I giovani e il lavoro

GIOVANI ALLA RICERCA DI UN LAVORO
Collaborazioni e procacciatori: esperienze di lavoro off-limits

GIOVANI ALLA RICERCA DI UN LAVORO
Collaborazioni e procacciatori: esperienze di lavoro off-limits
 

Mi sono interessata, a seguito di un annuncio, alla professione di consulente assicurativa. A settembre, una nota agenzia di assicurazioni, dopo che avevo risposto ad un’ inserzione, mi ha contattato ed abbiamo svolto un colloquio presso una loro filiale. Ho superato Il primo colloquio conoscitivo e mi hanno contattato per un secondo colloquio, questa volta in un bar, per discutere direttamente con l’agente di zona. Dopo avermi presentato l’azienda, la professione mi ha proposto uno stage totalmente spesato fuori Regione della durata di una settimana o due circa e illustrandomi i vantaggi di questi stage formativi.

Nel frattempo, un’altra agenzia di assicurazioni mi aveva contattato per intraprendere lo stesso tipo di lavoro, ossia consulente assicurativo, con stage direttamente in sede, nella provincia di residenza, al termine del quale, superato un test, avrei potuto iniziare a proporre e concludere polizze.

Quindi ho contattato i primi, dicendo loro che avevo trovato un ‘altro lavoro più confacente alle mie esigenze attuali, e con la seconda compagnia assicurativa ho svolto il corso di formazione per consulente.

Ho studiato le polizze, ho avuto modo di stare in contatto, sebbene come corsista, con l’ambiente e non ho reputato che fosse il lavoro per me, quindi ho declinato ogni futura proposta di collaborazione.

In quel periodo di tempo, avendomi la seconda assicurazione proposto un mandato, ossia un rapporto di collaborazione e non un contratto; mi sono informata sulla normativa contrattuale, che è nulla. Non esiste alcun contratto collettivo nazionale di lavoro che regoli i rapporti dei lavoratori autonomi, bensì sono tutelati, se così si può dire, da decreti e articoli sparsi in normative giurisprudenziali.

Oltre questo aspetto, la parte economica è totalmente basata sulle provvigioni, sul numero di polizze che vengono stipulate alla fine del mese, senza alcun sostegno da parte dell’azienda, se non il rimborso spese, che, nel corso della formazione, non è menzionato.

Ho letto tra i motori di ricerca un annuncio sempre del genere, in ambito promozionale, e ho effettuato un altro colloquio. Mi hanno fissato una prima giornata lavorativa, mi è sembrato un lavoro a me consono ed ho incominciato a vendere contratti porta a porta di energia e telefonia, procacciavo clienti per un’agenzia che si occupava della vendita e promozione diretta dei contratti.

Prima che cominciassero le vacanze natalizie, ho proposto le mie dimissioni per condizioni economiche assolutamente improponibili. Nei due mesi in cui ho lavorato (pagano il terzo mese), non mi hanno mai corrisposto il rimborso spese per il viaggio; ho chiesto un anticipo ma hanno declinato la mia proposta con la scusa che un’altra collaboratrice, dopo aver ricevuto l’anticipo aveva lasciato il lavoro e quindi non volevano ripetere l’esperienza. Concluso il primo mese, in cui ho lavorato intensamente, la prima paga, dopo due mesi, è stata la cifra irrisoria di 435 euro.

Valentina Parodi

 

 

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