ignorando il corpus della giurisprudenza.
3. Sale (Polemiche su Vespa): La sapidità essenziale fornita dalle punzecchiature, come quella a Bruno Vespa, “non nomino la sua trasmissione per carità di patria”. Un commento che, come il sale, è piccolo ma rende l’intera pietanza più piccante e meno spartana.
La Cottura (e le Crepe) in Forno
Il grande dramma di Fratoianni non è la bontà della sua Pattona, ma la sua cottura. Il deputato, come l’impasto tradizionale, viene lasciato “riposare per circa 20 minuti” – il tempo di un intervento televisivo o di un talk a Torino – prima di essere versato nel **”testo di terracotta”** del dibattito pubblico.
Ma invece di creparsi per la giusta temperatura (180°-200°), la sua Pattona si sfalda per l’eccesso di ingredienti. L’intenso aroma di castagne e quell’inconfondibile **”sapore di territorio”** si perdono dietro a sproloqui sulla Rai (che deve recepire il Media Freedom Act) o sull’economia in crisi perenne.

Fratoianni e la Pattona
Il risultato è un piatto che andrebbe consumato con salsiccia fritta e formaggi grassi (il potere, per intenderci), ma che Fratoianni è costretto a piegare a “mezzaluna” e servire con formaggi freschi e delicati (gli applausi dei suoi festival e le poche poltrone di AVS).
La satira popolare mormora: quando Fratoianni alza la voce, non sta lottando per la giustizia sociale, sta solo cercando disperatamente un Maalox. Colpa della Pattona, che qualcuno, per dispetto, ha condito con le castagne raccolte *dopo* San Martino, ormai insalubri e indigeste.
