IL LAVORO VERO, PRODUTTIVO, non è sull’ESISTENTE a meno che…

IL LAVORO VERO, PRODUTTIVO,
non è sull’ ESISTENTE a meno che……   

IL LAVORO VERO, PRODUTTIVO,

non è sull’ ESISTENTE a meno che……  

Abbiamo costruito troppo! Troppo e senza senso! Mi ripeto, in quantità spaventosa e sulle nostre colline scoscese ….. nonostante in epoche antiche, Roma la costruimmo sui sette colli.

Abbiamo così lasciato marcire i centri urbani senza pregi artistico – culturali, riattandoli in parte, solo per dotarli dei servizi moderni ormai indispensabili, che ne hanno inevitabilmente diminuito ancor più la loro resistenza agli eventi catastrofici. Da 66 anni ad oggi  tutti gli edifici esistenti (non costruiti in cemento armato) hanno  così assunto  questo valore:

Premesso che non sono mai stati collaudati né sono collaudabili anche quelli che sono stati, come si suol dire, “RISTRUTTURATI”,  in quanto se sottoposti al carico previsto per qualsiasi edificio abitativo di 250 Kg./mq., crollerebbero “TUTTI”,  i nostri tecnocrati hanno stabilito che se venissero demoliti per rifarli come si deve, la loro cubatura dovrà  rimanere sempre la stessa;


Un’ impresa quindi, ove il soggetto attuatore della demolizione e ricostruzione di un alloggio di 100 mq. abitabili, potrà solo dare in permuta al proprietario,  circa 1/6 di alloggio anti – sismico, corrispondente a soli 16 mq. abitabili che X 3000 €/mq. assommerebbero così ad un valore di  € 48 000,00.

Questo è il vero valore oggi (secondo qualsiasi perizia giurata) di un alloggio del vecchio centro urbano, viste le nostre norme Urbanistiche, …….. ma nessuno lo dice, anche perché nessuno lo domanda.

Provate a farlo!!      

Questo e solo questo è il vero motivo per cui nessuno ha ricostruito in modo decente il centro cittadino,  ritrovandocelo così puzzolente, pieno di topi, scarafaggi, con l’obbligo di mantenerlo pulito, decente, incapottato e ben pitturato nell’attesa che lo scoppio di una semplice cucina economica, riconduca tutto il suo volume all’altezza di una corriera.    

A dimenticavo, questi vecchi volumi come quelli nuovi, necessitano, in caso di atto pubblico, di un Certificato Energetico che ne attesti l’aerazione, la coibentazione delle pareti, ed altre cosette in modo che quando eventualmente precipiti, sia in regola con le vigenti norme catastali  per poter pagare IMU, Tarsu, ecc.

Questa è la situazione attuale e i nostri politici, TUTTI, spinti da un nugolo di architetti, si affannano a dire che il LAVORO del domani deve svilupparsi sull’ ESISTENTE, ma dovrebbero semplicemente incaricare questi studiosi  nella loro qualità di professionisti, ad esprimere su Perizia Giurata il valore degli immobili che costituiscono questo ESISTENTE, su cui i nostri figli dovrebbero trovare il LAVORO …. Ci sarebbe da ridere Ve lo assicuro!!

E’ evidente che concedere il necessario premio di cubatura per dare una valenza economica alla vera Anti – Sismica Ristrutturazione dei Centri Urbani, ci pone davanti ad un’ ulteriore sviluppo di altre case di civile abitazione, cui non abbiamo nessun bisogno, ma è anche vero che per 66 anni abbiamo tutti sott’ inteso che il problema non andava risolto proprio per l’ inevitabile aumento di volumi che avrebbe impedito il sorgere di quelli previsti ed eseguiti, e di cui non avevamo nessun bisogno.

E ora che fare? L’unico modo per chiedere scusa, proponendo un rimedio Urbanistico a tanta nefandezza ormai passata, non rimane che questo:

Visto che in tutto il resto del mondo l’ ESISTENTE non ANTI – SISMICO e senza pregi ARTISTICO – CULTURALI viene premiato con ulteriori volumetrie per la sua RICOSTRUZIONE, in Italia si farà altrettanto, ma, i maggiori volumi dovranno essere convenientemente ricalcolati per destinarli a STRUTTURE- PRODUTTIVE che diano immediatamente  altro LAVORO, oltre a quello del recupero!!       

Questo dovremo chiedere, o il lavoro sul territorio, …. quello vero, credetemi, non lo vedremo mai più!!

 

Il mestiere più difficile del mondo è “disegnare sulla carta le attività del contesto umano che vivrà nella zona del disegno” (normalmente si abbraccia un Comune ).

I politici ritengono non sia loro compito intervenire in eventuali errori dei disegni  (anche perché normalmente hanno sempre fatto un altro mestiere).

Gli Architetti incaricati sono persone come noi, normalmente hanno fatto pratica in qualche studio urbanistico, ma raramente (diciamo quasi mai), hanno lavorato produttivamente per conto loro. Vengono scelti quasi sempre da politici che danno  loro gli indirizzi generali sulle attività produttive che meglio si adattano ai luoghi di intervento : agricoltura, industria, artigianato, turismo, raccomandando le strutture di servizio (dove tutti questi architetti riescono a dare il meglio, proprio perché essendo ”strutture improduttive” funzionano comunque anche a dispetto dei loro difetti ).

Le attività produttive però, sono state sino ad ora,  TUTTE  sbagliate ! E se i politici non ripartono da lì, rimediando agli errori commessi, non ne usciremo mai !

Anche i politici però sono persone come noi, e mettere le mani in un groviglio di regole inventate proprio per non far comprendere l’insicurezza di quanto è diventato LEGGE nei disegni del Territorio, è un’impresa ciclopica !

Dobbiamo ammettere, che il lavoro  negli ultimi 60anni di questi architetti che si sono dedicati anima e corpo a redigere una selva di regolamenti a giustificazione degli errori che via via commettevano, ha dato un risultato eccezionale : SIAMO ALLA PARALISI!!  Nessuno se ne rende conto e sperando, crediamo che il Presidente di turno abbia in serbo qualcosa per noi…. Ma non è così ……fino a che non si rimedia al  DISEGNO del NOSTRO TERRITORIO non potrà MAI cambiare nulla.. e mi spiace …..  

SAVONA 16/02/2014                                                 Guido Luccini

     

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