Gli ascari e gli altri

GLI ASCARI e GLI ALTRI

   GLI ASCARI e GLI ALTRI

In un intervento apparso su Trucioli SavonesiLuigi Bertoldi ha riportato l’attenzione sul tema delle mafie nel nostro territorio Non occorre grande coraggio – né appellarsi alla lunga amicizia che ci lega – per condividere le sue preoccupazioni.

Invece, sulla consapevolezza del problema da parte dell’opinione pubblica, esprimo qualche riflessione e qualche distinguo.

 

Sostiene Bertoldi che la gente crede al fenomeno, ma non crede che colpisca direttamente il proprio Comune. E si chiede perché, ad esempio, non diffida quando è perseguito con troppa insistenza il movimento terra, in gran parte in mano alle mafie. (Vedi la dichiarazione di ieri del presidente dell’Autorità Nazionale Anti Corruzione in riferimento al ponte Morandi).

Provo a dare una risposta. 

Intanto, dobbiamo ammettere che è istintivo chiudere gli occhi di fronte a un problema che avvertiamo più grande di noi. La psicologia ci insegna che “non si crede a quello che si sa”: si sa che il fumo e l’alimentazione sbagliata provocano il cancro ma continuiamo a fumare e a mangiare in modo scorretto. Si sa che l’inquinamento … ma …

E veniamo al nostro caso.


 

A Vado è diffusissima la convinzione che negli ultimi vent’anni il progetto piattaforma abbia comportato corruzione, connivenze, illeciti.

Così come, riguardo alla realizzazione della Centrale Termoelettrica negli anni ’60, in paese si era consolidata l’opinione che più di una bustarella (allora si chiamavano così) fosse transitata dal Palazzo comunale. 

A Vado si teme fortemente che alla terra versata possano essere miscelate sostanze pericolose.

A Vado si teme fortemente l’infiltrazione mafiosa ancor più da quando, tutti gli ascari d’accordo, si è deciso l’interramento totale della piattaforma: pervicacemente perseguito perché – ormai è chiaro ai più – questa soluzione era già nelle intenzioni originarie dei promotori. Tutto il resto è stato una catena di fregature per i vadesi.

 

Sostiene Bertoldi chela gente non pone attenzione alla cosa pubblica, accoglie sempre favorevolmente le grandi iniziative e ne dà per certi i risultati positivi.

Nel caso di Vado non è vero. L’operazione piattaforma ha aperto un ampio dibattito pubblico, con produzione di conoscenza, analisi, documentazione da parte di Gruppi civici e semplici cittadini, volti a denunciare la dissennatezza dell’opera. Altro che ascari, professionisti dell’assenso!

Purtroppo nulla si è mosso: l’esito della consultazione popolare così come gran parte dell’Accordo di programma sono stati disattesi; persino la conquista del Comune da parte di quei Gruppi popolari è riuscita solo a rallentare l’opera: sicchè i promotori e tutti i loro sostenitori, dopo le elezioni del 2014 hanno potuto perseguire imperterriti il loro disegno e le loro convenienze, dando nuovo impulso all’opera.

Il Movimento cui appartengo ha presentato a chi di dovere (anche in collaborazione con altre forze civiche del territorio) più di una segnalazione, più di un esposto su presunte irregolarità del percorso.Maa domande precise e circostanziate nessuna Istituzione ha risposto.

L’ANAC ha dato risposta positiva solo alla segnalazione di Italia Nostra, che riguardava specificamente la illegittimità, da parte di Autorità Portuale, di attribuire a Fincosit anche il lavoro della diga foranea senza gara pubblica. 

Ha stabilito inoltre che “L’Autorità Portuale e il Concessionario sono altresì onerati a comunicare all’ANAC ogni eventuale questione attinente la salvaguardia dell’ambiente e i relativi interventi in corso d’opera, compresi eventuali rilevanti contenziosi.”

 


 

Insomma, Autorità Portuale è invitata a rispettare la legge e a controllarsi da sola!  

Non una parola nel merito delle altre denunce: tutto archiviato. 

Ci aspettavamo una risposta motivata non perché pretendiamo di aver ragione, ma perché abbiamo il diritto di conoscere il motivo per cui pare che noi abbiamo torto.

Per questo è legittimo chiederci quali forze intoccabili si muovono a Vadocosì da impedire ogni indagine relativa alla gestione della cosa pubblica, troppo spesso connotata da “distrazioni” in materia di tutela della salute, dell’ambiente, e di rispetto delle corrette procedure amministrative.

Cito un fatto piccolo ma inquietante. L’estate scorsa alcuni cittadini mi hanno segnalato una fervida attività notturna sul cantiere della piattaforma; in seguito ad una mia precisa richiesta è stato verificato che, secondo il registro di cantiere, quella notte nessuno era al lavoro; il cantiere era chiuso. 

E così anche il problema è stato chiuso.

 

E allora, tornando all’intervento di Luigi, concludo.

Quanto è lunga, e forte, e coesa la catena degli ascari “di regime”?

Non ho risposta: sono certa che pesa tanto quanto 5 milioni di mc di terra versata in mare.

E, stante ai fatti, decisamente di più delle richieste di legittimità provenienti dai cittadini: che potrebbero certo fare meglio, ma che certamente stanno facendo di più delle Istituzioni che li rappresentano.

 

                                                                       Franca Guelfi di VivereVado

                                                                        

 

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