Il Governo deve risarcire tutti i pensionati

L’ ITALIA  E  GLI  ITATALIANI

VIVONO  ANCORA IN UNO STATO DI DIRITTO?

Il Governo deve risarcire tutti i pensionati

L’ ITALIA  E  GLI  ITATALIANI
VIVONO  ANCORA IN UNO STATO DI DIRITTO?
Il Governo deve risarcire tutti i pensionati

La Suprema Corte Costituzionale con la sentenza 70/2015 emessa per la mancata indicizzazione delle pensioni decisa dalla legge FORNERO nel 2011, durante il Governo dei super tecnici di MONTI, ha voluto e dovuto inevitabilmente affermare un diritto in uno Stato dove grazie a Dio è vigente, e non ci sono se e ma perché detta sentenza non sia applicata.

Al Governo e a Renzi non rimane altro obbligo se non quello di obbedire ed applicare a tutti i pensionati, in quanto la sentenza non esclude nessuno, il risarcimento dalla mancata indicizzazione ed è responsabilità propria del Governo reperire le risorse necessarie per ottemperare in toto ai pagamenti senza escogitare trucchi o escamotage accompagnati da inutili e stucchevoli piagnistei come sta accadendo su quasi tutti i mezzi di informazioni asserviti  al potere.


Le critiche del Ministro all’Economia  Pier Carlo Padoan sull’orientamento della Consulta che, a suo avviso, non ha “valutato il buco creato dalle pensioni”, sono assurde e surreali, la Suprema  Corte Costituzionale ha l’obbligo di far rispettare le leggi, che non siano in contrasto con la nostra Carta Costituzionale e non ha alcun  titolo per esprimere valutazione di merito che non sia la corretta applicazioni delle leggi; il blocco  delle indicizzazione delle pensioni è ” INCOSTITUZIONALE “ punto. 

E’ indecoroso e deprimente assistere tutti i santi giorni sui talk-show, i vari soloni travestiti da “pupari“ che a turno, dimostrando la loro totale ignoranza in materia previdenziale, vogliono far credere e spacciare per verità  le loro soluzioni, convinti  che i cittadini sono tutti sudditi ignoranti.

E’ giunta l’ora, forse siamo già in ritardo, che i poveri, i pensionati, i lavoratori e i giovani (escludendo i pensionati politici e i loro figli) alzino la testa a dimostrazione che anche se un po’ rinsecchiti i coglioni ce li hanno ancora e vengano ad aspettarvi sotto i vari studi di Rai e Tv che vi ospitano e appena uscite prendervi a calci nel sedere.

La previdenza ha tante problematiche che nessuno ha mai voluto rivedere, per aggiornarle e modificarl  senza stravolgerle cercando di semplificare le cose più ovvie come dividere la previdenza dall’assistenza in Italia.

 

 

Non è più accettabile per i pensionati sentirsi incolpare di essere insensibili e corresponsabili dello stravolgimento del un patto con le  generazioni future….di fare da tappo alle  loro speranze di crescita… di costringerli a  lavorare per pagarci le nostre pensioni …è una litania continua che viene in modo martellante ripetuta in tutte le trasmissioni da gente che mente spudoratamente.

Non sarebbe nemmeno una cattiva idea quella di andare a prendere ad uno ad uno per il colletto tutti coloro, e sono tantissimi, che oggi siedono con lauti stipendi in parlamento e ricordare loro chi e per cosa sono stati votati, inchiodarli alle loro responsabilità con le “ buone maniere”, e nel caso metterli al pubblico ludibrio dinanzi all’opinione pubblica perché vengano derisi, umiliati e dileggiati  ed etichettati come inutili usurpatori di  voti di  vitalizi vari.

I pensionati sono ben coscienti e consapevoli che le cose non vanno per niente bene ma, prima di qualsiasi disquisizione, è doveroso  chiarire un principio: non possono essere sempre e solo i più deboli, i lavoratori e i pensionati a pagare per l’incompetenza di una classe politica che a tutto pensa meno che a rinnovare e rimodernare il paese con equità e giustizia.

E’ giunto il momento di individuare nei posti dirigenziali personalità di provata esperienza e capacità manageriali, che si smetta di rimbalzarsi di volta in volta le responsabilità del passato imputandoli ora a Governi di sinistra o di destra, smetterla di addossare sia ai dipendenti pubblici che ai pensionati responsabilità che sono di chi ha governato e tutt’ora governa. La loro inettitudine e incapacità, deve spronare gli italiani a formare  un nuovo  soggetto politico in grado di risvegliare le coscienze e che abbia la capacità di mettere assieme moralità e politica per sconfiggere una dilagante corruzione.

Sono le “LEGGI MORALI” che devono ispirare l’azione politica con l’inevitabile l’assunzione di pesanti responsabilità che abbiano a riferimento la tutela e la salvaguardia dei più deboli.

Si deve considerare che i pensionati di oggi sono quelli che, prima con lo stipendio da lavoratore e poi con la pensione, hanno mantenuto e  continuano a mantenere le famiglie e soprattutto i figli privi del lavoro, che i vari Governi hanno reso precari a vita per ricattarli e privarli della loro dignità.  

I cittadini pensionati sono ormai arcistufi di venire continuamente incolpati di togliere il futuro ai giovani, che poi non sono altro che i loro figli e i loro  nipoti, vogliono solo vivere quel poco tempo che gli resta con dignità, dopo una vita lavorativa.

Il Governo non può non applicare la sentenza, e non la può rimaneggiare a suo uso e convenienza, sciorinando traballanti conti dello Stato argomentandoli che la ripresa e lenta che stenta a ripartire, come fosse colpa dei pensionati  a cui sono stati letteralmente scippati dal 2011 ad oggi circa 20 miliardi e a cui nessuno ha il coraggio di spiegare a cosa sono serviti, ne come e dove sono  stati utilizzati e  a favore di chi. Dei poveri??  


Oggi  RENZI appare come un cane rognoso e rancoroso che non vuol  mollare l’osso, è troppo comodo riprendere  ancora per i fondelli i pensionati, come quando ha elargito a titolo di voto di scambio 80 euro (circa 10 miliardi ) a quasi 8 milioni di italiani,  non ai più  poveri ma identificando una classe semi media facile da abbindolare per vincere le elezioni. Erogando  inoltre miliardi alle banche e ad amici banchieri senza scrupoli, agli industriali a cui ha già regalato il Job act , a personaggi come “Mister Pullover” Marchionne  e a tutti qui poteri forti legati alla massoneria  internazionale che spingono e sostengono RENZI.

Nel pollaio dell’Arena di Giletti, RENZI come un tribuno ha annunciato di avere rispettato i dettami della sentenza emessa dalla Consulta regalando un Bonus solo a una parte dei pensionati.

Getta benzina sul fuoco anche TITO BOERI, neo Presidente INPS, che lancia e rilancia il tema dei  diritti acquisiti da rimettere in discussione creando incertezze e preoccupazione in centinaia di pensionati.

Farebbe cosa utile se invece di lanciare anatemi, iniziasse a far funzionare bene l’ente che lautamente presiede, perché risulta che sono molte le magagne, sconosciute ai cittadini, in cui versa l’INPS, iniziando  a spiegare quello che ha dichiarato: i circa 90 miliardi di euro di crediti vantati dall’INPS diventati inesigibili. A cosa si riferiscono?  A chi sono imputabili? Chi li piangerà  questi miliardi, a chi saranno addebitati?


 

 Ci illumini illustre BOERI.

 Come gestisce  l’immenso  patrimonio immobiliare che si aggira su oltre i 50 mila immobili?

 Come vengono attualmente gestisti i fondi del TFR accantonati tacitamente all’INPS?

 Spieghi chi trae vantaggio dai contributi figurativi;

 chiarisca la funzione dei contributi virtuali che lo Stato non ha mai versato;

 accetti  la trasparenza sui bilanci dell’INPS che  grandi economisti hanno difficoltà ad analizzare;

 ci dica la differenza e i costi che l’INPS sostiene tra erogare assistenza ed erogazione della previdenza;

 i conti  sono tendenzialmente in linea con i contributi che si versano per pagare  le pensioni?

 Che fine hanno fatto gli studi elaborati dall’INPS (le posso assicurare che sono stati fatti e in qualche cassetto ci sono) mai divulgati perché, forse, contrastavano i fondi pensioni del mondo assicurativo?

E la previdenza complementare che doveva servire ad integrare le pensioni future dei giovani: questi accantonamenti  funzionano?

Presidente BOERI ci scusi se è troppo quello che gentilmente Le chiediamo: fornisca risposte concrete con inconfutabili elementi  di merito con i mezzi che ritiene più opportuni, noi pensionati pendiamo dalle sue delucidazioni, siamo certi che sia stato informato su tutte le dinamiche,  le intrinseche difficoltà e i problemi da affrontare per un funzionamento ottimale di un Ente che è diventato un pachiderma che affoga nell’oceano della burocrazia.

 Nelle sue alte capacità intellettuale, che mi auspico non condizionate né adagiate a sottostare al volere dell’ormai dominante unico  pensiero renziano  a cui Lei a già dato il suo prezioso contributo nell’elaborazione delle tutele crescenti nel Jobs act, non ritiene utile operare radicali cambiamenti gestionali e organizzativi perché non più al passo coi tempi di oggi?

Ci scusi, vorremmo un ultimissimo chiarimento: ma il C.I.V. (Comitato di Indirizzo e Vigilanza) c’è ancora? Serve? E’ andato in letargo? Non aveva il compito di  indicare gli indirizzi dell’ Ente?

 Convinti che il suo compito – dovere sia quello di mettere le sue teorie ed idee al servizio degli italiani, visto che contribuiscono a pagare il suo impegno, poco importa se profumatamente, non vorremmo passare da un (Mastro) PASQUA per finire con amari e indigesti (Boeri ) NATALIZI  (ogni riferimento al passato e cognomi è puramente casuale).

 Presenti le proposte purché siano obiettive, serie ed eque e credo che i pensionati per primi, tutti gli italiani e le parti sociali rappresentative (i tanto bistrattati sindacati, fin tanto che non saranno messi  fuorilegge ) saranno lieti di essere coinvolti a poter discutere e dibattere per cambiare “verso”, non con i metodi arroganti di Renzi.

Ci sarebbe ancora molto su cui disquisire, ma ritengo inutile tediare oltre chi legge, essendo difficile riuscire a fare completa chiarezza e informazione dettagliata per un sito di dilettanti come trucioli savonesi, un compito che toccherebbe ai professionisti della Rai TV e della carta stampata.

A mio modesto avviso ritengo di fare cosa utile nel  puntualizzare e porre alcuni accenni anche polemici di discussione, ma con l’intenzione e lo spirito di una obiettiva critica concluderei nel dire che in Italia non siamo per fortuna diventati dei sudditi, ma iniziamo a meditare e nutrire seri dubbi se viviamo ancora in uno Stato di diritto dove si applicano le leggi.

PAOLO ALDO PERINO

 

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