I benefici dell’auto elettrica

IL VOLTO DELLA MEMORIA (Ottantottesima parte)
I BENEFICI DELL’ AUTO ELETTRICA

IL VOLTO DELLA MEMORIA
Ottantottesima parte

 Pubblichiamo, in data odierna, L’articolo di Aldo e Alter (datato: 18 giugno 2010), relativa alla loro conclusiva discussione (alquanto polemica, per la verità) sul tema della rivoluzione industriale nel settore trasporti.

 Ma, poiché questo articolo può ritenersi superato nel tempo (portando, esso, come detto poc’anzi la data dell’anno 2010) alcuni nostri attenti Amici Lettori ci hanno chiesto di convocare nuovamente Aldo ed Alter per completare il loro dibattito, facendo riferimento non già al passato, bensì alla situazione odierna nel settore dei trasporti (sia in ambito nazionale e sia in ambito internazionale), con un particolare riferimento all’influenza dello sviluppo produttivo del settore e sul drammatico tema dell’attuale e futura occupazione giovanile.

 Alter ed Aldo hanno accettato, ben volentieri, questo cortese invito; di conseguenza, il prossimo numero di questa pubblicazione farà riferimento non già al passato, bensì al presente ed al futuro, augurandosi che, da esso, possa nascere una positiva discussione.

L’articolo di questa settimana porta il seguente titolo:

I BENEFICI DELL’ AUTO ELETTRICA

  DIALOGO CON MIO “ALTER EGO”

(Chiamato semplicemente Alter)

ALTER: Oggi, finalmente, riprendiamo la discussione sulla RIVOLUZIONE INDUSTRIALE NEL SETTORE TRASPORTI.

ALDO: Fermati subito, Alter! Quale significato attribuisci all’Avverbio “FINALMENTE”?

Se non erro, la settimana scorsa, non siamo riusciti a terminare la nostra discussione su questo argomento per il semplice motivo che tu dovevi andare a vedere in TV la Partita di calcio: FRANCIA-URUGUAY!

Ed allora, se le cose stanno così, tu, oggi, non puoi attribuire le cause di questo rinvio ad altri soggetti e, meno che mai, al sottoscritto!

Prenditi, fino in fondo, le tue responsabilità e, soprattutto, cerca di essere più serio e meno futile e banale!

ALTER: Perdinci, Aldo! Sto inserendo, nel mio archivio personale, tutti i titoli e gli attributi che tu mi hai rivolto in queste settimane!

Dopo il “DISFATTISTA”, ecco il “FUTILE” ed il “BANALE”. Andando avanti di questo passo, dovrò procurarmi un nuovo abito da cerimonie, per ricoprirlo di tutte le onorificenze che tu hai voluto concedermi in questo periodo!

Sappi, in ogni caso, Aldo, che io continuerò a vedere in TV le partite di calcio del Campionato Mondiale, ed, in particolare, quelle nelle quali è impegnata l’Italia, perché io non voglio assolutamente comparire tra coloro (e sono tanti!) che si augurano una “debacle” della nostra squadra, in omaggio ad un auspicato sfascio nazionale; in tal senso, io sono totalmente d’accordo con le recenti dichiarazioni di Gigi Riva:

“LA NAZIONALE UNISCE ED IL NOSTRO PAESE E’ L’ITALIA”

ALDO: Lasciamo perdere. Alter, e ritorniamo a noi ed all’argomento che ci siamo prefissi di trattare!

Ci eravamo fermati, la scorsa settimana, al Concetto di MOBILITA’ SOSTENIBILE ed, in questo contesto, avevamo auspicato l’incentivazione alla produzione di Autovetture ad Impatto Zero (elettriche o all’Idrogeno), sottolineando i BENEFICI che sarebbero derivati , all’intera nostra Società, da questa significativa innovazione.

ALTER: Accetto, ovviamente, di tornare sull’argomento da te ora proposto, ma non condannarmi, per favore, a cospargermi nuovamente il mio capo di cenere, perché questa viene a sporcare irrimediabilmente i miei poveri vestiti; se così fosse, dovrei procurarmi, ancora una volta, un altro abito, ma io debbo dirti francamente che non ho attualmente la possibilità economica di rinnovare, così frequentemente , il mio Atelier!

Ma, tornando al tema proposto, desidero nuovamente porre l’accento sui BENEFICI, da te ora citati, anche per dimostrarti che io ho partecipato con estrema attenzione (e non già, distrattamente) alla discussione della scorsa settimana.

 
Essi sono:

. SIGNIFICATIVO ABBASSAMENTO DI ANIDRIDE CARBONICA E DI ALTRI GAS, AD EFFETTO-SERRA, NELLA NOSTRA ATMOSFERA CON NOTEVOLE E POSITIVO CONTRIBUTO ALLA SALVAGUARDIA DELL’INTERO, NOSTRO ECOSISTEMA;

. CONTEMPORANEO RILANCIO DELL’INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA, A LIVELLO PLANETARIO;

. AUMENTO DEI LIVELLI OCCUPAZIONALI (ED, IN PARTICOLARE, DEI GIOVANI) CON CONSEGUENTE LOTTA ALLA CRESCENTE INDIGENZA ECONOMICA.


ALDO: Bene, Alter! Ma io penso che, a tutti questi indubbi benefici futuri, se ne possa aggiungere un altro, di possibile ed auspicabile attuazione.

Le Proiezioni, a livello europeo, dell’IVT (INSTITUT FÜR ANGEWANDTE VERKEHRS) danno il potenziale tecnico di SOSTITUZIONE DEGLI ATTUALI VEICOLI CONVENZIONALI CON VEICOLI ELETTRICI (AVENTI AUTONOMIA DI 100 KM) ATTORNO AL 25 PER CENTO DEL PARCO TOTALE; immagina, quindi, di quale entità potrebbe essere il rilancio produttivo dell’industria automobilistica e relativo indotto!

Ma andiamo oltre: secondo i dati forniti da Andrea Baracco (Direttore comunicazione e immagine di Renault-Italia), anche a livello,operativo, i vantaggi , legati ai veicoli elettrici, sarebbero evidenti: infatti, i costi per chilometro (1.2 centesimi di Euro) sarebbero, in media, cinque volte inferiori rispetto a quelli dei veicoli tradizionali; ed ancora: a livello energetico (con consumo   che varia da 0,11 a 0,23 KWh/Km) il motore elettrico risulterebbe oltre tre volte più efficiente di quello a combustione interna.

ALTER: Prendo atto, con grande piacere, di queste tue ulteriori precisazioni, le quali, tra l’altro, mi sembrano abbiano dato risposta alla prima delle tre domande che io ti avevo posto in conclusione del nostro precedente confronto; possiamo, quindi, affermare, senza possibilità di smentite, che LA TECNOLOGIA DEL SETTORE E’ ORMAI MATURA ED E’ IN GRADO DI GARANTIRE AUTONOMIA E PRESTAZIONI IN LINEA CON LE ESIGENZE DELLA MOBILITA’ URBANA.

Ma stando così le cose, perché, caro Aldo, le grandi case automobilistiche continuano a mantenere un approccio così timido verso l’auto elettrica e perché i costi d’acquisto dei veicoli elettrici continuano ad essere così elevati?

ALDO: I motivi che hanno impedito, fino ad oggi, la diffusione, su larga scala, dell’auto-elettrica sono riconducibili principalmente a TRE FATTORI:

A) LA BASSA AUTONOMIA DEGLI AUTOVEICOLI ELETTRICI (dell’ordine di 40 – 60 Km)

B) L’ELEVATO COSTO DELLE BATTERIE

C) LA MANCANZA DI INFRASTRUTTURE PER LA RICARICA.

Entrando nel dettaglio, posso dirti questo:

mentre lo sviluppo tecnologico permette, già oggi, di disporre di accumulatori con riserve di carica superiori ai 150 Km (superando, quindi, almeno per i tragitti urbani, il problema della bassa autonomia) il costo delle batterie continua a restare alto, soprattutto in rapporto al prezzo finale dell’automobile, sul quale può incidere fino al 50 per Cento.

Per risolvere questo problema ed abbattere, di conseguenza, i costi d’acquisto dei veicoli elettrici, alcune industrie automobilistiche (RENAULT, in particolare) hanno deciso di svincolare il possesso dell’auto da quello della batteria, sviluppando un innovativo modello per la diffusione della mobilità elettrica, che consente, attraverso un leasing sulle batterie e sull’energia elettrica, di abbattere i costi dei veicoli elettrici, rendendoli analoghi a quelli delle auto tradizionali.

L’idea di fondo consiste nel separare il possesso della batteria da quello dell’auto: il concetto è di permettere, ai possessori di auto elettriche, l’acquisto di chilometri di ricarica per la loro batteria, in modo analogo a quanto viene fatto per la telefonia mobile (ed ai costi inferiori a quelli del trasporto a benzina) attraverso la creazione di un network capillare di punti di ricarica in luoghi di lavoro, parcheggi, ristoranti o abitazioni.

Dunque, caro Alter, quello che tu hai definito “approccio timido verso l’auto elettrica da parte dell’industria automobilistica” sta per essere superato.

So benissimo che sei un attento lettore di quotidiani e mi stupisce veramente il fatto che tu non abbia visto il pregevole articolo di Carola Frediani (avente per titolo: AUTO DEL FUTURO – GLI ITALIANI LE VOGLIONO ECOLOGICHE), comparso sul Giornale “IL SECOLOXIX” del 10 giugno 2010; ti leggo un breve stralcio di questa pubblicazione:

II settore dei veicoli elettrici sta ca­talizzando sempre di più gli sforzi della ricerca anche perché, final­mente, dopo che per anni le Green Cars sono state il “Sacro Graal” della mobilità sostenibile, anche il merca­to sta facendo la sua parte.

A dicem­bre sbarcherà negli Usa la Nissan Leaf, auto elettrica sviluppata dall’alle­anza Nissan-Renault, ed è già un suc­cesso. Tredicimila sono i veicoli programmati per il primo anno, e tredicimila ne sono stati preordinati. Grazie agli incentivi del governo statunitense ar­riverà a costare alle famiglie intorno ai 20 mila euro. Un’altra casa nippo­nica, la Mitsubishi, ha appena lancia­to la sua vettura elettrica i-Miev ( già utilizzata in Giappone) sui mercati esteri a partire da Hong Kong per ap­prodare a fine anno in Europa.

Il futuro delle Green Cars, comun­que, si giocherà sulle batterie. Oggi le auto più innovative sfruttano i passi avanti compiuti da quelle agli ioni di litio, che oltre alla maggior durata, hanno abbassato i costi, e che ali­mentano vetture come la “Prius” della Toyota, la “Volt” della General Motors e la stessa “Nissan Leaf”.

Ma qualcuno sta già pensando al loro prepensio­namento.

In particolare i ricercatori del centro per la ricerca sui trasporti dell’Argonne National Laboratory- Chicago, che stanno lavorando alle batterie litio-aria, una tecnologia che aiuterà a superare “l’ansia da distan­za” dei produttori e dei consumatori, spaventati dal rischio di rimanere a piedi.

Con le nuove batterie, che però saranno commercializzate fra dieci anni, si arriverà a percorrere anche 650 chilometri senza ricaricare”

ALTER: Grazie per questa preziosa citazione, Aldo!

Quanto riferito da Carola Frediani è estremamente importante, perché dimostra, in modo inconfutabile, che la scienza e la tecnologia fanno passi da gigante nel settore dell’innovazione automobilistica ed in molte parti del Mondo (ivi compresa la Cina).

Ma, mentre leggevi, Aldo, mi sono ripetutamente chiesto: e l’Italia dov’è?

So che qualcosa si sta muovendo, Aldo.

Ricordo, in particolare, il meritorio lavoro dell’imprenditore Walter Pilloni, che da tempo, si interessa attivamente di mobilità elettrica con l’Azienda ECO MISSION; torna alla mia mente l’esempio della NIDO EV PININFARINA, il cui prototipo, a trazione elettrica, è dotato, secondo le recenti notizie di stampa, di un’autonomia di 140 Km e di una velocità massima, pari a 120 Km/h.

Ma è troppo poco, Aldo!

Stiamo assistendo, proprio in questi giorni, al deprimente dramma di POMIGLIANO D’ARCO , dove FIAT GROUP intende investire 700 Milioni di Euro per produrre 250.000 Panda all’anno; credo che ogni persona di buon senso abbia il dovere di chiedersi: perché la Fiat non guarda al futuro e continua a rivolgere la sua attenzione a modelli tradizionali di Auto, che stanno per essere superati dal progresso scientifico e tecnologico e diventeranno, quindi, improduttivi nel lungo periodo?

E perché i Sindacati, costretti, in questo momento, a subire gli incivili insulti del Ministro Brunetta, non prendono loro l’iniziativa, proponendo alla Grande Potenza del LINGOTTO un progetto avanzato ed alternativo, conforme ai principi ed ai valori della GREEN –ECONOMY?

ALDO: Ho difficoltà a rispondere a questi tuoi interrogativi, Alter, perché non conosco, nei dettagli, il nocciolo dell’ intera vertenza sindacale, ma penso che le tue riflessioni siano fondate e coerenti con l’idea di un progresso autentico e non semplicemente fittizio.

ALTER: Ma, se me lo consenti, Aldo, io vorrei riproporti un altro quesito, che già ti avevo posto la scorsa settimana e più precisamente:

“QUALE SARA’ IL TONO DELL’UMORE DEI PETROLIERI DI FRONTE ALLA DIFFUSIONE, SU LARGA SCALA, DELL’AUTO –ELETTRICA?“

E questa sera, Aldo, voglio essere generoso nei tuoi confronti (anche per farmi perdonare le malefatte della scorsa settimana) e, di conseguenza, desidero risparmiarti la risposta; vedo, quindi di replicare a me stesso con le tue parole, pronunciate e scritte nel lontano 3 FEBBRAIO 1984, allorquando avevi proposto, alla CAMERA DEI DEPUTATI, la PROPOSTA DI LEGGE, avente per titolo:

“NORME RELATIVE AL CONTENUTO DI PIOMBO NELLA BENZINA PER I MOTORI AD ACCENSIONE COMANDATA DESTINATI ALLA PROPULSIONE DEGLI AUTOVEICOLI”

In allora, tra l’altro, dicevi:

“ Desideriamo ricordare, a questo pro­posito, che molti Paesi (USA, URSS, Giappone, Australia) hanno preso drasti­ci provvedimenti, limitando rigidamente o eliminando del tutto il piombo tetraetile dalla benzina; il Parlamento europeo, inoltre, ha adottato recentemente una ri­soluzione in cui ha invitato gli Stati membri ad abbassare il livello massimo di piombo nella benzina a 0,15 grammi per litro entro il 1985, mettendo così in soffitta la ridicola limitazione inferiore che era stata fino ad allora mantenuta (la percentuale di piombo poteva andare in­fatti da 0.15 a 0.4 grammi per litro); infi­ne, proprio in questi mesi, è in discussio­ne tra i Paesi della CEE una proposta per la soppressione totale del piombo.

L’Italia è uno dei pochi Paesi sviluppa­ti a conservare un elevato tenore di piom­bo nella benzina (0.4 grammi per litro); per le considerazioni sopra esposte è per­tanto necessario (anzi urgente) addiveni­re ad una nuova disciplina legislativa dell’intera materia.”

Ebbene, Aldo: voglio ricordare a te ed a me stesso che, in allora, non dicevi nulla di Rivoluzionario,  ma chiedevi semplicemente di adeguare la normativa italiana a quella delle altre Nazioni Europee e, più in generale, alle Leggi del progresso umano e civile.

Ricordo, anche, che la tua proposta venne accolta positivamente dall’ANFIA (ASSOCIAZIONE NAZIONALE FRA LE INDUSTRIE AUTOMOBILISTICHE) ma venne violentemente contestata ed, addirittura, demonizzata dai Signori Petrolieri!

Dunque: lascio immaginare a te quale potrà essere il loro commento dinnanzi ad una Proposta rivolta, di fatto, a cancellare le Auto a trazione mediante combustibili fossili (Petrolio e Benzina)!

V’è, allora, da chiederci: CHE COSA SI INTENDE CON LA PAROLA PROGRESSO?

 

18 Giugno 2010        ALTER E ALDO PASTORE

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