Il buon governo delle sinistre a Savona (fatti e misfatti)

Nel 1856 in una sala del Municipio di Savona, il Prof. Cav. Francesco Prato, savonese, autorizzato con lettera ministeriale, inaugurava una pubblica scuola di Nautico, a somiglianza di quelle di Genova e Nizza.

Ad essa, sulla proposta dell’On. Marchese Luigi Corsi, allora deputato del Parlamento Subalpino, il Governo concedeva, lo stesso anno, un contributo fisso di Lire ottocento, a titolo di stipendio per il “Maestro di Nautica” che era il predetto  Prof. Prato.

Quindi con R.D. del 5 Ottobre 1856 si concedeva alla Scuola la “regificazione”.

Il 24 Ottobre dello stesso anno il Sindaco di Savona Paolo Assereto annunciava l’apertura della Scuola di Navigazione , stabilita nella città per l’istruzione di coloro che aspiravano ai gradi nella marina mercantile.

La scuola diventava operativa sotto la dipendenza del Provveditore agli Studi della Provincia con la sorveglianza del Sindaco della Città.

Intanto dobbiamo constatare che L’Istituto Nautico di Savona fu fondato, assieme a quelli di Genova e Nizza, ancora prima della presa di Roma e dal punto di vista storico contribuisce a onorare una Città come la nostra, città di grandi tradizioni marinare, che si è distinta spesso opponendosi al dominio romano sul mare e partecipando attivamente anche alle crociate con proprie galee.

Savona, inoltre, ha dato al mondo illustri navigatori come Leon Pancaldo, Cristoforo Colombo, Michele da Cuneo, Lanzarotto Malocello e tanti altri navigatori meno noti e tale Istituto, oltre all’aspetto puramente didattico, è sempre stato il vero  e unico monumento,  assieme naturalmente alla Torre Leon Pancaldo, dedicato alle storiche eccellenze marinare della Città di Savona e comprensorio, fatto che i politici locali dovrebbero conoscere e far conoscere ai giovani savonesi, anziché porlo ignobilmente nel dimenticatoio.

Tutte le città civili e fiere del loro passato difendono i loro simboli e li pongono a presidio storico-culturale e quale punto di riferimento per le nuove generazioni, come l’Istituto Nautico Leon Pancaldo fu sempre posto negli anni passati dalle numerose amministrazioni di tutti i colori  (persino fasciste!!).

Noi ex studenti del Nautico abbiamo sempre sentito nel cuore il sentimento di attaccamento per il nostro storico Istituto, tanto è vero che, unici fra gli ex studenti savonesi di ogni altro Istituto, abbiamo fondato a suo tempo l’ Associazione Nautico Leon Pancaldo, che si prefigge di mantenere, oltre al ricordo di tutti gli studenti diplomati durante gli innumerevoli anni di esistenza dell’Istituto, con quadri artistici con le fotografie delle generazioni di diplomandi, anche diversi  cimeli storici  e vari materiali didattici in un meraviglioso quasi museo, che rappresenta la storia gloriosa di questo Istituto.

Nel palazzotto di via Cavallotti, infatti, esiste, all’ultimo piano, una esposizione, in un area di 500 m2, contenente una sezione di modellismo navale, una sezione di macchine marine, con modelli di macchine a vapore funzionanti, una stazione radio ( ARI) , un gabinetto di meteorologia funzionante del 800, con pavimento e arredamenti originali e un planetario, che solo altri tre istituti posseggono in tutta Italia.  

Tutto questo viene mantenuto efficiente per amore della nostra storia, con i nostri contributi e con il grande lavoro di volontariato, senza alcun contributo pubblico, da ex compagni meritori del ringraziamento di tutti i cittadini savonesi, perché questo patrimonio, altrimenti sarebbe andato a finire in qualche magazzino o negozio di rigattiere. Tale materiale così prezioso è mantenuto perfettamente efficiente e in ottimo stato e scrupolosamente presidiato, contro possibili incursioni di eventuali  novelli Lanzichenecchi, dall’amico Cap. Francesco Ottonello.

Il Cap. Francesco Ottonello

Come spesso dice Vittorio Sgarbi, la sensibilità, purtroppo, non è da tutti e spesso certi politici, guarda caso specialmente di certi colori, intenti a perpetrare il potere, non si curano dei valori e dei sentimenti di attaccamento alle proprie radici, ma preferiscono coltivare le cose più “pratiche”, come per esempio il clientelismo, pro domo loro.

Lo storico palazzotto di Piazza Cavallotti fu costruito, con delibera di costruzione, il 24 Ottobre del 1905 per desiderio dell’allora Sindaco Ottavio Pertusio, con lo scopo di dare degna sede a questa gloriosa scuola nautica.

Passava giusto un secolo e un altro sindaco, il Sindaco Carlo Ruggeri e la Giunta Provinciale di Sinistra, faceva sloggiare l’Istituto dal palazzotto storico, per fare più spazio al Liceo Classico, che in passato era stato ospitato ai piani inferiori: insomma l’ospite aveva fatto sloggiare chi lo aveva a suo tempo ospitato e questo per un puro volere politico  di bottega, e cioè donare un “ castello” a una aspirante “castellana”, con i costi del trasloco a carico dei contribuenti savonesi.

Questa operazione infatti veniva attuata per compiacere l’allora Preside del Liceo Classico, la Compagna Franca Ferrando, nota militante del Partito Comunista savonese ora PD, con l’aiuto dei suoi compagni amministratori della città e provincia, come appunto il Sindaco di allora Carlo Ruggeri.

La massificazione delle lauree, pallino storico della sinistra, con la scelta scellerata di incentivare (anche attraverso la classica manica larga di certi insegnanti) gli studi classici a svantaggio degli studi scientifici e professionali, ha portato il nostro Paese ad avere una disoccupazione dei giovani laureati pari al 50%, cosa che non accade in tutti gli altri Paesi europei ad eccezione della Grecia. (ma guarda un po’!)

Ne è conseguito che, dal 2004 a oggi, il numero degli iscritti ai licei classici del Nord Italia si è dimezzato e resiste solo nella Italia meridionale e nel Lazio, per ovvi motivi legati alla speranza di entrare a fare parte di quel pubblico impiego spesso improduttivo, tanto ben descritto da Checco Zalone nel suo ultimo film “Quo Vado”, che ha tanto fatto ridere gli spettatori, ma che in realtà dovrebbe fare alquanto riflettere.

L’ Istituto Nautico, al contrario, ha sempre prodotto professionisti del mare, che hanno trovato impiego non solo sulle navi ma nello shipping in genere e ha anche dato le giuste basi per accedere alle facoltà universitarie scientifiche, con una preparazione equiparabile a quella dei Licei scientifici.

Le giunte di sinistra di una città come Savona, la cui eredità più preziosa è la sua proiezione sul mare, anziché implementare un Istituto che sfornava fior di professionisti del mare, che avrebbero trovato un  sicuro lavoro produttivo e fonte di reddito vero, hanno preferito nascondere l’Istituto in via alla Rocca, in zona distante dal mare e con visibilità ridotta e quindi di emarginazione totale.

Si dice che si desidera ciò che si può vedere, va da sè che se non vedi una cosa neanche la puoi desiderare, perché non la conosci: e allora perché nella città che ospita uno dei Terminal Crociere più importanti d’Italia si tiene ubicato vicino al porto un Istituto, che nulla ha a che fare con il mare in quanto “produttore” di Filosofi e Avvocati (come se non ce ne fossero già abbastanza) e, al contrario, si rilega chi produce Comandanti  di Lungo Corso e Direttori di Macchine Marine in mezzo agli orti?

Attualmente gli studenti iscritti al Liceo Classico sono 329 mentre gli iscritti all’Istituto Nautico sono 381, quindi gli studenti del Nautico sono 52 in più, studenti che provengono non solo dalla provincia di Savona e Imperia, ma anche dal Piemonte occidentale.

Le amministrazioni savonesi, anziché accogliere gli studenti provenienti da aree diverse nel migliore dei modi ed implementare lo sviluppo di una professione, che porta risultati economici reali e porta immagine internazionale alla nostra città e al nostro Paese ,  oltre ad aver ubicato l’Istituto al di fuori del suo contesto storico e geografico, ha creato una situazione logistica assurda, in quanto le aule sono in via La Rocca e il Planetario e il Laboratorio sono in Piazza Cavallotti, sopra la testa dei futuri avvocati e filosofi, il tutto  per un puro  ingiustificabile capriccio  all’interno del Partito Democratico locale.

In tutto il nostro Paese le città ben governate si strutturano al  meglio  per valorizzare  le proprie eccellenze e renderle attraenti  e  utili alle comunità e al Paese: tra i numerosi esempi cito la scuola di pelletteria a Scandicci, le scuole formative per la filiera alimentare a Lodi, piuttosto che la scuola per il restauro del patrimonio artistico a Cremona, che cercano di  attrarre studenti da tutta Italia e dal mondo intero; invece nella nostra città, anziché seguire questi esempi di buona amministrazione ed esaltare, direi, la nostra unica  vera eccellenza,  una pessima gestione amministrativa la distrugge per puri equilibri interni al partito di governo locale.

La vicenda del glorioso Istituto Nautico Leon Pancaldo è esempio lampante di come una classe amministrativa, a conduzione personale e in pieno stile sovietico, abbia gestito vergognosamente  questo caso, non solo dal punto di vista sentimentale e storico,  ma anche dal punto di vista pratico, confermando una completa miopia del buon senso, pur di effettuare operazioni autoreferenziali.

Il bello è che noi leghisti siamo spesso accusati di essere rozzi e ignoranti , mentre chi ci accusa di ciò, con quella loro tipica aria di sufficienza, si sente essere “l’intellighenzia” (lo abbiamo sentito anche recentemente da uno dei  candidati PD) ; in verità noi abbiamo non solo  sentimenti  e sensibilità, ma soprattutto  una competenza sulle cose da fare per il bene della collettività ,che loro se la sognano, intenti come sono a lavorare esclusivamente per perpetrare il loro potere a ogni costo, gestendo quasi sempre la cosa pubblica a loro uso e consumo, anche perché in alternativa non saprebbero che mestiere fare.

La situazione socio-economica della Savona attuale, di cui prossimamente avremo tempo di descriverne settore per settore, argomento per argomento, non è che il risultato della gestione delle sinistre, che hanno trasformato negli anni la nostra cara città da città produttiva a città assistita e il caso del Nautico non è altro che un semplice esempio.

La storia spesso ci insegna che ci sono insigni personaggi che creano, seguiti da aridi personaggi che distruggono e questo del Nautico è uno dei tanti casi che , al di là di ogni campanilismo o affezione alla scuola del cuore,  dimostra come il Partito “Democratico “ savonese  abbia gestito malamente e in un modo verosimilmente rozzo un patrimonio storico- culturale della città e un mezzo di formazione per  un lavoro concreto, per  puri fini di equilibri interni o capricci estemporanei, avulsi dall’interesse collettivo.

 Cap.  Silvio Rossi Lega Nord

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One thought on “Il buon governo delle sinistre a Savona (fatti e misfatti)”

  1. Complimenti vivissimi per questo tuo articolo che io ritengo fantastico.Nella recondita speranza che, se ancora in vita, ci possa leggere approfitto per mandare a fare in culo quella stronza,e non aggiungo altro ,della Ferrando.

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