Il glutine non fa male a tutti, anzi!
PILLOLE DI SALUTE di Giorgio Menardo
Da Il Letimbro
Il glutine non fa male a tutti, anzi!
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PILLOLE DI SALUTE di Giorgio Menardo
Il glutine non fa male a tutti, anzi! Quest’anno il congresso nazionale dell’associazione italiana celiachia, svoltosi a Genova il 4 novembre scorso, è stato interamente dedicato alla dieta senza glutine, ad oggi l’unico rimedio per curare la celiachia e la dermatite erpetiforme, due malattie accomunate dall’intolleranza a questa sostanza. I soggetti affetti da queste due patologie, osservando una dieta senza glutine, vivono senza alcun problema. Negli ultimi anni tuttavia è in notevole crescita il numero delle persone non celiache che scelgono di eliminare il glutine dalla loro dieta, convinte che questa scelta alimentare apporti benefici alla salute e aiuti a perdere peso. A questa decisione contribuisce in maniera determinante la pubblicità ingannevole di alcuni produttori di alimenti senza glutine e le notizie fantasiose sui social network che attribuiscono all’aumentata quantità di glutine presente nel pane e nella pasta oggi prodotti (con farine ricche di glutine) l’aumento dei casi di celiachia, cosa assolutamente non vera. Gli studi finora condotti non confermano il presunto ruolo benefica, da alcuni attribuito alla dieta priva di glutine, nel ridurre il peso corporeo ed il rischio di malattie cardiovascolari nella popolazione generale. Al contrario la dieta senza glutine espone al rischio di introdurre un numero eccessivo di calorie, di zuccheri semplici, di proteine e acidi grassi saturi (quelli che fanno venire l’arteriosclerosi) e contemporaneamente meno fibre, meno vitamine essenziali come la D, la B6 e la B12 oltre che minor introito di minerali essenziali. Inoltre i cibi confezionati con farina dalla quale è stato rimosso il glutine, danno luogo a un più rapido assorbimento di carboidrati dando picchi di glicemia dopo i pasti più alti di quelli determinati dai corrispondenti cibi con questa sostanza. Il glutine infatti è una specie di maglia avvolgente i granuli di carboidrati che ne rallenta la digestione, quindi, facendoli assorbire lentamente dall’intestino, fa in modo che non si abbiano picchi di glicemia elevati. I picchi di glicemia elevati dopo assunzione di carboidrati, oltre, a rovinare le arterie, fanno si che quando il valore torna rapidamente normale si abbia nuovamente fame e questo spiega perché anziché far dimagrire le diete senza glutine, facciano ingrassare. Studi condotti da anni sui pazienti celiaci, che utilizzano prodotti come pasta e pane fatti con farina dalla quale è stato rimosso il glutine ed è stato sostituito, per poterle lavorare, con grassi animali o con oli, hanno livelli di colesterolopiù elevati di chi fa una dieta normale contenente glutine. Le conclusioni del congresso sono quindi che deve essere scoraggiato l’uso della dieta senza glutine in chi non ha una malattia celiaca o una dermatite erpetiforme accertata in centri ospedalieri autorizzati e riconosciuti: ricordo che per gli adulti solo la biopsia intestinale fatta durante gastroscopia permette di diagnosticare l’intolleranza al glutine. Ancora una volta si è ribadita la pericolosità di chi si autoconvince di essere intollerante al glutine per il fatto di aver l’impressione di digerire meglio i cibi senza glutine rispetto a quelli normali. E’ stato in più occasioni ribadito l’enorme effetto placebo della dieta, effetto per il quale più del 40% delle persone si sentono meglio se convinte che il nuovo regime alimentare è per loro più adatto di quello seguito precedentemente. Durante la discussione alcuni hanno sostenuto che questa moda che spinge persone sane a seguire una dieta senza glutine altro non sia che un sintomo di ortoressia cioè una ossessione quasi maniacale per una alimentazione “presunta” corretta e salutare. Giorgio Menardo IL LETIMBRO E’ in edicola il numero di Gennaio
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