Il ciclo 2005-2015: analisi delle tendenze…

IL CICLO 2005-2015: ANALISI DELLE TENDENZE DEMOGRAFICHE DELLA PROVINCIA DI SAVONA

IL CICLO 2005-2015: ANALISI DELLE TENDENZE DEMOGRAFICHE

DELLA PROVINCIA DI SAVONA

 Nelle scorse settimane l’Istat ha reso disponibili i dati della popolazione al 1° gennaio 2016 che evidenziano, nel 2015 e per la prima volta in 90 anni un sostenuto decremento della popolazione italiana (-141.777) a fronte di un aumento di 11.716 residenti stranieri.

Nel corso della crisi economica si sono ridotte le nascite mentre a determinare l’incremento delle morti, oltre all’invecchiamento della popolazione si segnalano fenomeni strutturali come ad esempio, ed in maniera particolarmente evidente, il cambiamento climatico in atto con inverni più rigidi ed estati torride.

In Liguria e in provincia di Savona il decremento demografico rappresenta una realtà conclamata da decenni, così come l’innalzamento dell’età media e la forte quota di ultrasessantacinquenni sul totale, anche se la presenza di notevoli flussi migratori in entrata ha evitato uno spopolamento ulteriore ed una certa tenuta delle classi di età fino ai 65 anni circa, almeno dal punto di vista dell’analisi longitudinale.


Osservando le due rappresentazioni della popolazione provinciale a fine 2005 e dopo 10 anni si nota, come ricordato per la popolazione nazionale, la riduzione delle nascite e del numero di residenti in età prescolare, mentre dai 6 anni  in poi questo dato è meno evidente.

Per quanto riguarda l’analisi longitudinale accennata in precedenza, essa ci permette di verificare a dieci anni di distanza come si sono modificate nella traslazione di un decennio le diverse classi di età a partire dai 10 anni del 2015 fino ai 100 anni e più; praticamente si vuole comprendere se in 10 anni su una determinata classe annuale sono intervenuti fattori migratori importanti che ne hanno modificato la consistenza; ebbene per  tutte le classi fino a 65 anni nel 2015 (cioè quelle che nel 2005 avevano da 0 a 55 anni) la provincia di Savona è risultata attrattiva vale a dire che a fronte dei 171.316 residenti fino a 55 anni del 2005 la stessa popolazione traslata di un decennio conta 183.043 abitanti (+11.727, +6,8%). Viceversa avviene dopo la soglia dei 65 anni, dove al negativo saldo naturale non corrisponde un movimento migratorio importante essendo tali età non lavorative.


Nonostante i confortanti segnali dell’analisi longitudinale e del saldo migratorio decennale della componente straniera (+11.231 nuovi residenti) la provincia di Savona ha registrato nel decennio una diminuzione complessiva di 1.841 abitanti pari al -0,7%; l’età media si è innalzata da 47,5 a 48,8 anni (ben superiore ai 44,7 anni della media italiana) e l’indice di vecchiaia  è passato da 245,7% a quasi 251%, mentre in Italia a fine 2015 si attesta al 161%, il che significa che in provincia di Savona ogni 100 under 15 vi sono 90 ultrasessantacinquenni in più rispetto alla media nazionale.

Nell’analisi per classe di età (a parità di anni di vita) nei due istanti temporali fotografati dalle due rappresentazioni grafiche si scopre che nelle classi di età dai 26 ai 42 anni di età si è verificata una notevole diminuzione della popolazione (da  67.885 a 49.786) con una riduzione della quota di quelle età dal 24% al 17,7% del totale che risulta così fortemente decurtato della vitalità propria delle classi lavorative più giovani. Viceversa risultano fortemente in crescita le classi annuali dal 75° anno in poi che vedono un incremento da 32.136 a 43.945 abitanti in dieci anni con la relativa quota sul totale che cresce dal 12,9% al 15,7%.

La presenza di un saldo positivo per la componente straniera ha mitigato in maniera notevole la diminuzione della popolazione italiana che nel corso del periodo ha perso 13.072 residenti. Il trend provinciale è in diminuzione (comunque non fortissima) ma gli andamenti a livello comunale presentano situazioni di particolare dinamicità. Per Savona capoluogo il decremento è stato anch’esso dello 0,7% pari a -421 abitanti. Questo saldo deriva da una diminuzione di 3.677 italiani ed un aumento di 3.256 stranieri, nel corso del decennio.

Va segnalato, inoltre, che la popolazione italiana (oltre a quello straniera) cresce nel decennio in 20 Comuni (Andora, Arnasco, Balestrino, Bardineto, Boissano, Calice Ligure, Castelbianco, Cisano sul Neva, Cosseria, Garlenda, Giustenice, Magliolo, Orco Feglino, Ortovero, Plodio, Roccavignale, Toirano, Tovo San Giacomo, Vezzi Portio e Villanova ), che in soli 5 Comuni (Casanova Lerrone, Mallare, Pallare, Stellanello e Zuccarello) si verifica la diminuzione della componente straniera e che complessivamente i comuni in cui la popolazione cresce sono 23 (i 20 già ricordati  e Albenga, Millesimo e Vado Ligure).

Tra i comuni con popolazione in crescita la maggioranza è rappresentata da centri interni e di piccole dimensioni, anche se tre sono litoranei, tra cui Albenga, secondo comune della provincia che denota, quindi, una vitalità e una capacità attrattiva superiore a quella provinciale.

Come visto, la forte dipendenza strutturale della popolazione non attiva (particolarmente quella della componente anziana) è in parte attenuata da quanto avvenuto negli ultimi anni con l’immigrazione straniera, che però a causa della crisi negli ultimi anni sta perdendo intensità; la ripresa economica e occupazionale tanto auspicata dovrebbe interessare anche i flussi stranieri, unica componente in grado al momento di riportare vitalità alla struttura demografica provinciale, e non solo.

CLAUDIA SIRITO                                                  

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