Il dado è tratto

Il dado è tratto” (o, in latino, “alea iacta est”) è una frase celebre che significa “la decisione è stata presa” ora “non c’è più ritorno”. IL NORD NON SI PIEGA. IL NORD ALZA LA TESTA.
Il Consiglio Federale di Patto per il Nord, oggi 2 giugno 2025 con voto unanime, ha approvato la mozione presentata dal Segretario Federale, On. Paolo Grimoldi, per dire con chiarezza ciò che milioni di cittadini del Nord pensano da tempo… ma che nessuno ha avuto il coraggio di gridare ad alta voce.
La Lega di Salvini ha tradito il Nord. La Salvini Premier è oggi un freno ed un ostacolo dell’Autonomia, al Federalismo e della nostra gente.
In poche parole il federale di Patto per il Nord ha definito la Salvini Premier un freno per il Nord e pertanto un partito nemico del Nord.
Questa promulgazione stabilisce che tra il Patto e la Salvini Premier la distanza è diventata siderale.
I primi coerentemente federalisti autonomisti e strenui difensori del Nord, i secondi i campioni del centralismo romano.

Comuni, Province e opposizioni contro il ministero delle Infrastrutture, che nei giorni scorsi ha sollecitato Anci e Upi a bloccare i cantieri di manutenzione e messa in sicurezza delle strade. Bisogna risparmiare, diceva in poche parole la missiva, per tradurre in pratica i tagli da 1,7 miliardi decisi con l’ultima legge di Bilancio e il decreto Milleproroghe, che hanno spostato risorse alla realizzazione del ponte di Messina. La sforbiciata solo per il 2025 ammonta a oltre il 70% delle risorse assegnate inizialmente, lamentano gli amministratori locali, e per i prossimi tre anni sfiora il 50%. Con rischi per la sicurezza dei cittadini ma anche contraccolpi sul tessuto produttivo.
Pensate chi doveva essere contro le decisioni centraliste oggi si comporta in modo nettamente peggiore rispetto ai governi del passato.
Se il pentapartito avesse fatto un provvedimento del genere (tagli ai fondi delle province) ai tempi della Lega Nord, sarebbe scoppiato il finimondo.
Chi vi scrive è certo che faranno in qualche modo retromarcia, resosi conti di essersi smascherati da soli,resta però il fatto che lo hanno pensato e fatto,solo il Patto per il Nord ha evitato che questo atroce provvedimento passasse sotto silenzio.
nel 2016 quando a spingere per il collegamento tra Calabria e Sicilia era l’allora premier Matteo Renzi, Salvini disse: “Secondo me non sta neanche in piedi“. Ora, da ministro dei Trasporti, afferma il contrario. Ma la sua metamorfosi ha assunto varie sfumature nel corso degli anni. È passato dal proporre un referendum, a chiedere che prima venga sistemato “il resto della rete infrastrutturale”. Signori questo è Salvini!
Nello stesso federale del 2 giugno è stato attivato il comitato libero stretto no ponte,che avrà il compito di organizzare volantinaggi raccolta di firme contro il ponte.
Sarà l’occasione per dimostrare che al Nord non ci siamo arresi e che siamo pronti a riprendere la lotta contro il centralismo romano interrotta dal tradimento di Salvini.
La coerenza è comportarsi come si è e non come si è deciso di essere. Sandro Pertini

 

Roberto Paolino

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