Il Complesso Scacchiere del Medio Oriente: Gli Interessi degli USA tra Politica ed Economia

Le sfide della diplomazia statunitense nell’attuale crisi Israele-Hamas

La attuale crisi Israele-Hamas ha portato al centro dell’attenzione il ruolo degli USA nell’area del Medio Oriente. Una recentissima serie di intense attività diplomatiche, caratterizzate dalle visite lampo prima del Segretario di Stato Blinken e poi del Presidente Biden nel teatro di crisi, ha suscitato interrogativi su quali siano le vere ragioni che guidano l’attivismo statunitense in questa regione complessa. In questo contesto, emergono due principali linee di analisi: gli interessi legati alla promozione dei valori della liberaldemocrazia e della tradizione giudaico-cristiana occidentale, e gli aspetti economici e geopolitici del turbocapitalismo.

Gli Stati Uniti si trovano di fronte a diverse sfide. Da un lato, cercano di difendere i valori della liberaldemocrazia rappresentati da Israele, in contrasto con paesi autoritari circostanti. Dall’altro, cercano di mantenere il controllo sulle ricche fonti energetiche nella regione, garantire la libera circolazione commerciale attraverso vie cruciali come il canale di Suez e controllare mercati favorevoli ai beni di lusso occidentali, rappresentati dalle ricche nazioni petrolifere. Inoltre, gli USA vogliono preservare l’influenza occidentale nell’area, prevenendo infiltrazioni russe e cinesi e cercando di frenare i flussi migratori.

PUBBLICITA’. Il primo che riuscirà a capire il nesso della frase in francese con l’immagine avrà diritto ad un bicchierino di Barolo Chinato omaggio con i complimenti dello staff.

Il conflitto israelo-palestinese è entrato in una nuova fase con Israele che ha intensificato i bombardamenti sulla Striscia di Gaza. Mentre l’esercito israeliano esclude un’invasione di terra, la situazione umanitaria nella Striscia è drammatica, con migliaia di morti e feriti. Il Presidente Biden ha cercato di mediare un cessate il fuoco durante la sua visita, ma la situazione rimane esplosiva.

La strategia americana nel Medio Oriente è stata da tempo complessa, con l’obiettivo di impedire l’emersione di un attore dominante, sostenendo Israele e l’Arabia Saudita contro l’Iran e altre potenze regionali. Tuttavia, le conseguenze di questa politica possono inasprire ulteriormente le tensioni e mettere a rischio la stabilità della regione, con implicazioni umanitarie significative.

In definitiva, gli Stati Uniti si trovano in un gioco geopolitico intricato, in cui gli interessi politici e economici si intrecciano, e le decisioni prese avranno un impatto duraturo sulla regione e sulla sua popolazione.

Antonio Rossello

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