I traffici del porto di Genova…

I TRAFFICI DEL PORTO DI GENOVA

IN AMBITO LIGURE E NAZIONALE

I TRAFFICI DEL PORTO DI GENOVA

IN AMBITO LIGURE E NAZIONALE

 Malgrado il rallentamento nel corso della seconda parte del 2015 i traffici hanno registrato il record assoluto dei contenitori movimentati.

Traffico complessivo Nell’anno 2015 il porto di Genova ha segnato una diminuzione dell’1,2% nel traffico totale che si è fermato poco sotto i 51,3 milioni di tonnellate dopo che i trend erano stati +4,6% a fine marzo, +3,5% a fine giugno e  +0,4% a fine settembre. Si tratta di un dato in linea con gli andamenti generali dell’economia italiana che dopo avere evidenziato segnali positivi nella prima parte dell’anno ha perso smalto in corso d’anno, senza mostrare segnali più concreti di ripresa.

  Figura 1 Il traffico complessivo dal 1995 al 2015 (tonnellate)

Sul lungo periodo si nota come dal 1998 al 2007 la crescita sia stata pressoché costante con volumi movimentati che sono passati da 43,3 a 58,7 milioni di tonnellate (+35,4%, vale a dire in media il 3,5% annuo), per poi subire drasticamente le conseguenze della crisi globale successiva al 2007 (anche se per fortuna il dato del 2009 è comunque superiore a quello registrato nel 1997 di quasi 5,5 milioni di tonnellate a confermare una certa tenuta complessiva dello scalo genovese). A partire dal si nota la tendenza nell’andamento piatto dei traffici che da allora non hanno più superato quota 52milioni di tonnellate riportandosi sui valori di inizio anni 2000.

  Figura 2 Il traffico container dal 1995 al 2015 (TEU)

Movimento container Come già ricordato, il panorama grigio sopra ricordato è interrotto dal dato relativo ai container che è cresciuto nel corso del 2015 ed ha segnato un nuovo record assoluto con 2.242.902 TEU (+3,2% rispetto al 2014), anche se il tasso di crescita registrato nell’anno è decisamente inferiore a quello del 2014 (+9,3%).

A differenza di quanto visto nel caso dei traffici complessivi, dopo la frenata tra il 2007 e il 2009 successiva alla caduta dei traffici globali, il trend della movimentazione dei container a partire dal 2010 evidenzia un andamento in crescita più elevata di quella antecedente il 2007.

Osservando gli andamenti destagionalizzati dei movimenti mensili del traffico contenitori nel porto di Genova (figura 3) si evidenzia la particolarità del picco negativo corrispondente alla crisi globale sia per l’intensità della caduta che nel suo punto di massimo è stata di circa tre volte quella degli altri tre minimi relativi, sia per il numero dei mesi in cui si è registrata una caduta tendenziale della media destagionalizzata dei TEUS movimentati (24) ben superiore ai 14 registrati tra 2012 e 2013 e ai 10/11 mesi delle due flessioni registrate in epoca precedente alla crisi.

  Figura 3 Andamenti destagionalizzati mensili del traffico container (dati %)

Gli andamenti del traffico contenitori nel porto di Genova sono in linea con i trend liguri e nazionali?

  Figura 4 Traffico container dal 1995 al 2014 – Raffronto andamenti Genova e La Spezia (TEU)

Come si nota nella figura 4, con l’esclusione delle fasi iniziali delle due serie storiche, l’andamento del traffico contenitori nei porti di Genova e Spezia presenta una certa similitudine anche se i tassi di incremento di Genova a partire dal 2010 sono decisamente superiori a quelli del secondo scalo ligure: complessivamente il traffico dei due scali è cresciuto da 2,45 a 3,475 milioni di TEUS  tra il 2000 e il 2014, con una quota sul totale nazionale pari in entrambi gli anni a circa il 34%, anche se nel corso del quindicennio era scesa fino al 27,1% proprio nel 2009, anno della flessione congiunta di entrambi.

  Figura 5 Traffico container dal 2001 al 2014 – Raffronto Genova + La Spezia al totale nazionale (TEU)

Fino al biennio 2007/2008 la crescita mostrata dal complesso dei porti italiani per cui sono disponibili le statistiche era stata a tassi decisamente più elevati di quelli registrati dai due porti liguri, mentre dal 2010 al 2014 i risultati sono favorevoli per Genova e La Spezia.

Nel 2014 i due porti liguri comparivano nella graduatoria dei primi 100 scali al mondo per il traffico container: Genova al 71° posto, distaccando di sette lunghezze Barcellona concorrente storico a livello di porti mediterranei e La Spezia al 98^.

Come riportato da The Meditelegraph.it del 14 agosto 2015, la top 100 resta saldamente in mano ai porti asiatici, e in particolare a Shanghai e Singapore. Per trovare il primo porto europeo bisogna aspettare la posizione numero 11, che spetta a Rotterdam, seguito da Amburgo (15° posto) e Anversa (16°). Più distanziati Bremerhaven (24° posto), Algeciras (31°), Valencia (34°) e Felixstowe (36°).

Nella classifica dei porti europei, Gioia Tauro (51° posto) si consolida al decimo posto, Genova al quattordicesimo e La Spezia al diciassettesimo. In totale, nel 2014 i primi cento porti al mondo hanno movimentato 542 milioni di TEU (il 4,8% in più rispetto al 2013), quelli europei 74 milioni (+5,2%). 

La quota italiana nei traffici europei tra i primi 100 porti container si attesta al di sotto del 9%: la somma dei movimenti dei due porti liguri rappresenta il 4,7% circa dei 74 milioni complessivi  e comprendendo anche Gioia Tauro si raggiunge l’8,7%, quota importante ma indicativa della reale portata dei traffici domestici.

Movimento passeggeri  L’andamento delle serie storiche dei passeggeri, scomposto nelle componenti traghetti e crociere, presenta caratteristiche differenti.

Figura 5 Traffico passeggeri 

I traghetti dopo un lungo periodo (dal 1998 al 2009) di trend crescente hanno subito tra il 2010 e il 2012 una brusca caduta che ha riportato il traffico su livelli simili a quelli di inizio periodo (minimo 2013 1.849.108 e minimo 1998 1.846.122) dopo il massimo raggiunto nel 2009 (2.815.215). L’andamento del periodo 2010-2013 ha fortemente risentito della crisi dei consumi delle famiglie italiane, che dopo avere ridotto l’acquisto di beni ha cominciato anche a introdurre risparmi sulle vacanze: si è dovuta scegliere una maggiore prudenza rinunciando anche al pacchetto vacanza che aveva resistito a lungo come irrinunciabile.  Dal 2014 si segnala una prima indicazione di trend nuovamente positivo.

Le crociere hanno registrato il loro massimo nel 2013, superando per la prima volta il milione di passeggeri; dopo una battuta di arresto tra il 2003 e il 2004 (anno in cui Genova era Città della Cultura) con il dato minimo degli ultimi 21 anni, la seconda parte del decennio scorso è stata all’insegna della crescita da 281mila a 860.290, mentre negli ultimi cinque anni si registra il massimo nel 2013 e valori superiori agli 800mila passeggeri nell’ultimo biennio.

Mettendo a confronto l’andamento del traffico crociere di Genova (figura 6) con quello di Savona nel decennio 2005-2014, si può notare a partire dal 2009 un cambiamento rispetto alla situazione precedente: dopo che  il dato di Savona era risultato costantemente superiore a quello di Genova, si verifica un continuo invertirsi del primato tra i due scali liguri.  

Come già ricordato a Genova il massimo storico si è registrato nel 2013 e nel 2014 si è registrata una variazione negativa del 21,5%, proprio mentre a Savona si registrava per la prima volta il superamento del milione di passeggeri.

  Figura 6 Traffico crociere dal 2005 al 2014 – raffronto Genova e Savona

Nel decennio 2005-2014 il traffico crocieristico nazionale evidenzia una crescita sensibile, che nonostante una diminuzione rispetto al massimo del 2011 è superiore al 92% complessivo tra inizio e fine periodo (figura 7). 

I due porti liguri si fermano ad un comunque ragguardevole +72% sui dieci anni, con una riduzione della quota dal 19,7% al 18,4% tra il 2005 e il 2014. Peraltro, nello stesso periodo Civitavecchia ha più che raddoppiato i passeggeri  (+117,7%), seguita da Venezia cresciuta a ritmi simili (+114,8%) mentre per Napoli l’incremento è inferiore a quello dei porti liguri fermandosi al 34,2% sul decennio.

Questi andamenti hanno portato alla diminuzione della quota dei due porti liguri dal 19,7% del 2005 al 18,4% del 2014 (con Civitavecchia che dal 2006 la supera regolarmente e Venezia a cui tale traguardo riesce nel 2009, 2011 e 2012), denotando una perdita di capacità attrattiva e scelta di scali alternativi a quelli liguri da parte delle principali compagnie.

Figura 7 Traffico crociere dal 2005 al 2014 – raffronto Genova + Savona al totale nazionale

Il traffico container e le crociere evidenziano andamenti diversi e specifici nell’ambito del sistema portuale ligure: nel primo caso la serie storica presenta andamenti direttamente correlati tra loro per i porti di Genova e La Spezia che crescono in maniera sincrona, mentre ciò non avviene nel caso delle crociere dove esiste una relazione inversa tra gli andamenti dello scalo di Genova e quello di Savona visto che a partire dal 2009 crescite e diminuzioni di passeggeri si alternano con regolarità.

Si potrebbe pensare che la vicinanza ai principali siti produttivi del Paese rimanga un plus importante per il traffico mercantile determinando scelte logisticamente privilegiate per Genova e La Spezia e che, invece, per le crociere gli scali di imbarco siano probabilmente condizionati da fattori legati alla concorrenzialità delle offerte piuttosto che al particolare bacino di utenza di riferimento di ciascun porto, specie in periodi di crisi dei consumi, e alla offerta turistica complessiva della città.

CLAUDIA SIRITO                                                                               

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