I LIBRI PIU’ IMPORTANTI

 

PAGINA CULTURA – I LIBRI PIU’ IMPORTANTI  

IN BATTAGLIA, QUANDO L’UVA E’ MATURA
QUARANT’ANNI DI AFGHANISTAN
di VALERIO PELLIZZARI

PAGINA CULTURA

I LIBRI PIU’ IMPORTANTI

IN BATTAGLIA,QUANDO L’UVA E’ MATURA

QUARANT’ANNI DI AFGHANISTAN

di VALERIO PELLIZZARI

LATERZA EDITORE DEL 2012.- PAG.212.


Una bella copertina viola, colore del vino, per questo libro (nella foto) scritto da uno dei massimi specialisti di Medio ed Estremo Oriente, inviato di guerra de “Il Messaggero” e poi de “La Stampa”. Parliamo di Valerio Pellizzari, autore di “In battaglia, quando l’uva è matura”. Il titolo è tutto un programma: quarant’anni di Afghanistan.

Ma non è soltanto l’Afghanistan che Valerio Pellizzari conosce come le sue tasche. Citate un paese asiatico, dove questo grande inviato non è stato. Sarà difficile trovarlo: India, Cina, Iran, Afghanistan e poi tantissimi altri. Una carriera paragonabile a quella del suo grande amico scomparso: Tiziano Terzani, l’unico inviato di guerra presente in Vietnam ad assistere alla fine del conflitto.

Veniamo al libro che Pellizzari ha scritto. Sono storie di vita inedite ed inattese. Come quella di Abdul Hag, uno dei mujahedin più conosciuti, ai tempi della cacciata dall’Afghanistan delle truppe sovietiche.


Valerio Pellizzari

Ma questo combattente afghano voleva evitare altri conflitti.Voleva evitare lo strapotere del mullah Omar e l’avvento dei terroristi di Bin Laden, poi ucciso dagli americani.

Ma anche Abdul Hag venne misteriosamente assassinato.

Gli estremisti islamici poterono in tal modo portare al nuovo conflitto con gli Stati Uniti, dopo l’undici settembre e gli attentati alle torri gemelle.

Insomma, se avesse prevalso un’altra linea politica,forse, la guerra in Afghanistan si sarebbe evitata con tutti i suoi orrori e le sue innumerevoli vittime.

Tanti personaggi, tante storie di questa guerra che continua.

Pellizzari ricorda anche che i talebani fecero saltare uno dei capolavori dell’umanità: le statue giganti del Buddha.

Nella valle del Bamiyan, tra Afghanistan e Pakistan. I monaci buddhisti avevano scavato numerose celle lungo la parete di roccia che chiude la valle. Lì avevano scolpito numerose statue in pietra di Siddharta Gautama, l’Illuminato, il Risvegliato, vale a dire il Buddha storico.

Una statua era alta 35 metri (II-III secolo). Un’altra ancor più colossale: 53 metri, vale a dire un edificio moderno di sedici piani.

Vennero fatte esplodere, privando l’umanità di questi veri e propri capolavori.

In Italia, protestò subito lo storico dell’arte, Vittorio Sgarbi.

Ma tutto il mondo definì giustamente il gesto dei talebani una vera e propria barbarie.


GIULIO ANSELMI. presidente dell’ANSA e della FIEG

Di questa distruzione, il 29 aprile a Verona (sua città natale e di residenza), Valerio Pellizzari parlerà assieme a Nando Tasciotti, autore del libro sulla distruzione dell’Abazia di Montecassino. Lo faranno congiuntamente alla Fondazione “Tiziano Terzani”. Forse, sarà anche presente un altro grande giornalista: Giulio Anselmi, presidente dell’Ansa e della Fieg ed ex direttore de “Il Messaggero” e de “La Stampa”.

Giulio Anselmi – quando era direttore del quotidiano torinese – aveva pubblicato tutta una serie di brillanti articoli scritti da Valerio Pellizzari dall’Iran e da altri paesi asiatici.

Un consiglio che diamo ai nostri lettori: leggete “In battaglia, quando l’uva è matura” . Vi piacerà, statene certi. Ed il passato vi aiuterà a comprendere meglio certe situazioni del presente e una attualità che, purtroppo, non cessa di essere drammatica e con risvolti addirittura tragici per l’umanità.

f.i.   

Condividi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.