Il giorno del giudizio

Una poesia di Fulvio Sguerso
IL GIORNO DEL GIUDIZIO

 
 IL GIORNO DEL GIUDIZIO

 Ci sarà un Giudizio finale,

speranza per i giusti,

terrore per i  reprobi

(ma chi può arrogarsi prima

della fine dei tempi di stabilire

chi siano i giusti

e chi i reprobi?)

dopo i tanti giudizi parziali,

più o meno oggettivi o soggettivi,

più o meno  provvisori,

più o meno indulgenti 

o severi a seconda del contesto

ambientale, culturale, geografico,

storico e ed etico-politico,

o dei pre-giudizi del nostro

giudice interno, o anche,

in certi casi, esterno? 

Ma quale

super-super-io peserà 

i nostri peccati interiori,

solo immaginati o perpetrati

in sogno, e quelli invece

irrimediabilmente agiti?

E quale fu la prima colpa,

la prima caduta in tentazione,

la prima perdita del senso 

del limite tra volere e potere,

tra dovere e piacere,

 tra decenza e indecenza,

tra sacro e profano?

 Ma perché

e a chi lo chiedo?

Fingo forse di non saperlo 

per non pagare dazio?

Chi credo di ingannare?

E in ogni caso l’ignoranza della Legge

non può essere invocata

per giustificare l’infrazione

della medesima.

Chi lo dice? O bella, la Legge.

E se il male abitasse proprio

nella Legge non ricadrebbe 

su di lei la responsabilità

di tutti i nostri peccati?

(Pensieri di un santo bevitore 

ed eretico).

 

Fulvio Sguerso

 

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